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Postato 15 April 2014 - 15:05 PM
Postato 15 April 2014 - 15:45 PM
Salve a tutti, abito sulle Dolomiti in Provincia di Belluno (Alto veneto al confine con Trento e Bolzano) da alcuni anni mi stò interessando al gambero di fiume "nostrano" -Austrapotamobius Pallipes-. Trovandolo estinto nella quasi totalità del suo ambiente originario ( testimonianze degli anziani dei paesi interessati ) e avendone scovate solamente rare popolazioni relitto vorrei studiare l'eventualità di effettuare dei ripopolamenti. Ovviamente col patrocinio delle associazioni di pesca locali.
Al di là dell'inquinamento dei fondovalle sono arrivato alla conclusione che nelle zone incontaminate nelle valli laterali dove era presente fino a 40 anni fa, si sia potuto estinguere oltre che a causa del bracconaggio, anche a causa delle massicce immissioni di avanotti che hanno portato la trota fario a vivere in ambienti dove in passato era assente, e dove di consaguenza ha preso il sopravvento sul gambero di fiume. Voi cosa ne pensate?
Qualcuno di voi ha inoltre notizie certe della quota massima alla quale esistono o esistevano colonie di gamberi sulle Alpi? Quì vicino ce n'è una in un lago a 1400 mt.
Avete esperienze o suggerimenti in merito?
Ringrazio in anticipo per le risposte
questa è la cosa principale, non si possono effettuare ripopolamenti "fai da te", è la legge che lo dice; ogni ripopolamento deve essere effettuato con materiale ittico (anche se il gambero non è un pesce) certificato da veterinari della ASL locale e, soprattutto, dalla regione/provincia sotto cui si trova il bacino dove si effettuano le immissioni, i ripopolamenti poi devono essere effettuati alla presenza di guardie provinciali o forestali che verbalizzano il tipo di specie immessa, il quantitativo immesso è le località dove la specie è stata immessa.
Tutte le immissioni non autorizzate sono un reato penale
Questo post č stato modificato da malaurosŪ: 15 April 2014 - 15:46 PM
Postato 15 April 2014 - 16:07 PM
Postato 15 April 2014 - 16:28 PM
L'anno scorso ho effettuato uno studio sul gambero di fiume (A. pallipes complex) per la provincia di Reggio Emilia in Appennino. Pur non potendo divulgare i risultati, si sono evidenziate due situazioni oggettive:
1) Le popolazion non sono affatto estinte, ma ridistribuite sul territorio a macchia di leopardo a quote altimetriche comprese tra 300 e 600 m s.l.m. ca;
2) Una delle cause di rarefazione/sparizione delle popolazioni è senz'altro associata al ripopolamento (autorizzato) con salmonidi in acque coliinari dove le trote non erano mai state presenti prima.
Chiaramente ogni introduzione/reintroduzione va concertata come caso a sè, preceduta da studi di settore e con placet dell'Ente Gestore.
Postato 15 April 2014 - 17:10 PM
Postato 15 April 2014 - 21:30 PM
La peste del gambero è stata una delle cause di contrazione delle popolazioni degli Astacidae autoctoni, ma non l'unica. I vettori sono tanti, tra i quali la presenza di Crostacei alloctoni come P. clarkii, portatore non recettivo. Ritengo che l'epidemia sia da tempo terminata e, a meno che non sussistano situazioni di rischio perduranti nel tempo, le reintroduzioni potrebbero essere attuate. Chiaro che non mi dilungo sulle modalità.
Postato 16 April 2014 - 14:48 PM
Postato 16 April 2014 - 19:50 PM
In provincia di Bolzano qualcosa fanno o hanno fatto, forse lo sapevi già.
Prova a cercare con Google: progetto gambero Bolzano.
Chi vuol essere lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
15/09/1971
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