L'appuntamento con Tommy Big Bear è prima dell'alba. Giusto il tempo di gonfiare i belly, scafandrarci, pinnarci, ed essere dentro alle prime luci. Il cambio di luce è quello preciso, e non passano dieci lanci che Tommy ha un'esplosione sotto la rana. La prima di una lunga serie. E' un sessantello, che si slama sull'opercolata. Io, che per partito preso non pesco top water, ho l'inseguimento di un discreto pesce, sopra i 70, sullo spinner. Poi più, nulla, mentre per tutta la mattina Tommy ha esplosioni sotto la ranetta, riuscendo ad agganciarne un altro, poco più piccolo del primo, che allo stesso modo si libera prima della foto. Io fatico a sentirmi in pesca, cerco i fondali, sperando in qualche scalino o erbaio sommerso, ma non ho risultati e perdo anche un Replicant su quello che poi scopriremo essere un albero sommerso.
Il sole si alza, in men che non si dica si fa l'una, si torna a riva, pausa paninobirra, e si riordinano le idee.
Il pomeriggio si presenta con un piccolo incoraggiamento: qualche nuvola, sparsa, a cambiare la luce di tanto in tanto. Proprio su un cambio di luce slamo un pinello, e Tommy ha un'altra esplosione a vuoto. L'ombra ci fa respirare, e arriva anche una leggera brezza a increspare l'acqua. E a farmi aumentare la fiducia nello spinner, di cui aumento la taglia. Mono pala willow da un'oncia e mezza. Passaggio a fil di cover. Tuc. Tuc. Tuc. Sbabam. E' piccolo, ma molto cattivo, ed è la prima preda per belly e guadino. Verdoncino candeggiato.
Continuiamo, riflettiamo un po' su quali settori battere, e dico a Tommy che secondo me è il caso di fare il cup de soir "lì". Il Sole non è ancora sceso del tutto e, dopo aver tentato l'acqua aperta a swim, rimonto lo spinner di prima. Anche questa volta sento "l'avviso di chiamata". Poi mi viene incontro. Ferro, sento il peso, non si muove, forzo, lo intravvedo. Questo è qualcosa di serio. Sale, scuote la testa, mantengo il filo in tiro, è ormai vicino, penso sia già vinto. Non ho capito proprio niente. Da lì sono un paio di minuti di guerra senza pietà. Uno dei pesci più cattivi che abbia mai conosciuto. Per tre-quattro volte mi ha preso treccia dal Calcutta (frizione chiusa) tirandomi la 3 oz in acqua. Ci vuole un po' a farlo entrare dal guadino. Sono un po' impacciato, non sono ancora disinvolto sul belly e il pesce è davvero una quercia con becco e pinne. Una misurazione sommaria dirà 90 cm. Con una testa che mai dimenticherò.
E una schiena spettacolare.
Usciamo dall'acqua che è di nuovo buio. Ed è questo quello che ho imparato questa volta: ci sono gli spot, c'è la tecnica, ci sono le esche, ma se ci si prova dall'alba al tramonto, qualcosa DEVE succedere.
Grazie a Tommy per la giornata, per le foto, e stracomplimenti a lui per aver mosso tutto quel pesce, anche se non siamo riusciti a far foto.
E ricordate che tutto il resto è solo foraggio.