Questo è un thread secondo me "pericoloso"
Non tanto per la domanda in se, che richiedeva una risposta univoca e semplice:
Per vendere pesce devi essere in possesso di licenza ecc...oppure ....si certo puoi ma seguendo questa o quella legge.
Ma per (alcune) altre rispote che hanno un che di "se non ti fai sgamare puoi farlo...tanto si sa come va in italia"
Hai voglia poi a lamentarti sempre dei 4 rumeni che lasciano "sporcobottiglierifiutisonotantocattivibruttisporchi e non rispettamno mai le leggi e che tornino al suo paese exxxxatevarie"
I problemi dei fiumi (e mari) italiani ci sono da quando non si sapeva neppure cosa fossero gli stranieri.
Perchè già da quel periodo c'era chi pensava "...tanto siamo in italia...." e andava a prendere nasse e nasse di pesce o scaricava i liquami della fabbrichetta nel fosso dietro il campo.
Chiariamoci...io non sarei così rigido con le norme....MA...non ci si può erigere da paladini della patria quando c'è il solito straniero messo in mezzo e poi cambiare faccia quando si tratta di tirar su due soldi vendendo magari sottobanco (e via di nero....) al ristorantino dietro casa.
L'idea di valerio invece, mi pare davvero bellissima e molto dolce. Invidio tuo figlio, mio padre cose così non le ha mai neppure pensate.
Se il concetto trasmesso è il "senso dei soldi" è davvero encomiabile la cosa. La mia è ovviamente una "battuta" ma spero che tu gli stia anche insegnando a chiedere sempre lo scontrino quando va a "spendere quei due soldi".
Ciao, so che si rischia l'OT (al massimo apriremo un altro thread ad hoc se la discussione si prolunga in questo senso) ma mi sento in dovere di risponderti, considerato che forse ti riferisci anche alla mia prima risposta.
Ora, per quanto riguarda me ho poi rettificato in maniera da rendere il mio intervento magari più "teorico" ma anche più "educativo" e qui si è chiusa la questione, tanto più che se poi si segue tutto l'approfondimento giuridico che si è scatenato, alla fine la conclusione è stata chiara e particolareggiata.
In generale però mi sento di fare due osservazioni:
-prima di tutto la contraddizione che tu rilevi vale solo se riferita a chi poi effettivamente esprime entrambe quelle posizioni. Se concretamente individui qualcuno che prima fa il pianto greco sui rumeni e poi non rispetta le leggi, allora giustamente a lui puoi riferire quell'osservazione e io concordo con te, ma lanciare la rete sul mucchio non è utile ne costruttivo, no?
-in secondo luogo penso che il rispetto della legalità sia uno dei fondamentali della sana convivenza civile, ma che in quanto individui pensanti non si puo' pretendere che noi si perda il senso critico ed il buon senso. Quando oggettivamente l'assetto normativo in un tale settore dà vita a situazioni paradossali è normale (tanto più se si tratta di dettagli e non di scarichi abusivi di liquami, come accennavi tu in un esempio) che le persone si adoperino per cercare compromessi che gli permettano, rimanendo a cavallo della legittimità, di fare quello che devono/vogliono in maniera il più tranquilla possibile. O che perlomeno si interroghino in questo senso a parole, rinunciando poi all'atto pratico a porre in essere condotte antigiuridiche ma prendendo in considerazione tutte le possibilità sul tavolo.
Sta, e non mi stancherò mai e poi mai di urlarlo a squarciagola, alla civiltà e al buonsenso delle persone il compito di creare un ambiente civile e sicuro per la convivenza. Non esistono leggi che da sole possano risolvere i problemi della convivenza umana. Non ne esistono, non c'è perfezione che regga. Se mancano lo spirito civile e il buonsenso il caos regna sempre e comunque. Questo non significa che si debba scegliere quando rispettare le leggi e quando no, significa però che non ci si puo' nemmeno appiattire riparandosi sotto l'ombrello dell'obbedienza acritica. Va bene rispettare le leggi, ma va altrettanto bene discuterle e comprendere quando non rispondono in maniera corretta alle esigenze della società
E qui chiudo, scusandomi ancora per l'OT.
Ciao!
