La discussione sulla carpa alloctona o autoctona ha fatto emergere alcuni spunti interessanti ma anche le solite mezze verità su chi, come, quando e perché ha immesso gli alloctoni nelle nostre acque. Oggi avevo scritto un lungo topic sulla questione che però poi non ho postato. Ho deciso di risparmiarvelo, magari, se la discussione continua in questa sede, lo farò diviso per punti in seguito.
Mi limito a qualche breve considerazione prima di postare più sotto la scansione di un articolo di "pesca in" risalente al 1987, in cui si parla, con il tono enfatico di chi commenta un evento storico, dell'immissione da parte della FIPS di Lucca di breme e gardon nel Serchio.
Lo scopo di questo topic non è quello di dimostrare ciò che è, o dovrebbe essere evidente a tutti, ovvero che l'acclimatazione di specie aliene può avvenire solo attraverso un'azione capillare supportata da ingenti investimenti e non certo perché i pesci arrivano da soli o portati da sconosciuti "untori" che li pagano di tasca propria per farci un dispetto, quindi solo organizzazioni con peso "politico", indotto, disponibilità finanziaria e struttura adeguata. Lo scopo del topic è quello di dimostrare come in un passato non troppo lontano non ci fosse nessun tipo di coscienza rispetto ai rischi dell'importazione di specie aliene, o che comunque il fattore ecologico della cosa passasse in secondo piano rispetto all'interesse immediato che, in questo articolo è ben spiegato nella frase "il 90% dei pesci pescati nella competizioni internazionali sono breme e gardon, la loro mancanza nelle nostre acque costituisce un grave handicap per i nostri agonisti".
Gli alloctoni sono tanti, e certamente la FIPS (ora FIPSAS) non è l'unica responsabile dell'invasione, ma difenderne a tutti i costi l'operato è una vera mistificazione della realtà. L'articolo in questione è emblematico su come parte dell'invasione sia stata una scelta deliberata, ponderata e ufficializzata con tanto di articoli nonostante la legge vigente vietasse la semina di materiale alloctono, aspetto questo che, nella più schietta schizofrenia all'italiana, viene ricordato nella seconda parte dell'articolo curata da un ittiologo (persona nota e stimata sul forum) che, con una professionalità inversamente proporzionale al senso di responsabilità di chi ha deciso l'immissione, mette in guardia sugli effetti collaterali di tale azione.
Chi? Come? Quando? Perché? Ecco qualche risposta.
http://www.pescanetw...e-copertina.pdf
http://www.pescanetw...breme-34-35.pdf
http://www.pescanetw.../breme36-37.pdf
http://www.pescanetw...ti/breme-38.pdf