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Allevamento Esox Italico!

si .....puo .....fare.....

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129 risposte a questo topic

#101 milofin

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Postato 24 January 2014 - 21:01 PM

scusate, ma entro a gamba tesa e pongo una domanda difficile sia a milo che al magister: mettiamo che toccasse a voi (singolarmente) decidere le regole e i provvedimenti che mirino a tutelare il luccio italico. quali sarebbero le vostre proposte, dal vostro personale punto di vista?

 

(parto dal presupposto, utopico in italia, che poi i pescatori le applichino e ci sia sorveglianza, altrimenti si sa come va a finire...)

 

Lascio volentieri la domanda a chi, come Federico, vuole rispondere.
 


PS: Milo, ti sei espresso bene e non vedo OT. Poi, più o meno condivisibile, la tua è un'opinione personale, che per certi versi appoggio. In particolare la parte riguardante la differente applicabilità della normativa gestionale a seconda delle popolazioni e il fatto che, come è ovvio, non si possa evitare di scontentare qualcuno


La mia e' un'opinione personale che ho provato a spiegare (l'applicabilita' e' un fatto, non una mia opinione). E che e' anche supportata da alcuni dati e fatti, nel caso discuteremo di quelli.



#102 Esoxone

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Postato 24 January 2014 - 21:49 PM

sempre più interessante,questa teoria della misura minima e massima,mi avete illuminato,non  avevo mai pensato alla misura massima e alle sue potenzialità..

riflettendo,se poni un divieto di trattenere il pike sopra gli 80cm,(è un'esempio non sò quale sia quella idonea) automaticamente ci sarebbero più pesci adulti e riproduttori...al contrario di quello che pensavo,  una misura minima più alta.....

per chi trattiene; si sà che il luccio grosso è stopposo e non buono da mangiare,almeno,meno buono...(così sò da un ristoratore specializzato in cucina luccio)

io sono per il c&r :mrgreen:

una domanda:

i pinelli(30-60cm) avendo già molti predatori (cormorani,aironi,altri lucci),aggiungendo anche un eventuale prelievo da parte dell'uomo

non è pobabile che la percentuale di creschita oltre la misura massima prevista sia bassa,e non sufficente allo scopo?

calcolando che i pinelli sono molto più agressivi e voraci rispetto ai over 70/80...e soggetti a facile cattura.

questa massima a che misura dovrebbe essere messa?indicativanìmente,più o meno??


Questo post è stato modificato da Esoxone: 24 January 2014 - 21:57 PM

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#103 Kobretti

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Postato 24 January 2014 - 22:28 PM

Secondo me ragionando direi che come misure potrebbero essere minima 70 e massima 75 in questo modo con un range cosi basso si eviterebbe un prelievo di un maggior numero di esemplari oppure ... ma dovrebbero saltare parecchie poltrone per n motivi che magari esporro in un altro topic ... si potrebbe consentire ad esempio 3o 4 capi trofeo sopra la misura dei 70 all anno introducendo un tesserino in cui appuntare tutte le catture di tutte le specie durante l'anno. ?. Ma bisognerebbe iniziare a fare controlli seriamente e tante altre cose

#104 Federico Ielli

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Postato 24 January 2014 - 22:59 PM

Direi ragionevolmente 60-75 o 80, ma come già detto, il tutto andrebbe rapportato alle singole popolazioni e con moderato prelievo.


Federico Ielli

#105 Esoxone

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Postato 24 January 2014 - 23:21 PM

Secondo me ragionando direi che come misure potrebbero essere minima 70 e massima 75 in questo modo con un range cosi basso si eviterebbe un prelievo di un maggior numero di esemplari oppure ... ma dovrebbero saltare parecchie poltrone per n motivi che magari esporro in un altro topic ... si potrebbe consentire ad esempio 3o 4 capi trofeo sopra la misura dei 70 all anno introducendo un tesserino in cui appuntare tutte le catture di tutte le specie durante l'anno. ?. Ma bisognerebbe iniziare a fare controlli seriamente e tante altre cose

 

5 cm di differenza credo siano troppo pochi,un margine troppo ristretto da far rispettare.

il problema son propio i controlli,senza quelli nulla è fattibile.percentuale,acque-organico stipendiato nella mia provincia è 10 a 1(così non può funzionare)

,se una guardia trova un  pescatore con un luccio da 68 con minima 70,dovrebbe fargli la multa ma in molti casi si cerca di andare incontro,e magari la prima volta redarguire e che alla prossima è verbale...se nò si diventa inquisitori,no??

anche perchè qui si è abituati all'anarchia,e si andrebbe in guerra da subito..

però è fattibile..dopo qualche anno e mille difficoltàe verbali,si avrebbe una situazione stabile..

se questa politica si fosse adottata 5-10 anni fà ora sarebbe già una normalità..

 

Direi ragionevolmente 60-75 o 80, ma come già detto, il tutto andrebbe rapportato alle singole popolazioni e con moderato prelievo.

almeno ho un'idea,grazie fede,

certo ogni lago o fiume è un mondo a sè...


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#106 Boxeur78

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Postato 24 January 2014 - 23:25 PM

scusate, ma entro a gamba tesa e pongo una domanda difficile sia a milo che al magister: mettiamo che toccasse a voi (singolarmente) decidere le regole e i provvedimenti che mirino a tutelare il luccio italico. quali sarebbero le vostre proposte, dal vostro personale punto di vista?

 

(parto dal presupposto, utopico in italia, che poi i pescatori le applichino e ci sia sorveglianza, altrimenti si sa come va a finire...)

 

Considerando:

- la chiarezza di idee attuali in merito,

- le risorse economiche disponibili,

- le risorse umane disponibili e le loro motivazioni,

- la sensibilità del pescatore italiano medio al problema,

- l'influenza dei fattori ambientali esterni interferenti assolutamente immodificabili (cormorani, alloctoni umani e non, bracchi, etc)...

 

Credo che la migliore soluzione conservazionistica per il luccio nostrano sia, al momento, una bella teca di vetro nei migliori musei naturalistici, dopo un accurata tassidermia, ovviamente. 


"Ogni parola che quel tipo ha scritto sopra è una menzogna, compresi gli accenti e le virgole." - cit. C. Palahniuk
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#107 Esoxone

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Postato 24 January 2014 - 23:27 PM

Considerando:

- la chiarezza di idee attuali in merito,

- le risorse economiche disponibili,

- le risorse umane disponibili e le loro motivazioni,

- la sensibilità del pescatore italiano medio al problema,

- l'influenza dei fattori ambientali esterni interferenti assolutamente immodificabili (cormorani, alloctoni umani e non, bracchi, etc)...

 

Credo che la migliore soluzione conservazionistica per il luccio nostrano sia, al momento, una bella teca di vetro nei migliori musei naturalistici, dopo un accurata tassidermia, ovviamente. 

poche parole...ma quelle giuste....


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#108 Boxeur78

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Postato 25 January 2014 - 00:43 AM

Kobra, io ti giuro che non mi sto accanendo nei tuoi confronti ma lasciami fare due repliche...

Tipo questa:

Milofin, permettimi di farti un appunto...  credo che tu stia esagerando un tantinello visto e considerato che sei anche nuovo, 

 

Kobra sono un appunto..Milofin è iscritto da ben 4 anni (si è iscritto un anno e mezzo prima di te)..va bene tutto ma nuovo proprio non direi :?:

(ricordo sui interessantissimi interventi fatti già diversi anni fa :) )

Ecco, appunto. Ed aggiungo alla nota dell'ottimo Beppe il trascurabile fatto che Marco Milardi alias Milofin è un ittiologo conosciuto a livello europeo che collabora da anni in Finlandia con l'Università di Helsinki, tiene periodicamente convegni soprattutto sulle tematiche dell'esox e conservazione ambientale, redige uno dei blog più interessanti del web (paperfish biology) su pesca e ittiologia, oltre che collaborare o aver collaborato con moltissimi forum in Italia e fuori. Personalmente sono entusiasta di leggerlo su queste pagine.

 

E tipo questa:

Secondo me ragionando direi che come misure potrebbero essere minima 70 e massima 75 in questo modo con un range cosi basso si eviterebbe un prelievo di un maggior numero di esemplari oppure ... ma dovrebbero saltare parecchie poltrone per n motivi che magari esporro in un altro topic ... si potrebbe consentire ad esempio 3o 4 capi trofeo sopra la misura dei 70 all anno introducendo un tesserino in cui appuntare tutte le catture di tutte le specie durante l'anno. ?. Ma bisognerebbe iniziare a fare controlli seriamente e tante altre cose

Una tolleranza di 5 cm tra misura min e max è una sciocchezza e ne azzera ragioni e validità.

Primo perchè più le avvicini più rientri nel campo di applicabilità della misura unica.

Secondo perchè se fossi un padellaro mi inkazzerei, e giustamente, perchè mi prendete per il kulo, tanto vale dichiarare direttamente il nokill totale e si fa prima.

Terzo perchè, sempre se fossi un padellaro, e prendessi un luccio di poco sotto misura basterebbe schiacciarlo un poco, soprattutto in testa, per "allungarlo", e se lo prendessi di poco sopra basterebbe mozzare la caudale. Vi sembrano scemenze? Lo fanno già con le trote da tempo. 


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#109 Federico Ielli

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Postato 25 January 2014 - 08:55 AM

Apro una breve parentesi, prendendo spunto dal commento piuttosto catastrofico (mi auguro che sia ironico) di Box, anche perchè non vorrei che il tutto fosse frainteso, nel senso di "morto un Papa se ne fa un altro", che tradotto in "lucciese" potrebbe significare: estinto l'italico, evviva il "verdone".......... 

 

walter, on 24 Gen 2014 - 13:21, said:snapback.png

scusate, ma entro a gamba tesa e pongo una domanda difficile sia a milo che al magister: mettiamo che toccasse a voi (singolarmente) decidere le regole e i provvedimenti che mirino a tutelare il luccio italico. quali sarebbero le vostre proposte, dal vostro personale punto di vista?

 

(parto dal presupposto, utopico in italia, che poi i pescatori le applichino e ci sia sorveglianza, altrimenti si sa come va a finire...)

 

Considerando:

- la chiarezza di idee attuali in merito,

- le risorse economiche disponibili,

- le risorse umane disponibili e le loro motivazioni,

- la sensibilità del pescatore italiano medio al problema,

- l'influenza dei fattori ambientali esterni interferenti assolutamente immodificabili (cormorani, alloctoni umani e non, bracchi, etc)...

 

Credo che la migliore soluzione conservazionistica per il luccio nostrano sia, al momento, una bella teca di vetro nei migliori musei naturalistici, dopo un accurata tassidermia, ovviamente."

 

Il problema "sorveglianza" è di grande attualità e alla base anche di questo problema: far rispettare le normative, nello specifico misure minime, massime, rilascio totale, numero delle catture, tesserino segna catture, ecc. Purtroppo, lontano dalle Regioni Autonome, la vedo dura. Prendo per esempio la mia Regione (RER), dove la sorveglianza è devoluta, per buona parte, ai volontari delle Associazioni. Il che significa praticamente sorveglianza nulla o quasi. Insomma, la focale deriva dal fatto che affinchè ci siano controlli occorre un servizio specifico, pagato, perchè solo così funziona, altrimenti diventa di fatto non un lavoro, ma un passatempo in clima di eccessiva democrazia e di mancanza di risorse economiche.

 

 

 

Chiuso l'OT, riprendo quanto scritto dal Box in risposta (e ripresa) a Kobra relativamente a Marco Milardi, che  non ha certo bisogno di presentazioni, ne di prese di posizione difensive, come non ne ho io. La cosa, appunto, era già stata ribadita da Beppe Flyfisher, per cui non mi pareva il caso di ritornarci sopra.......per cui chiuderei qui la faccenda.


Federico Ielli

#110 milofin

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Postato 26 January 2014 - 12:32 PM

Una tolleranza di 5 cm tra misura min e max è una sciocchezza e ne azzera ragioni e validità.

Primo perchè più le avvicini più rientri nel campo di applicabilità della misura unica.

Secondo perchè se fossi un padellaro mi inkazzerei, e giustamente, perchè mi prendete per il kulo, tanto vale dichiarare direttamente il nokill totale e si fa prima.

Terzo perchè, sempre se fossi un padellaro, e prendessi un luccio di poco sotto misura basterebbe schiacciarlo un poco, soprattutto in testa, per "allungarlo", e se lo prendessi di poco sopra basterebbe mozzare la caudale. Vi sembrano scemenze? Lo fanno già con le trote da tempo. 


Riprendo questo punto perche' lo trovo molto realista e mi da' l'occasione di elaborare meglio un concetto.

Ovvero che e' facile dire cose come "no kill globale", "stop alla pesca professionale" etc. etc. ma ben altra cosa e' poi confrontarsi con la realta'.

Chi lo volesse fare non deve cercare di immaginare un mondo dove il proprio sentire condiziona quello di tutti gli altri ma bensi' un mondo dove il proprio sentire si deve inserire in un contesto molto complesso e pieno di interessi, problematiche e vincoli. 

In particolare nel caso dello sviluppo di un regolamento di pesca ci sono una serie di passaggi molto complessi.
Per rimanere nell'esempio in oggetto bisogna capire ancora se la definizione di specie e' accolta dalle varie istituzioni e dalla comunita' scientifica, cosa che al momento manca. Solo dopo si dovrebbe analizzare lo status di popolazioni naturali sul territorio e se possibile intuire il loro andamento sul medio (se non lungo) periodo, cosa che manca. Una volta fatto questo, e in caso si trovasse un declino a livelli preoccupanti, si dovrebbero analizzare le cause del declino, cosa che manca. Se poi doppo tutto questo si trovasse che il prelievo di pesca e' una delle cause primarie si dovrebbe mettere mano ai regolamenti, con il fine di riportare la pressione di pesca ad un livello sostenibile per le popolazioni, senza scontentare tutti i portatori di interesse ed utilizzando misure di cui si puo' prevedere l'effetto (il che vuol dire avere delle solide ragioni scientifiche per le proprie proposte). Poi si considerano le conseguenze, e risorse a disposizione e le possibilita' applicative, la ricettivita' dei pescatori, il rispetto delle norme etc. che possono tranquillamente inficiare il lavoro fatto fino a questo punto.

 

Anche se nella realta' le cose non avvengono certo cosi' non e' un buon motivo per continuare a gestire male le risorse.

 

Ed e' per questo che non ho scritto cosa farei io, lo trovo un esercizio abbastanza sterile. Pur avendo (forse) le competenze, mi mancano tutta una serie di informazioni necessarie e manca comunque un dialogo con le altre parti coinvolte.

Pensateci.



#111 Federico Ielli

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Postato 26 January 2014 - 13:52 PM

Marco, quello che hai riassunto, è evidente e già delineato  nella mia risposta alla onerosa domanda di Walter. Il fatto è che se ci dorme sopra, al di là delle sole considerazioni di carattere scientifico (prove più o meno certe, approvazioni, applicazioni a livello gestionale, ecc., ) è probabile che si arrivi ad uno stadio di "non ritorno", che magari farà anche comodo a qualcuno.......salvo poi accorgersi che c'è una specie (sottospecie, endemismo, ecotipo, quello che vuoi) a rischio, del quale si è parlato tanto, ma fatto niente. Niente sino a che qualche "mago" intellettuale si inserisce con un dictat di forma e di autorità........... (è già successo ed accradrà ancora, non ho dubbi in merito): allora si che bisognerà proteggerlo. L'esercizio alla risposta di Walter, di per sè, può anche essere "sterile", ma io non lo trovo affatto controproducente, anzi. Trovo che qualsiasi forma divulgativa, comprovata da fatti attendibili, anche non comprovati nell'immediato da pubblicazione scientifica (non è l'unica forma di divulgazione), sia da sottoporre all'attenzione dell'opinione pubblica. Non vorrei che il caso fosse sfruttato per ottenere qualche vantaggio da parte di certe "lobbie" di settore, insomma un po' come è avvenuto nel caso del siluro, nei confronti del quale si è assistito ad una rivalutazione (quasi mai con dati scientificamente attendibili però) del suo ruolo ecologico e della sua non nocività.

 

Resta un fatto non contestabile: accontentare tutti è impossibile, per cui qualche sacrificio da parte degli utilizzatori della risorsa è cosa inevitabile. Bisogna solo vedere quale e quanto. Il dialogo con le parti interessate lo si può ottenere in tanti modi diversi e non è certo cosa impossibile da parte di chi agisce nel settore: l'importante è mantenere un ruolo imparziale, al di sopra di qualsiasi forma di interesse di parte.


Federico Ielli

#112 milofin

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Postato 26 January 2014 - 15:19 PM

L'esercizio alla risposta di Walter, di per sè, può anche essere "sterile", ma io non lo trovo affatto controproducente, anzi. 

 

Se leggi bene quello che ho scritto non ho detto che lo trovo sterile in assoluto (o tantomento controproducente).

Ho scritto che, mancandomi una serie di elementi per fare una valutazione, e' inutile che esprima un parere. E' una questione di onesta' intellettuale. E' un esercizio sterile PER ME.

 

Non e' che voglia aspettare per fare gli interessi di qualcuno o per tirare la catena. E credo che comunque una tale valutazione sia alla portata, nel breve periodo, di chi effettivamente si occupa di questi aspetti.

In generale non mi piacciono comunque le decisioni prese senza molte informazioni. A volte ci si prende ed a volte si prendono delle cantonate. Valgono comunque delle regole di buonsenso (di cui ho gia' detto) che si possono applicare anche in mancanza di informazioni.


Se a te, e a voi, questi elementi non mancano fate benissimo ad esprimere un'opinione informata. Ci mancherebbe.
Ne ho fatto una lista in modo che tutti possano rendersi conto, leggendola, di quanto e' necessario sapere prima di fare delle considerazioni informate. Sta ad ognuno leggerla e valutare, non spetta a me dire chi ha diritto o no a parlare.
 

 

Trovo che qualsiasi forma divulgativa, comprovata da fatti attendibili, anche non comprovati nell'immediato da pubblicazione scientifica (non è l'unica forma di divulgazione), sia da sottoporre all'attenzione dell'opinione pubblica.

 

un po' come è avvenuto nel caso del siluro, nei confronti del quale si è assistito ad una rivalutazione (quasi mai con dati scientificamente attendibili però) del suo ruolo ecologico e della sua non nocività.


Per carita'.

Le pubblicazioni scientifiche sono (un po') piu' attendibili perche' ti viene spiegato come si sia arrivati alle conclusioni, e perche' qualcun altro ha controllato che non ci fossero errori lampanti.

Dai fatti attendibili (cioe' comprovati da dati raccolti correttamente) alla pubblicazione non ci passa molto, ne' in termini di lavoro ne' di tempo.
 

Se invece parliamo di dati aneddotici vale tutto, dal siluro amico dei piccioni al bass che occupa la nicchia lasciata libera, da e' tutta colpa del bracconaggio a signora mia non ci sono piu' le mezze stagioni..



#113 Federico Ielli

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Postato 26 January 2014 - 16:27 PM

Infatti, è proprio di quest'ultima parte che ho paura, del sentito dire, delle situazioni aneddottiche, della trasmissioni TV veicolate, dell'influenza di certi personaggi che utilizzano i mezzi di divulgazione di massa in modo improprio o, comunque, in maniera nettamente sbilanciata verso gli interessi di qualcosa o di qualcuno. Chiaro che l'informazione scientifica deve (dovrebbe) essere più attendibile, per le ragioni di cui sopra. Purtroppo, alle volte, diviene presto obsoleta, in quanto in mano a chi di dovere ci giunge non si sa quando (a proposito, che fine hanno fatto gli Atti A.I.I.A.D. di S. Sepolcro?), ovvero in maniera non comprensibile al grande pubblico, ma neppure alle amministrazioni (alle volte), che dovrebbero agire sul territorio, per mancanza di competenze e/o di comprensibilità.

Secondo punto: nessuno ha detto che tu voglia fare l'interesse di qualcuno; questo te lo sei inventato tu. Io sono stato molto chiaro, questa la mia frase, che come puoi ben leggere è verbalmente impersonale:

 

"Non vorrei che il caso fosse sfruttato per ottenere qualche vantaggio da parte di certe "lobbie" di settore, insomma un po' come è avvenuto nel caso del siluro, nei confronti del quale si è assistito ad una rivalutazione (quasi mai con dati scientificamente attendibili però) del suo ruolo ecologico e della sua "non nocività" Se tu ti senti parte in causa, non so che farci.

 

Per ultimo direi che di informazioni ormai ne abbiamo parecchie (sono anni ormai, al di là della diatriba di nomeclatura che ha rotto i co...ni, che si parla e si scrive del luccio italico di cui anche i pescatori riconoscono una diversità non solo di livrea, ben evidente, ma anche comportamentale)  anche se non dico che non bisogna approfondire il problema,  per cui  le regole di buon senso cui accenni, mi pare (che significa a mio giudizio) ci siano tutte.


Federico Ielli

#114 Alex in the Oven

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Postato 27 January 2014 - 12:56 PM

Molto molto bello questo "carteggio", direi che, indipendentemente dalle posizioni, sia comunque un regalo che state facendo a chi passasse di qua a dare una sfogliata :gott: .

 

In tutto ciò, torno un po' sul "pratico", dato che comunque non ho nessuna competenza specifica e quindi, qualora anche mi fossi fatto delle idee un po' più elaborate, sarebbe quanto meno irriverente interferire su quel livello (ubi maior minor cessat).

 

Voglio però tornare un attimo alle varie ipotesi gestionali, cercando di utilizzare il candore del semplice appassionato un po' come un "rasoio di Occam" (o di Ochkam che dir si voglia), dato che, molto spesso a sviscerare troppo le questioni si perde un po' di vista il succo (almeno a me, laddove ho qualche conoscenza in più, succede spesso...).

 

Si parla di misura minima e massima, cosa che a me piace molto, e di cui non vedo conxxxndicazioni in termini assoluti (nel senso che secondo me male non fa). Sbaglio?

Si parla di 5 o 10 cm di differenza, della mancanza dei controlli, delle guardie che (comprensibilmente) per 2 cm chiudono un occhio, e di pesci col coppino strizzato o la coda tagliata. Tutte cose che succedono.

Conseguentemente, una simile applicazione, per quanto interessantissima, rischierebbe di non essere efficace.

Ricordiamo che stiamo parlando di tutela "non ordinaria", quindi parliamo di una specie poco rappresentata, vuol dire quindi che anche chi vuole trattenere non ha così tante occasioni per fare stragi (se così non fosse, vuol dire che forse la situazione è meno peggio di quello che paventiamo).

Se, a questo punto, ce ne sbattiamo di misura minima e massima e proibiamo il prelievo (no kill totale), cosa succederebbe?

Faccio un esempio di quello che secondo me succederebbe:

 

i cultori del Luccio in salsa si inkazzano, ma del resto, gli stiamo togliendo pochi pesci in freezer, non sono le trotepollo dei torrenti con cui fanno la quota in due ore, o i Persici che, per quanto in diminuzione, garantiscono ancora risotti con una certa regolarità. I controlli sono più semplici, perché non ci sono i "2 cm di tolleranza", né il rischio dei coppini strizzati. A quanto ho avuto modo di vedere in diverse acque, mettere il no-kill, almeno per le prime due stagioni, ha un discreto impatto psicologico, e anche i potenziali bracchi, all'inizio cercano di cambiare aria, salvo tornare quando è appurato che non ci sono i controlli (ma un paio di stagioni d'aria è meglio di niente, e poi nel caso basterebbe una "retata" ogni tanto e la voce si sparge...). Teniamo anche presente che anche la sanzione cambierebbe tra prendere un pesce di poco fuori misura e uno che invece è vietato trattenere.

 

In tutto ciò, nel modo più semplice del mondo, io ho tolto pochi pesci dal piatto di poche persone, ma di contro sto realmente intervenendo in modo sensibile (mi si farà l'elenco di fior di nokill strabracconati, risponderò con l'elenco dei pochi posti rimasti in libera con una buona popolazione, si noterà che molti sono nokill).

 

Cosa sbaglio?

 

In tutto ciò, continuo a ritenere impensabile che la discriminazione autoctono/alloctono, anche qualora la specie fosse riconosciuta, possa essere a carico dei pescatori.

 

La domanda da farci dev'essere: è peggio lasciare dentro qualche Verdone di troppo, o rischiare di prelevare qualche Nostrano di troppo? Non ditemi che la gravità sarebbe la stessa perché se no siam mica d'accordo... :asian:


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#115 Federico Ielli

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Postato 27 January 2014 - 21:11 PM

ALEX, sei un mito, anzi un AIMITO........ :cooler: Cosa sbagli? Guarda, sul fatto del no kill assoluto mi ero già espresso nella risposta a Walter. Ci sta (rebbe), col sennò di poi che avrebbe senso nei confronti del luccio italico. Non proteggerei i "verdoni" con la stessa misura (no kill), in quanto diventerebbe a breve una fonte di nuove introduzioni, con il rischio di creare ulteriori squilibri. Un altro problema, consistente, è la pesca di professione, visto che c'è un forte indotto sui laghi. Qui c'è uno scoglio non indifferente da superare.

 

Infine una considerazione:

Questa tua frase è alquanto indicativa:

 

"Ricordiamo che stiamo parlando di tutela "non ordinaria", quindi parliamo di una specie poco rappresentata, vuol dire quindi che anche chi vuole trattenere non ha così tante occasioni per fare stragi (se così non fosse, vuol dire che forse la situazione è meno peggio di quello che paventiamo)".

 

Infatti stiamo parlando di una specie poco rappresentata, ma non per rarefazione in senso lato, quanto per autoecologia. Il luccio, intrinsicamente, essendo un predatore apicale, non può essere densamente rappresentato, quindi in genere non c'è occasione di farne stragi (in realtà non è proprio così, perchè con le reti il danno è spesso cospicuo). Questo pone dei limiti anche a livello gestionale, in quanto bisognerebbe adattare i provvedimenti alle singole popolazioni, che in molti casi non stanno così male come si potrebbe credere, almeno per la specie continentale.


Federico Ielli

#116 Kobretti

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Postato 27 January 2014 - 21:29 PM

Doc e se per accontentare un po tutti si facesse nokill assoluto per i pescatori dilettanti e kil solo sui verdoni (si spera che essendo pescatori di professione siano professionali e che sappiano riconoscere le speci) solo per i pescatori di professione,
pensi sia piu fattibile come gestione?

#117 Federico Ielli

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Postato 27 January 2014 - 21:38 PM

Cambia poco in assenza di controlli, anzi potrebbe addirittura essere controproducente. La strada sarebbe quella di limitare la pesca di professione, indirizzandola verso altre risorse più abbondanti e remunerative. Il discorso del riconoscimento ormai è di dominio comune,  anche per  i vecchi "vivaioli" che sanno benissimo che esistono lucci "nostrani" e  lucci  "dell'Est"........sono discorsi ormai ricorrenti.


Federico Ielli

#118 marco1956

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Postato 27 January 2014 - 21:48 PM

Grande Alex, é sempre interessante leggere i pareri, sia che provengano da esperti che quando provengono da chi come i pescatori hanno una visione di parte, vorrei commentare alcune tue considerazioni, tu tagli la testa al toro sulle misure minime e massime proponendo un no kill totale, io distinguerei in base al bacino di pesca, non ha senso proibire tutto dappertutto, ci sono zone che sono ben popolate e non vedo perchè chiudere alla pesca anche queste e poi se proprio si volesse tutelare in modo assoluto andrebbe  vietata in toto la cattura della specie, non ha senso permettere il no kill perchè ha comunque una percentuale non indifferente di "effetti collaterali" come dicevano gli americani in iraq, quindi la tutela a parer mio la si può fare solo vietando la pesca alla specie, sul fatto che il verdone sia da considerare alloctono io lo do per scontato, non se se il nostrano sia specie buona ma, se non lo è, rimane un endemismo da tutelare quindi io vieterei assolutamente immissioni di verdoni.

Per quello che riguarda i bracchi penso che ci sia (purtroppo) poco da fare, bracconare non è rischioso per via dei pochi controlli e per la certezza della non pena, il massimo rischio è il sequestro dell'attrezzatura, non è nemmeno reato penale ma solo amministrativo quindi chi nulla ha nulla rischia, non è che trasformare una specie da pescabile a tutelata cambi molto o meglio lo cambia per me o per te ma di fatto non può essere tutelata per i motivi che ho scritto sopra.

La discriminazione tra specie autoctona e alloctona secondo me deve essere fatta dai pescatori, al di la della legge e in anticipo sulla legge che chissà e se mai verrà, chi se non i pescatori può influire su una popolazione mista, se decidiamo da che parte spostare l'ago della bilancia, chiaramente a favore del nostrano, possiamo farlo anche senza che una legge ci obblighi a farlo, in Italia di leggi ce ne sono fin troppe, se uno non si sente di killare nessun pesce autoctono o alloctono che sia che lo faccia ma deve essere una scelta sua, una specie di obbiezione di coscienza, ma vedo in tantissimi spinner, in particolare i piu giovani, crescere con la convinzione che il no kill sia sempre e comunque la scelta giusta, talmente giusta da invocare la creazione di aree di pesca riservate, tale si scontra con la corretta gestione del nostro partimonio ittico.

Riguardo al tuo ultimo quesito ti rispondo, è meglio rischiare di far fuori un nostrano piuttosto che lasciare in acqua un verdone


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#119 marco1956

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Postato 27 January 2014 - 21:54 PM

Grande Alex, é sempre interessante leggere i pareri, sia che provengano da esperti che quando provengono da chi come i pescatori hanno una visione di parte, vorrei commentare alcune tue considerazioni, tu tagli la testa al toro sulle misure minime e massime proponendo un no kill totale, io distinguerei in base al bacino di pesca, non ha senso proibire tutto dappertutto, ci sono zone che sono ben popolate e non vedo perchè chiudere alla pesca anche queste e poi se proprio si volesse tutelare in modo assoluto andrebbe  vietata in toto la cattura della specie, non ha senso permettere il no kill perchè ha comunque una percentuale non indifferente di "effetti collaterali" come dicevano gli americani in iraq, quindi la tutela a parer mio la si può fare solo vietando la pesca alla specie, sul fatto che il verdone sia da considerare alloctono io lo do per scontato, non se se il nostrano sia specie buona ma, se non lo è, rimane un endemismo da tutelare quindi io vieterei assolutamente immissioni di verdoni.

Per quello che riguarda i bracchi penso che ci sia (purtroppo) poco da fare, bracconare non è rischioso per via dei pochi controlli e per la certezza della non pena, il massimo rischio è il sequestro dell'attrezzatura, non è nemmeno reato penale ma solo amministrativo quindi chi nulla ha nulla rischia, non è che trasformare una specie da pescabile a tutelata cambi molto o meglio lo cambia per me o per te ma di fatto non può essere tutelata per i motivi che ho scritto sopra.

La discriminazione tra specie autoctona e alloctona secondo me deve essere fatta dai pescatori, al di la della legge e in anticipo sulla legge che chissà e se mai verrà, chi se non i pescatori può influire su una popolazione mista, se decidiamo da che parte spostare l'ago della bilancia, chiaramente a favore del nostrano, possiamo farlo anche senza che una legge ci obblighi a farlo, in Italia di leggi ce ne sono fin troppe, se uno non si sente di killare nessun pesce autoctono o alloctono che sia che lo faccia ma deve essere una scelta sua, una specie di obbiezione di coscienza, ma vedo in tantissimi spinner, in particolare i piu giovani, crescere con la convinzione che il no kill sia sempre e comunque la scelta giusta, talmente giusta da invocare la creazione di aree di pesca riservate, tale si scontra con la corretta gestione del nostro partimonio ittico.

Riguardo al tuo ultimo quesito ti rispondo, è meglio rischiare di far fuori un nostrano piuttosto che lasciare in acqua un verdone


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#120 Federico Ielli

Federico Ielli

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Postato 27 January 2014 - 22:03 PM

Grande anche Marco 1956, sia per le motivazioni (valide), che per i "doppioni", che credo siano ormai parte integrante del tuo DNA...... :rollsmile:


Federico Ielli


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