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Trota lacustre : DOC o meno?


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123 risposte a questo topic

#101 Parcolaghi

Parcolaghi

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Postato 10 February 2011 - 12:38 PM

caro Federico,
ti ringrazio moltissimo della risposta, con cui sei giunto sinteticamente al punto centrale della questione.
la missione diventa impossibile quando l obiettivo e impossibile, e cioè fare nelle stesse acque, in uno stesso lago, tutela dei ceppi originari, immissioni, pesca con i bigattini, subacquea e con le reti, prelievo e no kill, tutto, e bene, non si può fare insieme.
bisognerebbe avere, lago per lago, idee ed obiettivi ben precisi da privilegiare, ed individuare i luoghi opportuni, sotto più profili, per tutela, conservazione e ripristino, e gli specchi lacustri da considerare realisticamente meri contenitori di pesci da sfruttare ad usi plurimi, e sui quali agire con criteri finalizzati.
Volendo far tutto contemporaneamente, e nulla bene, si finisce solo per avere il lago spopolato.
ti ringrazio per il me utile confronto di idee, che mi sono permesso di fare utilizzando la cortese ospitalità di questo forum.
ciao
Stefano Tinarelli
ex utente Lacustre

#102 Federico Ielli

Federico Ielli

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Postato 10 February 2011 - 14:33 PM

Ciao Stefano, è un piacere (ri)sentirti. Alla prossima :smile:
Federico Ielli

#103 marco1956

marco1956

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Postato 10 February 2011 - 17:34 PM

ti ringrazio per il me utile confronto di idee, che mi sono permesso di fare utilizzando la cortese ospitalità di questo forum.
ciao
Stefano Tinarelli


Era da ieri che mi chiedevo chi era questo signor lacustre, già dal primo intervento si era notata una competenza e una passione fuori dal comune adesso si è svelato l'arcano

giu il cappello signori :gott: il signor Stefano Tinarelli è il nostro padrone di casa nei nostri annuali raduni al Parco Laghi conosciuti in tutta Italia e oltre per la ottima gestione di quelle acque che ha in concessione

Spero di incontrati al nostro prossimo raduno che sarà a breve per bere un bicchiere di vino e a parlare di pesci, non dico di lanciare una mosca assieme perché sarebbe per chiunque pericolosissimo transitare nei paraggi :löl.:
Ex moderatore molto poco moderato

#104 Parcolaghi

Parcolaghi

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Postato 11 February 2011 - 00:34 AM

Caro Marco, rimettiti immediatamente il cappello, non merito tanto, e per di più nella stagione invernale pure può essere pernicioso.
Sono io che Vi ringrazio per la opportunità che mi è stata data di intervenire nel vostro interessante ed assai costruttivo Forum.
E' la prima volta che mi iscrivo ad un Forum in materia di pesca, e sono stato spinto a questi unicamente dal grande interesse che da tempo suscitavano gli interventi letti sul vostro, in diversi temi, tra cui quello a me molto caro delle trote lacustri, tra l'altro moderato con molta scienza ed equilibrio da Federico, doti rare in genere, e tra gli ittiologi, mi sia consentita la libertà di opinione, in particolare.
Per cui, ed esclusivamente, grazie a voi, ed all'interesse che avete destato anche in me per i contenuti espressi, e per lo spirito costruttivo e positivo , oltreché appassionato e competente, che traspare dagli interventi.
Credo che gli interventi riguardino un argomento , quello appunto della trota lacustre, di estremo interesse, ed assai sottovalutato in Italia, ove pure non mancano molte acque assolutamente idonee a ben altra e più interessante presenza di detta specie, peraltro ora ridotta in concreto ed ingiustamente ad una importanza piuttosto marginale.
Peraltro siamo ancora lontani, secondo me, da una pur elementare condivisione , soprattutto da parte dei soggetti preposti alla gestione delle acque pubbliche, di nozioni essenziali al fine di poter affrontare la problematica in modo utile e opportuno.
La prima nozione, che giustamente più volte ho vista affermata nel vostro forum, è quella che le popolazioni trote lacustri, da nessuna parte, si sono formate per.....germinazione spontanea, ma sono costituite semplicemente da popolazioni di trote migrate dai flussi collegati, per cui, nel caso italiano, da trote fario e/marmorate.
Tale nozione è essenziale.
Non si può pensare ad una vera popolazione stabile di trote lacustri in un lago, senza la presenza negli immissari ed emissari di popolazioni stabili ed importanti.
Tutte o quasi le trote lacustri, tranne rari casi come in certi laghi scozzesi, si riproducono in acqua corrente, come del genere quasi tutti i pesci della specie "salmo".
Pertanto, la premessa necessaria e prioritaria rispetto ad una buona popolazione lacustre, è la presenza di u idoneo areale di riproduzione e soprattutto di accrescimento negli immissari.
Non è sufficiente, infatti, avere una buona ed accessibile area di frega.
Quell'area deve essere idonea a sostenere almeno per due o tre anni l'accrescimento di una popolazione notevole, adeguata alle potenzialità dell'area lacustre collegata.
Deve essere oggetto di tutela integrale e permanente, poiché la determinazione delle misure minime fluviali non ha senso per i pesci di morpha lacustre, che diventano riproduttori spesso uno o due anni dopo, e, per evoluzione genetica, sono spesso in grado di crescere in tempi più brevi ed arrivando a misure maggiori.
Molte volte, chi pensa di catturare legalmente belle trote adulte in un immissario, sta invece sterminando......i piccoli di una popolazione lacustre, che nel lago non tornerà più.
Nè il carattere oligotrofico di tanti torrenti immissari può consentire alte densità di salmonifi, per cui non basta tutelare, per avere molti pesci nel lago, qualche centinaia di metri di immissario, ma occorre pensare ad estensioni proporzionate alla quantità di trote che in seguito si vorrà ritrovare nel lago stesso.
Viceversa, trote immesse, come spesso si fa tuttora sprecando risorse e creando illusioni, a migliaia direttamente nei laghi a livello di avannotti, o di piccoli pesci, sono destinare immancabilmente alla morte per predazione da parte di molte specie lacustri, ciprinidi in primis, ben più numerose, o semplicemente per mancanza di ambiente idoneo alla propria sopravvivenza ed alimentazione.
Credo che la diffusione di questi concetti e nozioni, e di tante altre ancora, sia essenziale, ed in questo senso il ruolo svolto da un Forum come il vostro è e può essere di grande importanza.
Per di più, il rischio di rimuovere dal fiume uno dei pochi esemplari lacustri di origine locale che in esso sta crescendo, è di tale gravità da far comprendere l'esigenza di ampie zone di tutela negli immissari, con ovvia rimozione di ostacoli alla risalita.
In verità, è da anni che sono molto arrabbiato.
Sono arrabbiato con i produttori di pesci, quasi mai in grado e soprattutto intenzionati a produrre pesci di qualità ai fini della pesca, anche perché non sottoposti ad un adeguato vagllio di qualità da parte del enti pubblici acquirenti.
I pesci non sono sassi, che, più se ne comprano, e meno costano, meglio è.
Meglio acquistare pochi pesci buoni, che vantarsi di immissioni enormi, e poi non trovare un pesce nell'acqua poco dopo.
Sono arrabbiato con gli enti pubblici, che non comprendono l'incredibile volano economico costituito dai pesci e dalla pesca sportiva.
E sono arrabbiatissimo con gli ittiologi, a parte Federico e pochi altri, oggi troppo impegnati in dispute e sfide classificatorie, e troppo poco a dare consigli concreti a chi deve operare.
Concludo con una nota positiva.
Le lacustri sono molte meno di quante dovrebbero essere, ma molte di più, ed in luoghi imprevedibili , di quanto non si pensi.
Un accorgimento comune a non pochi astuti e disinvolti commercianti e produttori, negli ultimi anni, è stato quello di immettere novellame di stirpe lacustre, in luogo di fario, per i ripopolamenti, od ibridare fario di torrente con ceppi lacustri, per potersi giovare di accrescimenti ben più rapidi.
Il fenomeno, e ben so quello che dico, è assai più diffuso di quanto non si pensi, con risultati molto concreti, per cui , per tutti , in bocca alla lacustre gigante, magari in un ruscelletto montano impensabile.
Ciao a tutti, e perdonatemi prolissità e sfogo.
ex utente Lacustre

#105 Federico Ielli

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Postato 11 February 2011 - 08:35 AM

Eh Stefano, grazie per le lodi e devo dire che, almeno in parte, condivido le tue opinioni. Le arrabbiature in particolare. Purtroppo, come spesso ho già sostenuto qui, ma anche altrove, la pesca è allo stato attuale un bussiness che coinvolge una serie di utenze, tutte più o meno impegnate a far soldi o a ricevere plausi elettorali, perdendo spesso di vista il problema vero: quello della tutela ambientale e delle comunità ittiche che lo popolano. I produttori/venditori, poi, sono dei veri furbacchioni, nel senso che spesso vendono......aria fritta. Naturalmente anche tra loro ci sono i più seri e i meno seri, esattamente come nelle altre categorie professionali, compresa la mia. Ma anche qui è purtroppo fondamentale il ruolo politico di chi opera, cosicchè ci sono esempi lampanti, al limite della legalità, dove alcuni produttori sono anche ittiologi e venditori (ottimi venditori) del proprio prodotto. Mi fermo qui. Comunque sia, il punto focale sta (starebbe) nel sapere mediare per il raggiungimento di obbiettivi comuni, siano questi la salvaguardia di una popolazione autoctona di trota di torrente, di marmorata o di lacustre. Ciao e a presto.
Federico Ielli

#106 Parcolaghi

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Postato 11 February 2011 - 11:11 AM

quante cose giuste hai detto!!!!!!
ex utente Lacustre

#107 GioSarca

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Postato 11 February 2011 - 11:17 AM

Tutte o quasi le trote lacustri, tranne rari casi come in certi laghi scozzesi, si riproducono in acqua corrente, come del genere quasi tutti i pesci della specie "salmo".

Lo credevo anch'io ma adesso mi risulta che non è proprio così, la maggior parte del ceppo lacustre di Molveno frega in prossimità di piccole sorgenti sotterranee, e nel Ledro? mi pare Federico abbia fotografato una frega di trota in lago non molto tempo fa, correggimi se avevo visto male....

E' vero che ancora molto spesso si guarda solo alla singola specie perdendo di vista la cosa più importante, ovvero l'habitat di vita della stessa, ma è anche vero che una nuova mentalità comincia a circolare anche a livello politico. Se nascesse il bussiness del ripristino ecologico ed ambientale dei fiumi io ne sarei ben contento!
ciao

#108 Federico Ielli

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Postato 11 February 2011 - 11:31 AM

Anch'io, non c'è dubbio ne sarei felice :rolleyes: Per quanto concerne le freghe, si è vero, a Ledro ne ho fotografata una su una spiaggetta bassa, comunque ero in prospicienza di un immissario.
Federico Ielli

#109 Parcolaghi

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Postato 11 February 2011 - 13:38 PM

Al lago lungo, che forse diversi di voi conoscono, le trote fregano sotto la cascatella ad inizio lago, sotto la quale si è formato un accumulo ghiaioso idoneo.
abbiamo visto le freghe, e pure un anno recuperato diversi avannotti, che nel periodo estivo si erano concentrati sotto la cascatella, ma mai visto trote adulte di quel ceppo.
il problema non è quello che le trote non possano fregare in punti del lago ove ci siano sorgenti o immissari anche molto piccoli che costiuiscano un micro ambiente idoneo, è che la percentuale di larve ed avannotti che riescono a sopravvivere in tali ambienti è bassissima.
il genere salmo è un genere anadromo per eccellenza, e la ragione di tali risalite estremamente pericolose ed onerose in termini di dispendio energetico e perdita di esemplari, sono da mettere il relazione alla ricerca di ambienti idonei non solo alla deposizione, ma anche all'accrescimento dei piccoli pesci, che di norma reintrano nei laghi od in mare non subito, ma dopo almeno un paio di anni.
Di cosa succeda nei laghi, ho peraltro esperienza diretta.
nel ruscelletto che entra nel lago dei Pontini abbiamo sempre avuto fenomeni di frega molto rilevanti, con risalita di decine e decine di esemplari, predisposizione dei nidi, deposizione, e sviuppo di avannotti anche in notevole quantità.
Purtroppo, una serie di cascatelle di notevole altezza, rispetto anche alla modesta portata del ruscello, impedisce ai riproduttori prima, ed agli avannotti poi, la risalita.
Risultato è che il brevissimo tratto utilizzabile dai pesciolini, ne può ospitare, cresciuti, un numero molto modesto, gli altri, al rientro nel lago, vengono sempre predati.
Mai è stata catturata una trotella dai 6 ai 12 cm, dimensione che con la mosca è già catturabile, visto che a volte si usano mosche piccolissime, ma evidentemente il ritorno nel lago a quelle dimensioni è molto pericoloso.
Idem al lago Santo modenese. ove esistono piccolissimi immissari in cui qualche frega avviene, ma nel lago riescono a riprodursi solo i salmerini fontinalis, mai vista una trota fario nata li.
Viceversa, al lago Baccio, a pochi chilometri, l'immissario è un po piu significativo, e consente, dopo la frega, l'accrescimento di un buon numero di trotelle, ed infatti nel lago sono presenti numerose trote nate sul posto.
io stesso ho provato in diverse occasioni ad immettere in laghetti in cui vi era una presenza di salmonidi adulti, un notevole numero di avannotti, in via del tutto sperimentale e disponendo di un esubero di produzione, ed il risultato non è stato apprezzabile, nel senso che non sono mai stati rinvenuti, dopo breve periodo, pesci con certezza frutto di tale immissione, ho semplicemente, anche si involontariamente, alimentato i pesci già esistenti.
Gli enti austriaci preposti alla pesca, che credo abbiano non poca esperienza in materia di laghi, considerano la taglia minima utille in lago attorno ai 15 centimetri, ma preferiscono immettere avannotti ( scherzo) da 800 grammi ad 1,5 kg.
ex utente Lacustre

#110 GioSarca

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Postato 11 February 2011 - 15:09 PM

Aspetto molto interessante quello della probaile forte predazione delle freghe nei microambineti sortivi in lago. Sicuramente è vero come dici tu che l'accrescimento in fiume ha un importate ruolo nella biologia della specie, a questo punto mi viene da pensare, è più importante la risalita in fiume per l'accrescimento o per la deposizione?
Se fosse sempre vero che è l'accrescimento in fiume l'aspetto più importante, e non lo escludo, i piani di semina con avannotto di molti laghi sono fatti in modo sbagliato.

#111 Parcolaghi

Parcolaghi

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Postato 11 February 2011 - 17:24 PM

ma, sentiamo anche cosa ne pensa Federico, la mia esperienza in laghi medio piccoli o piccolissimi di immissioni dirette, è stata pessima.
si tratta di laghi dove monitorare il risultato è relativamente facile, e non ho dovuto fare complessi calcoli, perchè il risultato che ho ottenuto ò sempre stato zero assoluto.
per un po si vedono i pescilolini nascosti nei sassi del sottoriva, trote e ciprinidi vari che vigilano, e dopo un po non ne vedi piu, e di pesci adulti non si parla poi di vederne.
temo che nei laghi piu grandi il risultato non cambi molto, e siano soldi in gran parte gettati al vento.
del resto, la conformazione dell'avannotto di trota, una volta che comincia a nuotare, non gli consente lunghe fughe, ma solo brevi scatti verso la tana vicina, ed infatti a tale stadio stanno quasi sempre in tana.
La corrente può portare cibo nelle tane giuste, ma in acqua ferma , dovendosi muovere per alimentarsi, i rischi aumentano in misura esponenziale.
del resto, la natura ce lo insegna.
i cosiddetti smalt, che interesse avrebbero a restare in fiume fino a due o tre annii, e non rientrare subito in lago od in mare, dove ill foraggio è più abbondante?
comunque, ogni tesi è sempre sostenibile, ti dico solo che la esperienza fatta in 7/8 laghi e laghetti di medie dimensioni mi ha detto che gli avannotti rimasti , senza immissario, sono regolarmente pari a zero, con un piccolo immissario, pochi, con un immissario signiificativo, molti.
E ovvio che le cose cambiano probabilmente da lago a lago, un lago estremamente scarso di fauna ittica forse da piu possibilità, uno con soli salmonidi peggio, altro con salmonidi e ciprinidi, nonchè predatori vari di altre specie, peggio ancora.
IL mio risultato finale in tutti i casi è sempre stato zero, o numeri non rilevabili di pesci sopravissuti.
ex utente Lacustre

#112 Federico Ielli

Federico Ielli

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Postato 11 February 2011 - 17:28 PM

Molto probabile, in quanto la predazione è assai forte e oggi viene esercitata anche da un surplus di specie, non solo ittiche, un tempo non presenti o presenti solo occasionalmente (leggi avifauna ittiofaga). E' un po' quello che accade in certi corsi d'acqua di fondo valle con la trota marmorata, dove l'immissione di forti quantitativi di avannotti spesso non sortisce l'effetto desiderato (risultati inferiori alle aspettative), in quanto le condizioni ecologiche e gli equilibri fluviali sono cambiati. Interessante il discorso di Stefano Tinarelli sulle esperienze in vari laghi montani, ci sarebbe da studiarci sopra.
Federico Ielli

#113 marco1956

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Postato 11 February 2011 - 18:10 PM

Le esperienze di Stefano sono interessanti indicatori di quella che potrebbe/dovrebbe diventare una corretta gestione dei salmonidi in un lago, per tutelare le nuove generazioni di trote bisogna tutelare in primis a monte del lago, questo dovrebbe far si che un discreto numero di pesci possa ritornare al lago di dimensioni difficilmente predabili, io penso comunque che sia fondamentale anche il rapporto tra predatori e pesce foraggio, si è assistito negli ultimi anni ad una drastica riduzione dell'alborella e questo ha sicuramente portato i giovani salmonidi a diventare preda, ritengo sia inutile continuare a concentrarsi sulla salvaguardia di una singola specie occorre far in modo che tutto il sistema lacustre ritorni in equilibrio, la continua immissione di pesci predatori in questo di certo non aiuta.
Per quello che riguarda piccoli laghi come i Pontini hanno un uso ben definito, noi pescatori andiamo a pescare spendendo soldi e "pretendiamo" di prendere pesci quindi la gestione di questi specchi d' acqua è finalizzata non tanto alla tutela dell'equilibrio biologico del lago ma ad un delicato e sofferto equilibrio che non potrà perdere di vista l'uso sportivo, se andiamo ad analizzare la biomassa dei Pontini troveremmo un enorme squilibrio tra pesci ittiofagi e pesce foraggio tra l'altro nel lago in questione sono presenti anche lucci e black bass, mi stupirei di più se qualche trotella arrivasse all'età adulta
Ex moderatore molto poco moderato

#114 Parcolaghi

Parcolaghi

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Postato 12 February 2011 - 04:33 AM

Le molte interessanti considerazioni di Federico e Marco sono del tutto condivisibili a mio parere, e non riesco a trattenermi dal piacere di qualche ulteriore approfondimento, derivante da esperieze pratiche concrete.
Tutti i fenomeni di cui stiamo parlando sono connessi ad una molteplicità di fattori e variabili che è oltremodo difficile quantificare ciascuno per la sua incidenza, e quindi desumerne poi le ragioni secondo regole certe.
Forse è questo che rende le nostre conversazioni per me cosi affascinanti.
In questi casi, io sono solito, per non disperdermi in molti rivoli magari secondari, far sempre riferimento alle poche regole certe di carattere generale che sulla mia esperienza ho provato e constatato in modo piu o meno riproducibile, e quindi, diciamo, più meno scientifico.
Regola numero uno, nessuna specie sopravvive piu di tanto, per quante immissioni si facciano, in un ambiente od in una situazione inadatta.
L'insuccesso di tante, tantissime immissioni viene di volta in volta attribuito a singoli fattori più o meno episodici o specifici, od a possibili concause parziali, ma viceversa nella maggior parte dei casi , semplicemente, non si è fatta la cosa giusta al momento giusto, e la soluzione magari è in tutta evidenza sotto i nostri occhi, e semplicemente non siamo in grado di vederla.
Mi soffermo ancora sulla questione del popolamento, o ripopolamento, di un lago, di trote di ceppo lacustre .
Molti di noi hanno pescato trote lacustri, purtroppo non tante in molti casi, o meglio molto poche o nessuna nella maggior parte dei casi, ma, insomma , qualcuna ogni tanto si prende.
Parlo di laghi di notevoli dimensioni, ove l'esempio è piu chiaro.
Nella quasi totalità dei casi si è trattato di catture di pesci di grosse o medie dimensioni, molto piu raramente, o quasi mai, di trotelle di taglia medio piccola o addirittura piccola, ovviamente al di fuori del caso di un recente ripopolamento in una area con piccoli pesci e quindi di concentrazioni anomale dovute a fattori casuali.
Questo deve far riflettere molto.
La piramide della popolazione per le trote lacustri, è molto simile se non identica a quella delle trote di ruscello, a poche grosse trote corrispondono un maggior numero di trote medie,a moltissime trotelle, ed a avannotti a migliaia.
Senza la piramide, non ci sarebbero le trote grosse.
Eppure, perchè quasi sempre nei lagghi di una certa dimensione si cattura di solito qualche grossa trota, e per ciascuna di esse non si catturano molte trote medie e moltissisme trotelle?
Quando i grandi laghi erano ricchi di grosse trote lacustri, e se ne catturavano migliaia, le trote piccole dovevano essere catturate a decine di migliaia, le trotelle in numero enorme.
Non è mai stato così.
Nello stesso tempo, quella popolazione di grosse trote, per forza, doveva essere l'apice della piramide, e l'apice, senza la base, non puo esistere.
Quindi, la popolazione che costituiva la bese della piramide ci doveva essere per forza, ma non si riscontrava in concreto in quell'ambiente.
Perchè?
Semplicemente perchè era.........da una altra parte, e lì per forza non poteva stare perchè non era l'ambiente giusto per quella specie e quella taglia di pesci.
E, se quell'ambiente non è quello giusto per quella specie, o sottospecie, o quella taglia, puoi ripopolare finche vuoi, ma non arriverai mai a ricostruire in quel modo l'apice della piramide, perche la base fuori posto in quella fase di crescita ed in quel luogo, emigrerà, se possibile, o scomparirà direttamente.
Non è la taglia, o solo la taglia, l'elemento discriminante, ma la taglia collegata alla specie.
Tornando al lago dei Pontini preso ad esempio, che è una specie di circo delle fiere per i piccoli pesci, ugualmente esiste una notevolissima popolazione di minutaglia, composta da rovelle, scardole, persici reali, luccetti, piccoli boccaloni.
Anche se apparentemente sembra che ci debba essere in un ambiente di quel tipo una enorme sprporzione tra la biomassa di predatori e quella di pesce foraggio, non è assolutamente così, nè puo esserlo.
Questo per una seconda regola infallibile.
Non puo sussistere in modo permanente una notevole quantità di predatori, anche in una area dove le immissioni di questi siano frequenti e cospique,senza proporzionato foraggio, poichè i pesci, senza alimento, in pochissimo tempo deperiscono, si ammalano, muoiono, scompaiono, se possono migrano.
Prima ancora, cessano quasi di alimentarsi, e men che mai attaccano esche artificiali, in quanto debilitati.
Con ripopolamenti, puoi ottenere risultati notevoli solo per periodi molto brevi e prossimi alle immissioni,ma certamente non sempre e non in modo continuo, e soprattutto se i pesci pecati vengono catturati e rilasciati piu volte.
Il lago dovrebbe essere pieno di un numero di pesci denutriti e sofferenti molto piu grande di quello dei pesci in buone condizioni di salute, in ragione della lunghezza del periodo di deperimento ed agonia.
Se invece questo non accade, vuol dire che esiste una alimentazione sufficiente per sostenere la popolazione dei predatori, e ti assicuro che per noi è piu impegnativo assicurare una adeguata popolazione di pesce foraggio che rimpinguare i predatori, piu facili da reperire in sede zootecnica.
La popolazione di pesce foraggio, a sua volta, deve essere in grado di reggere la predazione, ed infatti, tornando all'esempio del lago in questione, ti assicuro che la quantità di pesce foraggio è notevolissima e facilmente visibile, anche se pure essa si è evoluta in termini di specie.
Ugualmente, però, si vedono in gran numero piccole rovelle, persici reali, scardole, e non trotelle, che pur nascono in buon numero nell'affluente.
Perchè?
Perchè non è il pesce giusto, la specie giusta, in quell'ambiente, in quella taglia.
A mio avviso personalissimo, chi ripopola i laghi con avannotti o novellame di salmonidi, non ripopola nulla, semplicemente spreca inutilmente preziose risorse, che al massimo, e nel più favorevole dei casi, comunque non danno un risultato adeguato.
Lo stesso discorso vale per le specie o sottospecie.
Leggevo resoconti della provincia di Como, in cui si lamentava l'inutile immissione di milioni di avannotti di trota iridea nel lago.
In quel caso, oltre alla taglia, era sbagliata anche la specie, perchè la trota iridea, nel medio periodo, nei nostri laghi deperisce e muore.
Non ne sopravvive neanche una, muoiono tutte.
Una cosa simile avviene per esemplari della specie salmo, quindi diciamo trote, se di ruscello, comunemente dette fario.
Le trote fario, nei grandi laghi, muoiono quasi tutte, se immesse, nel breve/medio periodo, e solo qualcuna si lacustrizza e si ambienta.
Nei grandi laghi, per quante ne discendono dagli immissari , dovrebbero essere comuni, non lo sono.
Per un pochino si prendono, poi scompaiono gradualmente.
Le trote di ceppo lacustre, invece, sopravvivono anche se zootecniche, in gran numero, e generalmente pure crescono.
Faccio un ultimo esempio che sembra incredibile, ma è così.
Il settanta per cento delle trote iridee e fario immesse al lago Pontini non sopravvivono una intera stagione.
Il trenta per cento, dico il trenta per cento, presentano segni e lacerazioni anche gravi da........incontri con esocidi.
Mai vista una trota lacustre con un morso di luccio in quel lago.
Ed infatti la biomassa della sottospecie a fine stagione è aumentata,qualche esemplare, pochissimi, in meno, ma piu grossi.
Come dicevo prima, la taglia giusta, e la specie giusta, altrimenti, nei piccoli laghi ove si pratica il no kill gli errori non perdonano, non si puo dire come fanno non pochi soggetti pubblici e privati, la colpa è dell'ambiente, del fornitore, dei bracconieri, soprattutto dove le dimensioni dei bacini non consentono facili riscontri, è pura ipocrisia.
Non è colpa dei bracconieri, e colpa di chi le ha messe.
Provare per credere, io ho provato molte volte, ma , come dicono certi avveduti allevatori, prima di fare un po di bei pesci, bisogna averne uccisi per sbaglio moltissimi.
Semplicemente, tornando alle lacustri, sono state messe specie, o taglie di quelle specie, nel posto sbagliato.
Sono arciconvinto che se si mettessero la metà dei pesci, ma studiando il doppio e sfruttando il doppio la testa, ci sarebbero infinitamente piu trote lacustri in tutti i laghi e meno pescatori arrabbiati.
E, se si immettessero solo pesci sterili, e si tutelassero per estensioni adeguate non solo le aree di frega, ma anche quelle di accrescimento, ci sarebbero pure quelle selvatiche.
Non credo che la missione sia del tutto impossibile, ma che rimarrò arrabbiato ancora per molto tempo, si.
ciao a tutti, scusatemi la prolissità, ma la passione è molta.




E' impossibile
ex utente Lacustre

#115 Flyfisher

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Postato 12 February 2011 - 17:49 PM

grazie mille lacustre per queste riflessioni lucidissime!!!
...mi spiace solo per l'ultima parola :frown:

Questo post è stato modificato da Flyfisher: 12 February 2011 - 17:50 PM

"Una trota è troppo preziosa per essere catturata una volta sola" 

"Da grandi mandibole derivano grandi ferrabilità"
 
No sponsor, no lies


#116 Parcolaghi

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Postato 12 February 2011 - 18:17 PM

ultima parola in verità e rimasta li scritta per sbaglio, era un a capo con diversi spazi, non me ne sono accorto e non la ho cancellata.
Nego assolutamente che migliorare le cose sia impossibile, e reso molto difficile per il fatto che a volte le cose giuste non sono così problematiche da individuare, siamo noi, mi ci metto io per primo, incapaci di vederle.
Mai avere paura del nuovo, la conseguenza dei concetti così ben evidenziati da Federico che le lacustri non sono buona specie, e neanche sottospecie, ma solo un morpha, sono di una importanza essenziale per capire da dove partire per far di meglio.
e guarda bene che un tipo di approccio come quello con cui siete partiti, così dinamico, orizzontale e non verticale al problema, e quanto di meglio oggi si trovi in giro, e per questo ho trovato molto interessante il confronto sul tema in questo forum.
Gli stessi criteri applicati alle trote di ruscello, da ugualmente risultati interessantissimi, e del tutto innovativi rispetto a certe impostazioni attuali, piu commerciali che scientifiche, ma vendute per scientificissime, che Federico ben conosce ed apprezza esattamente, credo, per quanto valgono, e cioè, secondo le mie eretiche opinioni, pochissimo.
Per farla breve, se trota lacustre vuol dire solo trota che vive in lago , e per vivere intendo dar vita ad una popolazione stabile e riproduttiva, trota fario vuol dire solo trota di ruscello, e salmo o salmone pesce che sale in latino, e lachs, o lax, o las, identifican i salmoni o le trote di mare come pesci dalle carni rosa dal termine indiano eco lak s, che vuol dire lacca, e la lacca naturale ha il colore rosa, e con questo nome le popolazioni caucasiche chiamv+avano prima degli europeri i salmoonodi anadromi.
questo per dirti che al di la dei nomi e delle classificazioni su cui ittiologi e gestori si accapigliano per nulla, perché non servono a nulla in pratica, conta cosa sono questi pesci, dove sono arrivati, ed ancor più da dove sono partiti.
qui ci sono le sorprese molto interessanti.
ciao
ex utente Lacustre

#117 Flyfisher

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Postato 12 February 2011 - 18:33 PM

capisco..impossibile no..ma noi "piccoli" pescatori( pur condividendo a pieno queste tesi) cosa possiamo fare?!
...se solo ci fossero almeno persone come te o il nostro ittologo nei posti che contano.... :rolleyes:

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#118 Federico Ielli

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Postato 12 February 2011 - 18:43 PM

Eh si caro Stefano, mi sa proprio che tu abbia ragione. Abbiamo perso di vista il problema vero. Sono appena rientrato dal Fishing-Show di Bologna, dove ho partecipato come relatore ad una conferenza sul luccio organizzata da SCI e Esox Italia. Bene, una cosa lampante che è emersa è che è del tutto inutile ripopolare con lucci autoctoni di ceppo italico se manca l'habitat. Ecco, l'habitat: tutti si scervellano a ripopolare, ma dove, come e con quale materiale? Molte volte si buttano risorse economiche e fatica per ottenere......niente. Questo perchè ci si ostina a voler forzare le cose senza prima avere avuto un minimo di approccio conoscitivo su ambiente e potenzialità dello stesso a produrre pesce. Purtroppo anche nella mia categoria pare più importante la classificazione tassonomica della recupero gestionale di un ecosistema a rischio. Beh, mi sa che ti verrò a trovare, per parlarne meglio, magari in occasione dell'anuale ritrovo di POK.
Federico Ielli

#119 Parcolaghi

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Postato 12 February 2011 - 19:57 PM

Sono proprio contento che tu venga, non vedo l'ora di incontrarti, e magari passare una serata insieme da fare un po chiacchere e magari impostare qualche progettino.
In verità io ne ho uno piuttosto impegnativo in conto, e te le parlerò volentieri.
L'esempio che mi fai sui lucci è quanto mai calzante.
Io ho cercato per anni di ambientare lucci italiani nei laghi, tra l''altro fornitimi più volte dall'incubatoio di Perugia, dove di lucci se ne intendono, ed ho avuto un risultato pari a zero.
Per questo ho ripiegato sui lucci danubiani, che si sono ambientati benissimo, si riproducono senza problemi, sono molto più aggressivi e raggiungono taglie maggiori..
Abbiamo una popolazione di lucci italiani a Torcino, sotto il massiccio del Matese, in un bel lago di circa 18 ettari.
I lucci si riproducono, ambiente grandissimo, ppieno di foraggio, scardole e persici reali, tane a volontà, ma prenderne uno che sia piu di due kg è un evento storico, e, pur in assenza di qualsivoglia cattura e pesca per circa 20 anni , i lucci sono pochi , per carità, autoctoni al massimo, ma per la pesca assai poco significativi.
Un altra delle cose che mi fanno arrabbiare, come vedi sono molte, è il proliferare di ittiologi/esperti/produttori che vanno in giro a portare pesci autoctoni, lucci come trote, e dimenticano di avvisare che, dopo, nessuno prenderà un bel nulla.
Ma è un discorso lungo che tu poi conosci benissimo.
Ciao, a presto, mi sa tanto che presto ti tedierò pure sul topic dedicato alle misure minime, pure molto interessante.
ex utente Lacustre

#120 Parcolaghi

Parcolaghi

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Postato 12 February 2011 - 20:26 PM

tutti voi potete fare moltissimo, per la circolazione delle idee, che è importantissima, ed opportunità come questa del Forum pure.
La pesca è gestita dalle province in modo a dir poco artigianale, gli uffici regionali sono simili, si va avanti per inerzia sulla reiterazione dello storico.
Eppure con i soldi delle licenze si finanziano la Sanità ed altri servizi pubblici, sono soldi preziosi.
Io vedo cose incredibili.
Vedo province che immettono avannotti a milioni, ottenendo risultati a......centinaia.
Ogni tanto i pescatori si lamentano, ed allora i milioni di avannotti aumentano.
Ma ad immettere pesci sbagliati nel posto sbagliato,, li puoi immettere anche a miliardi, il risultato è lo stesso.
Ho visto ripopolare in Austria laghi grandissimi, con i pesci contati a centinaia.
Ma erano centinaia di pesci giusti, e la gran parte avrebbe dato risultato.
Ma tenetevi caro Federico, non tutti gli ittiologi sono cosi, ho visto fare più danni da ittiologi, e da chi non sa gestire gli ittiologi ed i produttori, che dai cormorani.
Mancano sempre tre passaggi: la verifica ambientale, il controllo di qualità ( meglio che non parli della quantità), sugli acquisti e la rendicontazione dei risultati..
Senza di questi presupposti, tra buttare i pesci nell'acqua, e buttarci direttamente i soldi, la differenza è poca.
Ma la differenza tra chi butta nell'acqua i soldi propri, e chi butta quelli degli altri, è enorme.
ciao
ex utente Lacustre


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