arrivo tardi ma sono ancora in tempo per fare danni
continuo in ot e parto con le mie svarionate da un presupposto, anzi due.
il primo, e' che il magister e' sempre il magister
il secondo, che non c'entra nulla col primo, e' che, se per definizione la scienza e' falsificabile, a volte manca il coraggio della scienza ad andare oltre, o anche addirittura contro, se stessa.
prendo spunto da questo, come al solito, ottimo post del magister, e apro il vaso di pandora.
Ah la biomassa ittica, che bello riempirsi la bocca con tale termine...... E' vero, in moltissimi casi è cambiato tutto, gli equilibri, le comunità, i rapporti tra le stesse. Basti pensare, come qualcuno ha già menzionato, che la carpa (la tanto vituperata da alcuni, ed apprezzata da altri) costituisce il 70/80% della biomassa ittica di cert ispot. Evidente che toglie spazio agli altri e contribuisce ad eutrofizzare i fondali, ma i ripolamenti delle varie amministrazioni continuano a puntare sul baffuto ciprinide (si vede che è richiesto). E guai se lo si tocca, è una rivolta a furor di popolo. Ma non si stava parlando di alborelle?
secondo me nessuno si e' posto la domanda giusta, e nessuno ha notato che c'e' qualcosa che non torna.
premesso che le carpe sono in italia da 2000 anni, sono sempre state relativamente poche. poi, di colpo, da qualche anno a questa parte aumentano in modo assurdo, con tutti i problemi che ne conseguono (inclusa la moria causata da agenti patogeni ad ostellato qualche anno fa, di cui qualcuno ha scaricato le colpe su siluri e perca, che non c'entravano nulla per una volta tanto).
IMHO, la domanda giusta e': che cosa e' successo, che ha portato all'aumento assurdo delle carpe? quali modifiche ai parametri ambientali e alle condizioni ecologiche sono avvenuti nelle acque in questione?
dato che personalmente ritengo molto improbabile che sia nata una specie di carphitler che intende creare un carpreich nei canali dell'emilia romagna mediante epurazione etnica degli altri pess, penso che si tratti di qualche causa originariamente o antropica o comunque non del tutto interna all'ambiente in questione.
se qualche parametro ambientale (ne butto qualcuno a caso a puro titolo di inventario: acidita' dell'acqua, ossigenazione, presenza di inquinanti particolari o di microfauna specifica) ha scombinato tutto, causando la riduzione delle altre specie e favorendo le carpe, e' ovvio che fino a che non si sistema la causa dell'alterazione le carpe avranno terreno favorevole. ritengo quindi altrettanto ovvio che, se non si sistema il problema, anche se eliminassimo tutte le carpe gli altri pess avrebbero comunque qualche problema dovuto alle mutate condizioni ambientali, per loro meno favorevoli.
idem, invertendo il discorso, per le alborelle. perche', con i depuratori che /si presume/ (e specifico presume, poi ne avrei da raccontare delle belle) funzionino, diminuiscono? quali parametri sono cambiati? cosa le sfavorisce, e come possiamo ricreare un habitat adatto a loro?