32 risposte a questo topic

[alpino_pescatore]

Emozioni per me...

......
- sei veronese se tutte le domeniche mangi il "lesso con la pearà"
.....

E anca par tuto el resto! :wink:

.....E la grosta al butin....

[Mirko Salabracco]

Emozioni per me...

......
- sei veronese se tutte le domeniche mangi il "lesso con la pearà"
.....

E anca par tuto el resto! :wink:

.....E la grosta al butin....

.....polenta maridà....
...el risotto col tastasal :wink: :wink: :wink:

[salabracco1]

Emozioni per me...

......
- sei veronese se tutte le domeniche mangi il "lesso con la pearà"
.....

E anca par tuto el resto! :wink:

.....E la grosta al butin....

.....polenta maridà....
...el risotto col tastasal :wink: :wink: :wink:

Con 'na bossa de quel bon! :wink:

[alpino_pescatore]

Con 'na bossa de quel bon! :wink:

Ti che te si de la Valpolesela.....

....ma perchè ..... i fasoi 'mbogonà co' le codeghe.... dove li mettiamo????

[Carletto]

Emozioni per me...

......
- sei veronese se tutte le domeniche mangi il "lesso con la pearà"
.....

E anca par tuto el resto! :wink:

.....E la grosta al butin....

.....polenta maridà....
...el risotto col tastasal :wink: :wink: :wink:

Con 'na bossa de quel bon! :wink:

Basta che la sia dela Valpolesela

[davidex]

Uno dei piatti più tipici della "veronesità", che fino agli anni '60 si poteva comprare a cubetti nelle pasticcerie del centro e in alcuni banchi di piazza Erbe, è la cosiddetta "crema fritta". In pratica si faceva raffreddare la classica crema casalinga, preparata con uova, farina, zucchero, buccia di limone tritata e magari un po' di vaniglia che non guastava, poi si faceva a dadini, la si passava nella farina, poi nelle chiare di uova sbattute a neve, poi nel pangrattato e, infine, veniva fritta nel burro (o in tempi più recenti nell'olio), alla fine sventagliata di zucchero a velo e... orgasmo papillare.
Qualche ristorante la fa ancora, ne ho mangiata di veramente buona in una trattoria nei pressi di Montorio.

[alpino_pescatore]

Uno dei piatti più tipici della "veronesità", che fino agli anni '60 si poteva comprare a cubetti nelle pasticcerie del centro e in alcuni banchi di piazza Erbe, è la cosiddetta "crema fritta". In pratica si faceva raffreddare la classica crema casalinga, preparata con uova, farina, zucchero, buccia di limone tritata e magari un po' di vaniglia che non guastava, poi si faceva a dadini, la si passava nella farina, poi nelle chiare di uova sbattute a neve, poi nel pangrattato e, infine, veniva fritta nel burro (o in tempi più recenti nell'olio), alla fine sventagliata di zucchero a velo e... orgasmo papillare.
Qualche ristorante la fa ancora, ne ho mangiata di veramente buona in una trattoria nei pressi di Montorio.

Allora mi istighi!!!!!! ho visto che abbiamo più o meno la stessa età..... ti ricordi la Brassadela..... e, visto che si avvicina il periodo giusto..... la BOLE!!!!

[davidex]

Uno dei piatti più tipici della "veronesità", che fino agli anni '60 si poteva comprare a cubetti nelle pasticcerie del centro e in alcuni banchi di piazza Erbe, è la cosiddetta "crema fritta". In pratica si faceva raffreddare la classica crema casalinga, preparata con uova, farina, zucchero, buccia di limone tritata e magari un po' di vaniglia che non guastava, poi si faceva a dadini, la si passava nella farina, poi nelle chiare di uova sbattute a neve, poi nel pangrattato e, infine, veniva fritta nel burro (o in tempi più recenti nell'olio), alla fine sventagliata di zucchero a velo e... orgasmo papillare.
Qualche ristorante la fa ancora, ne ho mangiata di veramente buona in una trattoria nei pressi di Montorio.

Allora mi istighi!!!!!! ho visto che abbiamo più o meno la stessa età..... ti ricordi la Brassadela..... e, visto che si avvicina il periodo giusto..... la BOLE!!!!

La "brassadela" dovrebbe essere la ciambellona fritta che vendono tutt'oggi (con gusto però discutibile), le "bole" onestamente non mi dicono nulla, probabilmente le conosco con altro termine, tieni presente che sono un veronese della bassa e che il dialetto "nogarese" differisce dalla città oltre che per la "z" arcaica anche per la terminologia di parecchi oggetti.
Da noi la "bola" ha due significati: 1) attrezzo del muratore per misurare le superfici 2) effetto imprevisto di un'evacuazione gassosa rettale che va a stamparsi sulle mutande (leggi anche: scoreza vestia).

[Mirko Salabracco]

Qualche ristorante la fa ancora, ne ho mangiata di veramente buona in una trattoria nei pressi di Montorio.

:? :? montorio o sei già a mizzole ??? io vado a mangiare in una a mizzole che dovrebbe essere una delle più antiche licenze di verona :wink: :wink:

[Adriano's]

sei veronese se ti vanti che gli spettacoli areniani sono i più belli del mondo ma sei stato in arena solo per il festivalbar


Bele tute!
e cmq Lesso e pearà anca d'istà! :wink: !!!

[Mirko Salabracco]

2) effetto imprevisto di un'evacuazione gassosa rettale che va a stamparsi sulle mutande (leggi anche: scoreza vestia).

credo che sia poco commestibile

[Andrea79]

una citazione speciale per le Torricelle... :!:

chi brusando scola non lè mai 'ndà ale Toresele

[toby]

il ritorno alle origini lè sempre belo!

la canzone del lago e del baldo l ho cantata ad ancona con altri 2 alla sera sul lungo mare per circa 6/7 sere e ci guardavano tutti male