Postato 12 February 2011 - 04:33 AM
Le molte interessanti considerazioni di Federico e Marco sono del tutto condivisibili a mio parere, e non riesco a trattenermi dal piacere di qualche ulteriore approfondimento, derivante da esperieze pratiche concrete.
Tutti i fenomeni di cui stiamo parlando sono connessi ad una molteplicità di fattori e variabili che è oltremodo difficile quantificare ciascuno per la sua incidenza, e quindi desumerne poi le ragioni secondo regole certe.
Forse è questo che rende le nostre conversazioni per me cosi affascinanti.
In questi casi, io sono solito, per non disperdermi in molti rivoli magari secondari, far sempre riferimento alle poche regole certe di carattere generale che sulla mia esperienza ho provato e constatato in modo piu o meno riproducibile, e quindi, diciamo, più meno scientifico.
Regola numero uno, nessuna specie sopravvive piu di tanto, per quante immissioni si facciano, in un ambiente od in una situazione inadatta.
L'insuccesso di tante, tantissime immissioni viene di volta in volta attribuito a singoli fattori più o meno episodici o specifici, od a possibili concause parziali, ma viceversa nella maggior parte dei casi , semplicemente, non si è fatta la cosa giusta al momento giusto, e la soluzione magari è in tutta evidenza sotto i nostri occhi, e semplicemente non siamo in grado di vederla.
Mi soffermo ancora sulla questione del popolamento, o ripopolamento, di un lago, di trote di ceppo lacustre .
Molti di noi hanno pescato trote lacustri, purtroppo non tante in molti casi, o meglio molto poche o nessuna nella maggior parte dei casi, ma, insomma , qualcuna ogni tanto si prende.
Parlo di laghi di notevoli dimensioni, ove l'esempio è piu chiaro.
Nella quasi totalità dei casi si è trattato di catture di pesci di grosse o medie dimensioni, molto piu raramente, o quasi mai, di trotelle di taglia medio piccola o addirittura piccola, ovviamente al di fuori del caso di un recente ripopolamento in una area con piccoli pesci e quindi di concentrazioni anomale dovute a fattori casuali.
Questo deve far riflettere molto.
La piramide della popolazione per le trote lacustri, è molto simile se non identica a quella delle trote di ruscello, a poche grosse trote corrispondono un maggior numero di trote medie,a moltissime trotelle, ed a avannotti a migliaia.
Senza la piramide, non ci sarebbero le trote grosse.
Eppure, perchè quasi sempre nei lagghi di una certa dimensione si cattura di solito qualche grossa trota, e per ciascuna di esse non si catturano molte trote medie e moltissisme trotelle?
Quando i grandi laghi erano ricchi di grosse trote lacustri, e se ne catturavano migliaia, le trote piccole dovevano essere catturate a decine di migliaia, le trotelle in numero enorme.
Non è mai stato così.
Nello stesso tempo, quella popolazione di grosse trote, per forza, doveva essere l'apice della piramide, e l'apice, senza la base, non puo esistere.
Quindi, la popolazione che costituiva la bese della piramide ci doveva essere per forza, ma non si riscontrava in concreto in quell'ambiente.
Perchè?
Semplicemente perchè era.........da una altra parte, e lì per forza non poteva stare perchè non era l'ambiente giusto per quella specie e quella taglia di pesci.
E, se quell'ambiente non è quello giusto per quella specie, o sottospecie, o quella taglia, puoi ripopolare finche vuoi, ma non arriverai mai a ricostruire in quel modo l'apice della piramide, perche la base fuori posto in quella fase di crescita ed in quel luogo, emigrerà, se possibile, o scomparirà direttamente.
Non è la taglia, o solo la taglia, l'elemento discriminante, ma la taglia collegata alla specie.
Tornando al lago dei Pontini preso ad esempio, che è una specie di circo delle fiere per i piccoli pesci, ugualmente esiste una notevolissima popolazione di minutaglia, composta da rovelle, scardole, persici reali, luccetti, piccoli boccaloni.
Anche se apparentemente sembra che ci debba essere in un ambiente di quel tipo una enorme sprporzione tra la biomassa di predatori e quella di pesce foraggio, non è assolutamente così, nè puo esserlo.
Questo per una seconda regola infallibile.
Non puo sussistere in modo permanente una notevole quantità di predatori, anche in una area dove le immissioni di questi siano frequenti e cospique,senza proporzionato foraggio, poichè i pesci, senza alimento, in pochissimo tempo deperiscono, si ammalano, muoiono, scompaiono, se possono migrano.
Prima ancora, cessano quasi di alimentarsi, e men che mai attaccano esche artificiali, in quanto debilitati.
Con ripopolamenti, puoi ottenere risultati notevoli solo per periodi molto brevi e prossimi alle immissioni,ma certamente non sempre e non in modo continuo, e soprattutto se i pesci pecati vengono catturati e rilasciati piu volte.
Il lago dovrebbe essere pieno di un numero di pesci denutriti e sofferenti molto piu grande di quello dei pesci in buone condizioni di salute, in ragione della lunghezza del periodo di deperimento ed agonia.
Se invece questo non accade, vuol dire che esiste una alimentazione sufficiente per sostenere la popolazione dei predatori, e ti assicuro che per noi è piu impegnativo assicurare una adeguata popolazione di pesce foraggio che rimpinguare i predatori, piu facili da reperire in sede zootecnica.
La popolazione di pesce foraggio, a sua volta, deve essere in grado di reggere la predazione, ed infatti, tornando all'esempio del lago in questione, ti assicuro che la quantità di pesce foraggio è notevolissima e facilmente visibile, anche se pure essa si è evoluta in termini di specie.
Ugualmente, però, si vedono in gran numero piccole rovelle, persici reali, scardole, e non trotelle, che pur nascono in buon numero nell'affluente.
Perchè?
Perchè non è il pesce giusto, la specie giusta, in quell'ambiente, in quella taglia.
A mio avviso personalissimo, chi ripopola i laghi con avannotti o novellame di salmonidi, non ripopola nulla, semplicemente spreca inutilmente preziose risorse, che al massimo, e nel più favorevole dei casi, comunque non danno un risultato adeguato.
Lo stesso discorso vale per le specie o sottospecie.
Leggevo resoconti della provincia di Como, in cui si lamentava l'inutile immissione di milioni di avannotti di trota iridea nel lago.
In quel caso, oltre alla taglia, era sbagliata anche la specie, perchè la trota iridea, nel medio periodo, nei nostri laghi deperisce e muore.
Non ne sopravvive neanche una, muoiono tutte.
Una cosa simile avviene per esemplari della specie salmo, quindi diciamo trote, se di ruscello, comunemente dette fario.
Le trote fario, nei grandi laghi, muoiono quasi tutte, se immesse, nel breve/medio periodo, e solo qualcuna si lacustrizza e si ambienta.
Nei grandi laghi, per quante ne discendono dagli immissari , dovrebbero essere comuni, non lo sono.
Per un pochino si prendono, poi scompaiono gradualmente.
Le trote di ceppo lacustre, invece, sopravvivono anche se zootecniche, in gran numero, e generalmente pure crescono.
Faccio un ultimo esempio che sembra incredibile, ma è così.
Il settanta per cento delle trote iridee e fario immesse al lago Pontini non sopravvivono una intera stagione.
Il trenta per cento, dico il trenta per cento, presentano segni e lacerazioni anche gravi da........incontri con esocidi.
Mai vista una trota lacustre con un morso di luccio in quel lago.
Ed infatti la biomassa della sottospecie a fine stagione è aumentata,qualche esemplare, pochissimi, in meno, ma piu grossi.
Come dicevo prima, la taglia giusta, e la specie giusta, altrimenti, nei piccoli laghi ove si pratica il no kill gli errori non perdonano, non si puo dire come fanno non pochi soggetti pubblici e privati, la colpa è dell'ambiente, del fornitore, dei bracconieri, soprattutto dove le dimensioni dei bacini non consentono facili riscontri, è pura ipocrisia.
Non è colpa dei bracconieri, e colpa di chi le ha messe.
Provare per credere, io ho provato molte volte, ma , come dicono certi avveduti allevatori, prima di fare un po di bei pesci, bisogna averne uccisi per sbaglio moltissimi.
Semplicemente, tornando alle lacustri, sono state messe specie, o taglie di quelle specie, nel posto sbagliato.
Sono arciconvinto che se si mettessero la metà dei pesci, ma studiando il doppio e sfruttando il doppio la testa, ci sarebbero infinitamente piu trote lacustri in tutti i laghi e meno pescatori arrabbiati.
E, se si immettessero solo pesci sterili, e si tutelassero per estensioni adeguate non solo le aree di frega, ma anche quelle di accrescimento, ci sarebbero pure quelle selvatiche.
Non credo che la missione sia del tutto impossibile, ma che rimarrò arrabbiato ancora per molto tempo, si.
ciao a tutti, scusatemi la prolissità, ma la passione è molta.
E' impossibile
ex utente Lacustre