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"Scomparsa" delle Alborelle - cause e conseguenze

laghi e fiumi nord Italia

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39 risposte a questo topic

#1 Piscis piscis

Piscis piscis

    Giacomo

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Postato 24 July 2014 - 07:55 AM

ciao

come da sollecito procedo con il topic annunciato, che spero interessante, visto che molti frequentano il Lario, ma il discorso è buono anche per gli altri laghi e fiumi del Nord Italia.

 

Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata molto sincera con un pescatore (sui 60 anni circa credo) di Pescarenico (Lecco), professionale, con le reti...

mentre stava sistemando proprio le sue belle reti (è un gesto antichissimo e sempre affascinante questo...).

Parlando di prede... siamo arrivati alle alborelle e per farla breve lui sostiene che la sparizione delle stesse sia da attribuire

al fatto che negli ultimi (20 ? ) anni coi depuratori gli scarichi in lago delle acque nere si siano drasticamente ridotti

con conseguente scomparsa delle lucenti alborelle... e io ho aggiunto con conseguente diminuzione di lacustri e lucci, predatori ghiotti di alborelle.

Questo è quanto sosteneva lui, ricordando i tempi in cui le alborelle fregavano 6 volte l'anno e le reti erano sempre cariche... ma - dice - non c'erano depuratori...

Bene... il sasso è lanciato... c'è qualcuno che ha altre informazioni e vuole intervenire?

Spero che la sezione sia giusta... ;-)

Buona discussione :)


Questo post è stato modificato da Jfish: 25 July 2014 - 10:17 AM

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#2 The Legend

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Postato 24 July 2014 - 08:44 AM

Sparite le alborelle un altro capitolo della pesca andato in fumo


saluti

The Legend

#3 kingofriver

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Postato 24 July 2014 - 08:51 AM

E si purtroppo credo sia la verita , depurando vengono a mancare i microrganismi alla base dell alimentazione dell alborella , e di conseguenza si crea un buco nella catena alimentare del lago con la conseguente riduzione delle specie predatrici

#4 davidex

davidex

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Postato 24 July 2014 - 10:05 AM

In un libro dei primi anni '70 che posseggo a mo' di reliquia ("il libro del pescatore" di Giorgio Pagnini e Renzo Mistretta) si parla di un aumento esponenziale delle alborelle nei grandi laghi in quel periodo, dovuto, secondo gli autori, al calo dei predatori. Se ne può dedurre che quarant'anni fa quello che oggi vediamo come effetto della rarefazione delle alborelle (il calo dei predatori) fosse considerato una causa dell'aumento del piccolo ciprinide. Nel libro si spiega anche il motivo del calo dei predatori, dovuto a pesca intensiva ma soprattutto alle mutate condizioni riviaresche, con sempre meno canneti e zone adatte alla frega, nonché all'utilizzo (erano gli anni che seguivano il boom economico) di motori fuoribordo che causavano moti ondosi anomali dannosi per le uova. Detto questo, e prendendo per buono che sia vero, il fatto che quarant'anni fa le alborelle conoscessero il massimo dell'espansione ed ora siano quasi estinte ci porta ad analizzare i vari cambiamenti che ci sono stati in questi anni, tra cui quello dei depuratori. In effetti, la tesi del pescatore di professione è una di quelle che ho sentito maggiormente negli ultimi tempi. Personalmente ritengo che per fenomeni di portata così vasta come la scomparsa di un pesce le cause debbano per forza di cose essere molteplici, quindi la tesi "depurazione" la tengo per buona ma non per assoluta, del resto, basterebbe considerare che le "aole" sono scomparse anche nel Po, che tanto depurato non è, per smontarla immediatamente. In certi contesti le alborelle sono scomparse per competizione "sleale" da parte di altri ciprinidi alloctoni (penso ad esempio al gardon nel Maggiore), in altri contesti, in particolare in certi corsi d'acqua della mia zona che conosco molto bene, le "aole" hanno cominciato a latitare con l'arrivo in massa del lucioperca, poi sotterrate del tutto dalle bremes e in certi casi dal gardon. Un'altra tesi che avevo sentito tempo fa, parlava di due-tre anni di seguito di freghe andate male per questioni climatiche, il che farebbe pensare ad un valido motivo per cui la rarefazione è stata contemporanea in ambienti molto diversi tra loro. Sul Garda si parlava anche dell'arrivo di molluschi bivalvi alloctoni particolarmente ghiotti delle uova dei pesci, il che spiegherebbe anche la rarefazione di altri ciprinidi tipici come il triotto (praticamente scomparso) e la scardola, presente ormai solo con esemplari di grossa taglia. Ecco, ci siamo soffermati sull'alborella, ma anche altri ciprinidi stanno avendo lo stesso destino: del triotto e della scardola vogliamo parlarne?



#5 malauros®

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    Massimo

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Postato 24 July 2014 - 10:24 AM

Per quanto riguarda le zone che conosco, la sparizione dell'alborella nei grandi laghi del Nord, ma si potrebbe parlare di un'estinzione vera e propria, è un fenomeno che si può tranquillamente far risalire alla fine degli anni 80; i primi bacini ad essere interessati dal fenomeno sono stati il Ceresio ed il Lago di Varese, poi è stata la volta del Maggiore e del Lago di Como.
 
Non conosco l'evolversi della situazione negli altri laghi del nord come il Garda, il lago d'Iseo e, spostandoci a ovest, il lago di Viverone e il lago d'Orta.
 
Per il Ceresio ed il Varese, quando ci si accorse che l'alborella si era rarefatta in modo preoccupante, si cominciò ad interrogarsi sui motivi che potevano essere i responsabili del fenomeno e si parlò di "freghe" finite male per scarse precipitazioni che avevano lasciato all'asciutto i letti di frega, di acque diventate sterili dal punto di vista del fitoplancton, della proliferazione di predatori, dell'arrivo di specie in competizione alimentare (gardon) e, in ultima analisi me per questo non meno rilevante, della presenza massiccia e in continuo aumento di colonie di cormorani.
 
Molto interessante anche l'analisi di Davidex nel post qui sopra, che cita il triotto, io aggiungo la lasca  http://it.wikipedia....ndrostoma_genei , la savetta,

Questo post è stato modificato da malauros®: 24 July 2014 - 10:30 AM

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#6 Pescadur

Pescadur

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Postato 24 July 2014 - 10:40 AM

Ma che bello! Ci voleva questo topic.

 

Questa storia degli scarichi "buoni" ho avuto modo di affrontarla più di una volta con i pescatori lecchesi. Premetto subito che per me son ragionamenti tanto insensati quanto pericolosi.

 

Il problema, e non lo dico io, basta andarsi a vedere qualche studio in merito, dai quali si evince che l'elemento limitante per la biocenosi lacustre (Chiaudani-Premazzi) e del tratto di Adda emissario (Negri) è il "fosforo" (in che forma non sto a specificare) negli strati supeficiali delle acque (epilimnio).

A causa del forte inquinamento apportato al lago a partire dal boom degli anni '60 il lago ha ricevuto un costante apporto di reflui ricchi di tale sostanza e ciò ha mantenuto alta la percentuale di P (si era infatti in uno stato di ipertrofia).

All'inizio degli anni '90 le nuove leggi ambientali sugli scarichi hanno portato a un forte riduzione dell'apporto di P da attività antropiche e quindi anche una riduzione della sua presenza nell'epilimnio.

Ancora oggi una grande quantità di P è prensente e pericolosamente concentrata negli strati più frofondi (ipolimnio) e nei fanghi, questo viene costantemente portato in supericie grazie alla circolazione termica in inverno ma ciò non sembra essere sufficiente (soprattutto in inverni sempre meno freddi).

In poche parole la risorsa è presente ma non si riesce ad utilizzarla.

 

Come risolvere il problema?

Idea 1: bypassare i depuratori e riaprire gli scarici diretti in lago, quindi aumentare i livelli di P e N (azoto). Così a caso? :?:

Idea 2: pompare le acque più profonde verso la superficie per aumentarne il livello di P. (detta in maniera molto brutale, la questone è un po' più complessa). :help:

 

Poi mi stupisce che si lamentino proprio i pescatori di professione, per i quali vengono costantemente sostenute campagne di ripopolamento con specie (alloctone) in diretta competizione alimentare con l'alborella (e non solo).


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#7 davidex

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Postato 24 July 2014 - 11:10 AM

La realtà è che i pesci autoctoni, chi più chi meno, soffrono le mutate condizioni ambientali e la concorrenza degli alloctoni. Qual è il pesce nostrano che sta veramente bene? Se escludiamo alcune enclave, sempre più rare, in generale non c'è fiume o lago dove i pesci autoctoni godano di buona salute. In particolare i ciprinidi, l'alborella fa notizia perché la sua presenza era vistosa, ma anche triotti, scardole, savette, pighi e lasche, che fine hanno fatto? E il barbo, quello nostrano? Nemmeno il cavedano se la passa bene secondo me. Addirittura ho notato in certi canali la notevole rarefazione del carassio, il che è tutto dire, benché non sia autoctono è stato comunque infestante per molto tempo, il fatto che diminuisca pure lui è un segno. Io continuo a pensare che tra qualche anno, se reimmettiamo nei nostri fiumi i vecchi autoctoni, risulteranno alieni e prolifereranno come hanno fatto a suo tempo gli alloctoni. 



#8 kingofriver

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Postato 24 July 2014 - 11:21 AM

sono daccordo con pesca sul fatto che non s possano baipassare i depuratori , pero non mi spiego perche sul ramo comasco del lago di como dove gran parte dei paesi scarica ancora a lago i pesci ci siano ancora , non come una volta chiaramente , mentre nel ramo lecchese siamo messi alla frutta , nemmeno i gardon oltrepassano  la punta di bellagio , e il lago di garlate e olginate dove sappiamo bene in che condizioni versano li nemmeno piu i cavedani savette scaqrdole barbi vaironi e compagnia bella sembrano spariti nel nulla



#9 Alex in the Oven

Alex in the Oven

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Postato 24 July 2014 - 11:34 AM

Quattro spunti di riflessioni, dato che conosco piuttosto bene il ramo in questione, in attesa di avere tempo per dire la mia più approfonditamente:

 

- nel ramo lecchese la stragrande maggioranza del pesce presente è autoctono, penso che la cosa più esotica, oltre a qualche Perca che sta malauguratamente arrivando, siano i Lucci pallinati e, udite udite, il LAVARELLO

- negli ultimi 15 anni, le dighe a monte e a valle hanno fatto il bello e il cattivo tempo sul Lago, in particolare lasciando un buon livello d'acqua in primavera per poi calare di diversi metri tra giugno e luglio, lasciando quindi le uova all'asciutto. Negli anni in cui ciò non è successo, la differenza di "vita" percepibile nel Lago è sempre stata palpabile

- gli uccelli, ittiofagi e non, sono aumentati in modo imbarazzante, tant'è che le zone esposte con fondali non eccessivi (letti di frega) sono ormai sistematicamente disertate dai pesci

- in compenso, alle zone litoranee pensano abbondantemente i pescatori di professione, che ormai senza nessun pudore gettano reti anche a due metri da riva (visti e fotografati), coprendo spesso e volentieri km di Lago. Non è successo poche volte di trovare le alborelle fuori per una settimana e poi vederle sparire dopo che sono passati a metter giù le reti (ricorderei anche che la pesca professionale e la commercializzazione dell'alborella è VIETATA, quindi stiamo parlando a tutti gli effetti di BRACCONAGGIO)


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#10 Esoxone

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Postato 24 July 2014 - 11:43 AM

Sicuro che i fattori sono molteplici, ma i predatori lo escludo, almeno i predatori che predano il pesce già sviluppato..
Di mio ho constatato da quando ero piccolo, che sul Como ( Menaggio dove ho casa)
C'erano banchi enormi di alborelle e il predatore principale era l'uomo.. Gente che pescava secchiate e secchiate al giorno... Senza limitazioni.
L'alborella era in grado di sopportare i predatori naturali , la natura ha il suo cerchio.. Sarebbe stata in grado di sopportare anche l'uomo, ma come sempre vige il pensiero" cè ne tante prendiamo le a go go.. Senza pensare al futuro.
Poi è arrivato il gardon.. Come??
È vi dico che ai tempi ho visto le alborelle fregare nella ghiaia sottoriva, e dietro oltre cavedani ( che facevano parte del sistema) flotte di gardon a frugolare il fondo, in cerca di uova..
Da quanti erano non si vedeva il fondo...
Considerando che poi il gardon fà pure competizione alimentare.
Dunque credo, che le alborelle siano scomparse a causa dell'uomo, con immissioni di pesci alloctoni( una specie nuova a discapito di una vecchia) e dal massiccio prelievo.
P.s. Il discorso gardon, credo si possa fare anche per il persico...

Dal Varese non son scomparse solo le alborelle,ma quasi tutti i pesci.. Hai tempi non hanno inquinato.. Di più!!!
E l'inquinamento è ancora li, sul fondo, sotto lo strato di melma...
ONE come 1 ;-)  --RILASCIALO,POTEBBE DARTI ALTRE EMOZIONI IN FUTURO! .
quello che semini raccogli....

#11 Pescadur

Pescadur

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Postato 24 July 2014 - 12:25 PM

sono daccordo con pesca sul fatto che non s possano baipassare i depuratori , pero non mi spiego perche sul ramo comasco del lago di como dove gran parte dei paesi scarica ancora a lago i pesci ci siano ancora , non come una volta chiaramente , mentre nel ramo lecchese siamo messi alla frutta , nemmeno i gardon oltrepassano  la punta di bellagio , e il lago di garlate e olginate dove sappiamo bene in che condizioni versano li nemmeno piu i cavedani savette scaqrdole barbi vaironi e compagnia bella sembrano spariti nel nulla

Infatti il ramo comasco presenta "riserve" di P più consistenti. Per 2 fattori intrinsechi: maggiore profondità e minore ricambio d'acqua (essendo cieco).
Infatti nelle ipotesi di riequilibrare le concentrazioni di fosforo tra gli strati d'acqua oltre ad incrementare il ricircolo verticale, per quanto riguarda il ramo comasco, era stato proposto di favorire anche lo scambio orizzontale con la parte settentrionale del lago (e quindi anche con il ramo lecchese).

 

Quattro spunti di riflessioni, dato che conosco piuttosto bene il ramo in questione, in attesa di avere tempo per dire la mia più approfonditamente:
 
- nel ramo lecchese la stragrande maggioranza del pesce presente è autoctono, penso che la cosa più esotica, oltre a qualche Perca che sta malauguratamente arrivando, siano i Lucci pallinati e, udite udite, il LAVARELLO
- negli ultimi 15 anni, le dighe a monte e a valle hanno fatto il bello e il cattivo tempo sul Lago, in particolare lasciando un buon livello d'acqua in primavera per poi calare di diversi metri tra giugno e luglio, lasciando quindi le uova all'asciutto. Negli anni in cui ciò non è successo, la differenza di "vita" percepibile nel Lago è sempre stata palpabile
- gli uccelli, ittiofagi e non, sono aumentati in modo imbarazzante, tant'è che le zone esposte con fondali non eccessivi (letti di frega) sono ormai sistematicamente disertate dai pesci
- in compenso, alle zone litoranee pensano abbondantemente i pescatori di professione, che ormai senza nessun pudore gettano reti anche a due metri da riva (visti e fotografati), coprendo spesso e volentieri km di Lago. Non è successo poche volte di trovare le alborelle fuori per una settimana e poi vederle sparire dopo che sono passati a metter giù le reti (ricorderei anche che la pesca professionale e la commercializzazione dell'alborella è VIETATA, quindi stiamo parlando a tutti gli effetti di BRACCONAGGIO)

Spunto 1: basta andare a vedere i dati dell'incubatoio di Fiumelatte...
Spunto 2: questa questione viene ciclicamente affrontatama solo dal punto di vista economico. Da una parte i consorzi di bonifica e le varie centrali idroelettriche che richiedono acqua dall'Adda, e dall'altra i porti del Lario che in periodi di magra rischiano di rimanere in secca. Dell'impatto sull'ittiofauna freganrazzoanessuno.
Spunto 3: c'è una bella ricerca del 2003 sull'impatto di svasso e cormorano nel Lario. Per farsi un'idea. (per i non ittiofagi io ce l'ho coi cigni, basta guardare cosa combinano a Olginate o in Adda).

Spunto 4: ho mal di pancia.


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#12 Federico Ielli

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Postato 24 July 2014 - 15:54 PM

Vi correggo: sta scomparendo la "nostra" alborella, ma non la specie nominale europea (Alburnus alburnus), più grande e in fase di espansione in tutto il Bacino Padano. Quest'ultima, importata con materiale ittiogenico dall'Est Europa, convive benissimo con le altre specie danubiane, siluro compreso. Le cause di sparizione della "nostra" sono in parte attribuibili all'alterazione delle catene trofiche acquatiche, dovuta alla rete di depurazione rivierasca, ma anche all'iperpesca e alla competizione ingenerata da specie aliene con nicchia sovrapponibile.


Federico Ielli

#13 davidex

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Postato 24 July 2014 - 16:34 PM

Vi correggo: sta scomparendo la "nostra" alborella, ma non la specie nominale europea (Alburnus alburnus), più grande e in fase di espansione in tutto il Bacino Padano. Quest'ultima, importata con materiale ittiogenico dall'Est Europa, convive benissimo con le altre specie danubiane, siluro compreso. Le cause di sparizione della "nostra" sono in parte attribuibili all'alterazione delle catene trofiche acquatiche, dovuta alla rete di depurazione rivierasca, ma anche all'iperpesca e alla competizione ingenerata da specie aliene con nicchia sovrapponibile.

 

Ci mancava anche l'alborella alloctona. Comunque questo mi conferma alcune segnalazioni che ho avuto in merito alla comparsa repentina di gruppi di alborelle, alcune extralarge, nel Po ferrarese, sono arrivate l'anno scorso di punto in bianco dopo che per almeno tre lustri se ne era persa traccia. A questo punto sono tentato di pensare che le savette pescate da un paio di amici nel grande fiume in zona foce Oglio siano in realtà dei nasen...


Questo post è stato modificato da davidex: 24 July 2014 - 16:35 PM


#14 simo_84

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Postato 24 July 2014 - 19:02 PM

Povere alborelle c'è da dire che sicuramente stanno via via sparendo in ogni lago o comunque sia non sono in gran forma i branchi rispetto gli anni passati, ma devo dire che sul maggiore in alcuni tratti e in alcuni affluenti quest anno si sono fatte vedere 😃ne ho viste molte nel periodo di frega.. Riguardo il loro calo non saprei da cosa e dovuto c'è chi parla di virus perché dicono che la sparizione ha interessato diversi bacini della provincia e ci sono le teorie di chi dice che sono diversi fattori, alloctoni, inquinamento ecc io credo che sicuramente la loro "vita" non è stata semplice negli ultimi decenni e quindi penso che tutti i cambiamenti che si sono susseguiti di sicuro non le hanno agevolate

#15 Lerio

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Postato 24 July 2014 - 19:15 PM

Io non conosco la situazione del Lario, vado un attimo ot parlando delle mie zone, sul Garda l'anno scorso ne hanno vietata la pesca. Ed a giugno 2014 hanno prorogato il divieto per altri 3 anni!!! Dalla mia penso che il problema maggiore sia l'alterazione delle catene trofiche. Troppa acqua "pulita", e le aole cosa dovrebbero mangiare???? Mah!
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#16 Jfish

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Postato 25 July 2014 - 08:02 AM

le alborelle.... riga quanto mi mancano!!! :cry:

 

lora... ho avuto la fortuna di vivere il lago maggiore, "pescandolo",  dagli anni 80 al 2.000 (una rigata pazzesca!) Alborelle, cavedani, triotti, scardole, persici, lucci a nastro!!! Tutti pescavano MOLTISSIMO: pescatori pro, bambini, nonni, turisti ed altre tipologie di pescatori occasionali, a tal punto che in estate dovevi recarti al lago nelle ore più calde per garantirti la miglior postazione nei vari hot spot, mentre oggi, negli stessi, c'è il deserto totale. Più o meno non esisteva il concetto di ciapa e mola (C&R) e tutti facevano mambassa di pesce, però, per quanto alcuni storceranno il naso per questa "dichiarazione", ogni anno c'erano sempre un sacco di alborelle, di persici, di lucci etc etc Poi, dalla fine degli anni 2.000, sono arrivati i depuratori e, dove l'aborella si trovava tutto l'anno, nello specifico dove c'erano gli scarichi più grandi, via via sono andate a diminuire sino a sparire completamente dalle rive. Si dalle rive avete capito bene, perchè qualcuno sostiene che in realtà, seppure fortemente diminuite,  le tanto amate alborelle nel Maggiore vi siano ancora ma oggi sono diventate una specie ""help non trovo il termine corretto""..Sostanizialmente non trovando più alimenti a riva, si cibano sui fondali profondi e sempre li si riproducono. Or dunque le alborelle, se questa teoria venisse confermata, seppure in numero sicuramente inferiore rispetto gli anni d'oro, in realtà vi sono ancora, solo che non si vedono e pescano più :nixweiss:

 

pertanto al netto della teoria narrata, è evidente che l'alborella, così come il triotto e pure il cavedano (prima di leucisi ve ne erano a tonnellate ovunque, mentre oggi pure loro sono diventati "merce" rara) siano spariti contestualmente all'avvento dei depuratori e delle specie aliene: gardon e luciperca in primis. seppure evidenzio che attualmente pure il gardon, nella misura 3/8 cm, a riva è quasi introvabile, mentre nella misura 1/3 etti ve ne sono a flotte, così come vi sono moltissimi luciperca.

 

da evidenziare però infine che, soprendentemente, sto notando un rilevante ritorno delle scardole e del persico, segnali che accendono un lumicino di speranza relativamente al ritorno delle specie autcone o comunque da centinaia d'anni presenti nelle acque del Lago Maggiore.


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#17 Jfish

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Postato 25 July 2014 - 10:19 AM

in accordo con il buon Jack (piscis) abbiamo modificato il titolo del topic visto che il discorso calo drastico, od in alcuni casi, scomparsa dell'alborella, interessa non solo il Lario, ma anche molti altri laghi e fiumi in particolare del Nord Italia.

 

;-)

 

p.s. Voltrob... dai dicci qualcosa relativamente al lago d'orta e, se possibile, anche sul Mergozzo ;-)


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#18 voltrob

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Postato 25 July 2014 - 11:34 AM

anche nell'orta stessa situazione......spariti alla vista, poi magari (anzi sicuramente) avranno trovato un'altra locazione. una quindicina di gg fa abbiamo collaborato col cnr di verbania in accordo con le 2 provincia e le varie associazioni di pesca x la posa di alcune reti ............i tecnici hanno prelevato scaglie e pinne dei pesci catturati.........in una trota di 3 kg abbiamo trovato nello stomaco 42 persici..........non riescono neppure le regine del lago a trovare le alborelle, invece nel mergozzo nonostante la presenza del lucioperca quest'anno si vedono parecchi branchi di alborelle.

saluti stefano



#19 FabioBS

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Postato 25 July 2014 - 11:49 AM

Sto seguendo la discussione con estremo interesse e, da ignorante, faccio una domandina: se non ho capito male 'sti depuratori per davvero hanno modificato l'habitat dell'alborella diventando una delle cause della sua presunta sparizione; premesso (di nuovo) che sono ignorante..mi viene da pensare che i depuratori sono stati messi per smaltire l'inquinamento umano (o sbaglio?) ecco la mia domanda è: quando l'uomo non inquinava (tipo 200 anni fa) io mi sono sempre immaginato le acque come super pulite...era così? Come facevano le alborelle allora? Oppure sono i depuratori che depurano "troppo"?

Spero si sia capito il mio trip mentale!



#20 Lerio

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Postato 25 July 2014 - 12:05 PM

Le acque erano pulite da agenti chimici ecc..ma le fogne (per dirla chiara ;) ) scaricavano dirette in lago o comunque ci arrivavano passando dai piccoli immissione. Solo che anche qui...una volta nelle fogne si trovavano solo le "acque nere" di scarico e non come ora in cui ci si trova di tutto...da li han pensato di usare i depuratori..
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