Ciao a tutti,
il tema della "lacustre" è davvero scottante dato che siamo in attesa (o appena dopo) del periodo di apertura! :wink:
Storicamente tutti i grandi laghi italiani (prima quelli del nord e poi quelli del centro italia) così come i fiumi e i torrenti sono stati oggetto di una robusta e sistematica campagna di immissioni inziata a grandi linee dalla metà del 1800 allorquando si scoprì che si potevano trasportare le uova dei pesci senza farle marcire (imballate nella paglia e nel ghiaccio). I salmonidi (trote, coregoni, salmoni (!) furono i principali oggetti di questa "febbre ittiogenica". Alcune di queste immissioni ebbero successo (coregoni, trote) nel senso che diedero luogo a popolazioni che di fatto si automantenevano con riproduzione naturale, altre introduzioni no ( i salmoni) nel senso che o 1. non si ebbe schiusa delle uova o che 2 la mortalità delle larve fu altissima 3. gli individui nati vennero ben presto pescati o morirono di morte naturale.
Inoltre è probabile che già prima del 1850 - si parla addirittura del medioevo - spostamenti di pesci tra ambienti diversi (non solo nello stesso bacino, ma anche tra stati diversi) avvennero grazie all'opera dei monaci (ad esempio nei laghi alpini).
Esistono dunque ambienti "incontaminati" con specie ittiche (nel nostro caso trote) non solo pure geneticamente ma ORIGINARIE e dunque autoctone ? Probabilmente no, senza dubbio nei grandi laghi, ma probabilmente anche nelle valli + nascoste e impenetrabili l'uomo ha messo mano!
Immaginiamoci poi che questa febbre ittiogenica (basata sul principio fuorviante che + si immette e + si pesca) è continuata fino ad oggi in misura probabilmente maggiore rispetto all'800! Insomma...un minestrone buono..ma pur sempre un minestrone!
Per quanto riguarda il Lago Maggiore ( ma se tanto mi da tanto anche in altri laghi) sono state immesse in passato trote da Danimarca, Svizzera, Austria, Francia e probabilmente anche da altri paesi, sia direttamente in lago che nei tributari (grandi e piccoli). E' peranto difficile dire chi e che faccia abbia la trota "lacustre" originaria (di fatto perchè non esiste un confronto con un riferimento abbastanza lontano tale da essere immune dall'intervento umano). Sul Lago Maggiore "si parla" della BIANCA DEL TOCE (marmorata) quale trota lacustre originaria: alla fine si scopre però che se ne parla solo nella porzione meridionale del Lago...Nel Ticino immissario e nella Maggia, si ricordano sì di qualche marmorata ma anche o forse soprattutto di "belle farione" argentate che risalivano per la riproduzione.
A mio avviso, attualmente lo status di "lacustre" è quindi di difficile attribuzione, anzi, concordo con l'ittiologo Federico Ielli che probabilmente si deve parlare di una popolazione a lago costituita da un mix di individui appartenenti sia al ceppo della marmorata sia a quello della trota fario (in passato probabilmente di ceppo mediterraneo e adriatico, attualmente anche atlantico e forse danubiano) e da ibridi vari.
Non voglio sembrare "professorino" e mi scuso in anticipo ma la cosa mi appassiona perchè, oltre all'interesse scientifico, anche io vorrei "avere in canna" o "attaccata alla cavedanera la bestia della vita !! (La trota + grossa che ho preso nel mio Lago Maggiore era "solo" 3.5 kg).
La propensione alla crescita veloce delle cosidette lacustri e la possibilità di raggiungere dimensioni ragguardevoli è legata sia a meccanismi genetici ma anche e forse soprattutto a ragioni ambientali. Ad esempio la disponibilità di risorse alimentari che nei grandi laghi sono cospicue e non limitanti (così come nei fiordi o nell'oceano) rendono la crescita veloce sia nella marmorata sia nella fario. A tal proposito mi pare di ricordare che in alcuni laghi svedesi (Vanern e Vattern) dove non è presente la marmorata, le trote (Salmo trutta di "ceppo" atlantico) raggiungono comunque dimensioni davvero ragguardevoli (si parla di 15-20 kg o più).
E' dunque l'habitat che condiziona l'accrescimento o il "puro" bagaglio genetico ? Se si va sul sito
http://www.fishbase.org (Database mondiale sui pesci), è dato un peso massimo per la trota Salmo trutta di 50 kg di peso per circa 150 cm di lunghezza.
Come l'accrescimento, anche la propensione alla migrazione non sembra essere determinata solamente da fattori genetici ma anche e/o sopratutto ambientali. Trote figlie degli stessi genitori (quindi geneticamente uguali) possono in parte migrare al lago o al mare e in parte rimanere nel corso d'acqua. In numerosissimi studi si è visto che sono i fattori ambientali (portate delle acque, temperatura, competizione per le risorse e gli habitat etc etc) a condizionare pesantemente i tassi di migrazione, da luogo a luogo, da anno ad anno, da periodo a periodo e dunque indirettamente la consistenza delle popolazioni anadrome (sea- lake anadromous trout) o stanziali (resident trout), più che caratteirstiche "genetiche".
Credo che la taglia media delle catture attuali, quantomeno nel Lago Maggiore, non sia tanto da porre in relazione al fatto che vi sia immissione di soggetti "sbagliati" (leggasi ceppo atlantico...e che dunque rimangono piccoli) ma quanto invece ad un insieme di fattori che negli ultimi anni (parlo degli ultimi 30 anni almeno) hanno pesantemente ridotto la capacità della popolazione di trota del bacino del Lago Maggiore (quel mix di individui citato in precedenza) di automantenersi.
Le trote (anche di fenotipo-ceppo atlantico) hanno infatti un accrescimento molto veloce nel Lago Maggiore. Già alla fine del primo anno possono raggiungere i 30 cm. Gli individui che si pescano, soprattutto in periodo di apertura, sono piccoli perchè giovani, giovinotti di 1-2 anni di età, ancora immaturi sessualmente (le gonadi sono poco sviluppate) che gironzolano nel lago dato che non sanno ancora che per divertirsi
bisogna risalire la corrente
:wink: )
Quali allora le cause del depauperamento dello stock di trota nel lago (ma direi anche nei torrenti-fiumi, nursery fondamentali per questa meravigliosa specie ittica) ?
1. Riduzione e degradazione degli habitat: riduzione cospicua delle portate d'acqua dei tributari (centraline e centrali idrolettriche) riduzione degli habitat per la riproduzione o limitazioni fisiche al loro raggiungimento.
2. Riduzione dello stock riproduttivo a causa del prelievo di pesca probabilmente eccessivo, sia dilettantistico che professionale: si pensi all'evoluzione delle tecniche di pesca (Eco, GPS, reti....).
Una nota sulla misura minima della trota nel Lago Maggiore, anzi no, butto solo il sasso nell'acqua:
Merita di essere portato all'attenzione il fatto che siamo in presenza di invividui con accrescimento medio molto elevato e che hanno una taglia MEDIA alla PRIMA riproduzione di almeno 45-50 cm (probabilmente per le femmine è anche superiore)......
un saluto a tutti, in attesa "della bestia della vita"