Allora, sperando di non andare clamorosamente OT, dato che l'argomento mi riguarda da vicino (anche se lavoro in tutt'altro settore), dico anche la mia precisando in partenza che non so nulla del marchio Laboratorio e che la seguente riflessione è da intendersi di carattere generico su alcuni sedicenti "produttori" italiani e stranieri, non mirata al quindi al titolo del topic
Per inciso poi il fatto di essere made in china al giorno d'oggi non è discriminante assolutamente. Il problema nasce quando ti vogliono far passare per fesso...farti credere quello che non è con dei bei nomi, dei bei slogan e una schiera di marchettari 
Ecco, la frase di Box è da tatuaggio : Il Made in China in se, quando è bene indirizzato da case madri europee o americane o giapponesi che poi aggiungono dell'effettivo valore aggiunto alla filiera di produzione, non deve essere discriminante.
In ogni contesto siamo arrivati al punto che persino insospettabili produttori di livello (non importa che il settore sia quello delle attrezzature da pesca o dei giocattoli erotici o della componentistica elettronica) arrivano a studiare delle linee prodotto Made in PRC, che magari però prima di finire nei magazzini europei o americani vengono testati, o per le quali on site nella PRC c'è un grasso americano o europeo che controlla tutto, dalla scelta dei materiali ai quality test alla formazione degli operai.
Il problema, appunto, è quando si vuole far passare per fessa la clientela, e per questo porto un bell'esempio pratico in ambito pesca : come molti di voi, anche io batto spesso catene cinesi (tipo Hao Mai per dirne uno) per comprare orpelli di complemento (le perline di plastica per il Carolina Rig per dirne una : hanno dei reparti di merceria da manicomio) alla nostra passione. A molti sarà sicuramente venuta la tentazione di provare qualche minnow del reparto pesca...fateci caso : dal cinese "smarzo" -dove il suddetto minnow è assolutamente no logo- il minnow costa 1,00 euro o giù di lì. Lo stesso minnow low-cost in un negozio cinese più "dorato" dove il minnow è in una scatolina che lo identifica come marchio di pesca italiano (sebbene chiaramente Made in PRC) costa almeno il doppio.
E' ovvio il businness faccia gola a molti, e basta fare due più due : sui vari portali tipo il buon vecchio BangGood ci sono offerte per un pezzo, per 10, per 100...credete che contattando in privato il venditore non vi sia accesso ad ulteriori sconti stock? Da lì in poi basta essere svegli (e senza scrupoli) ed è fatta, sulla pelle di noialtri potenziali boccaloni : passare dalla vendita "di livello" dal cinese alla creazione di un marchio nuovo è meno macchinoso di quanto sembri, basta prendere accordi chiari con il produttore che non deve, da quel momento e a fronte di numeri importanti, creare situazioni imbarazzanti di sovrapposizione.
Costa il rene che ti prendono con sti artificialini !!
Comunque ,non per antipatriottismo od altro,ma temo che questo brand in particolare stia solo cercando di seguire l'onda del "più spendo più prende" che nei contesti di trout area e bassfishing hanno spopolato...il problema è che se proprio devono copiare,che lo si faccia per bene dando prodotti costanti e funzionanti ! 
(che poi giuro di aver preso più volte LO STESSO IDENTICO PRODOTTO ma non marcato e le creste sono anche oltre il 100% per case e sponzi tanto rinomati
)
Due begli spunti per quel che mi riguarda anche dallo Zio....
A) ma che patologia è questa del più spendo e più prendo? Drammaticamente vero come trend, con la nascita di orde di pescatori griffati dall'esca alla berretta, che si presentano sullo spot vestiti tipo piloti da rally con decine e decine di marchi bene esposti, che sembrano custodire il sapere, specialmente in tutto quello che ruota attorno alle tecniche con esca artificiale...almeno finchè non arriva il vecchietto che con una bolognese in fibra da 3 metri che si fa il luccio da gara sotto il naso di tutti lanciando l'imitazione di un martin....
100% di cresta sul Made in China più becero? Nel settore dove lavoro io non ce la si fa (anche perchè tantissimi marchi blasonati ammettoono liberamente di produrre proprio là) ma in altri il 100% è ben sotto la soglia del minimo sindacale, specialmente quando si parla di componentistiche che, in quanto non elettroniche, non necessitano di particolari certificazioni...uh, chi ha detto attrezzature da pesca ???
Questo senza nulla togliere a chi fa produrre in Cina con tutti i crismi e gli accorgimenti tecnici e necessari ovviamente...
Il Made in China è diventato ormai una necessità, e può anche essere una risorsa per noi comuni mortali che stazioniamo come consumatori alla fine della filiera : l'importante è, appunto, schivare certi personaggi che basano il proprio businness sulla creduloneria della clientela anzichè sulla qualità del proprio servizio o prodotto.
Lorenzo
Questo post è stato modificato da Grezzo: 17 November 2014 - 13:43 PM