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ABC dell'ittiologia


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28 risposte a questo topic

#1 fedegrizzly

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Postato 10 May 2013 - 18:47 PM

Buona sera 

Mi rivolgo a tutti gli esperti del forum (m'è stato sopratutto consigliato di interpellare il dott. Ielli (o prof. purtroppo non sò se insegna o meno, quindi chiedo venia a priori per quest'errore) in quanto sarei interessato a dei libri o qualsiasi tipo di pubblicazioni, che possano introdurmi a questa meravigliosa disciplina, una sorta di manuale dell'abc dell'ittiologia.

 

Questo mio interesse deriva dal fatto che oramai sono quasi giunto agli ultimi anni di liceo, ed è ora di dare una svolta significativa alla mia vita.

Ho deciso dunque, che la mia vita dovrà essere dedicata alle forme di vita che più apprezzo (e delle volte venero, per la disperazione della mia morosa :)) e cioè i PESS.

Quindi dopo un pò di indagini mi sono indirizzato allo studio della zoologia per poi fare ittiologia.

Purtroppo la mia professoressa di biologia non ha saputo aiutarmi con indicazioni di testi o altro su cui incominciare a mettere gli occhi in quest'ambito, quindi m'ha consigliato alcune persone con cui parlare, per lo più naturalisti, io quindi, che ogni tanto il cervello lo uso, ho deciso di chiedere a voi del forum, sapendo bene che un BIG può sicuramente venir fuori :)) (perdonate la metafora ittica).

 

Inoltre se qualcuno può aiutarmi per consigli su corsi di laurea o altro, beh.....sia lodato.

Grazie a tutti


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stay tuned.....


#2 Zio Jack

Zio Jack

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Postato 10 May 2013 - 19:06 PM

:ironie: trasferisciti a casa del Magister Ielli e vedrai che la laurea te la danno ad honorem dopo 1 mese ! :ironie:


Boia deh  :furz:

#3 fedegrizzly

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Postato 10 May 2013 - 19:16 PM

A parte la laurea (che ovviamente non rifiutarei :)
Fare davvero quella professione sarebbe fantastico

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#4 milofin

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Postato 10 May 2013 - 20:25 PM

Se mastichi bene l'inglese questo e' un testo base, un po' datato ma va benone per cominciare.
 
Bagenal, T.B.(Ed.), Methods for assessment of fish production in fresh waters, 1978 Blackwell
 
Federico ti dira' se c'e' qualcosa di valido in italiano.
 


#5 walter

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Postato 10 May 2013 - 20:32 PM

un consiglio? in italia, lasa star. e vale per tutte le professioni scientifiche. purtroppo.




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#6 fedegrizzly

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Postato 10 May 2013 - 20:33 PM

Se mastichi bene l'inglese questo e' un testo base, un po' datato ma va benone per cominciare.
 
Bagenal, T.B.(Ed.), Methods for assessment of fish production in fresh waters, 1978 Blackwell
 
Federico ti dira' se c'e' qualcosa di valido in italiano.
 

diciamo che me la cavicchio abbastanza bene, per fortuna ho un grande amico madrelingua che può aiutarmi col resto! grazie!


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#7 fedegrizzly

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Postato 10 May 2013 - 20:35 PM

un consiglio? in italia, lasa star. e vale per tutte le professioni scientifiche. purtroppo.

Parere già sentito e risentito (ma sopratutto condiviso da me)  è che purtroppo, per vari motivi, la laurea ''base'' devo farla in italia mentre potrei riuscire per la specializzazione a spostarmi. 


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#8 walter

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Postato 10 May 2013 - 20:53 PM

non intedevo in quel senso... intendevo che, con i tagli immensi alle risorse naturali e alla ricerca scientifica, e con le intromissioni pesanti dei nostri capoccia, non c'e' molto spazio di manovra per i giovani :(




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#9 fedegrizzly

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Postato 10 May 2013 - 21:08 PM

non intedevo in quel senso... intendevo che, con i tagli immensi alle risorse naturali e alla ricerca scientifica, e con le intromissioni pesanti dei nostri capoccia, non c'e' molto spazio di manovra per i giovani :cry:

lasa stà..... incubo oramai di me e molti coetanei, ma se non ci si prova? 


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#10 Federico Ielli

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Postato 11 May 2013 - 08:25 AM

Ciao fedegrizzly. La tua scelta, ammirevole, ti dico subito che non sarà facile. Comunque, per essere brevi, il percorso è quello di una Tesi di Laurea sperimentale a tema (sia in Sc, Biologiche, che Naturali o in Veterinaria), scegliendo opzioni (esami) di indirizzo ecologico-ittiologico. Per quanto riguarda i testi ce ne sono tanti, Milofin te ne ha suggerito uno, io te ne propongo un altro, anche questo datato, forse un po' superato per quanto riguarda le clasificazioni, ma che è stato per anni la "Bibbia" dell'ittiologia italiana:  Gandolfi et al., 1991 "I Pesci delle acque interne italiane"  Edito da Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Si dovrebbe trovare presso le migliori librerie o richiendolo all'Editore. :hallo:  


Federico Ielli

#11 Nico45

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Postato 11 May 2013 - 11:10 AM

Il Gandolfi è stata la nave scuola per molti di noi, ma con tutte le rivisitazioni che ci sono state negli ultimi anni è ormai diventato decisamente obsoleto. Va bene come testo base di ittiologia, ma per la sistematica non vale più niente (non per colpa degli autori, che non potevano prevedere gli eventi futuri). Il testo italiano più aggiornato credo che sia il mio "Atlante dei pesci delle acque interne italiane", edito da Aracne. E' del 2011 e tiene conto di tutte le revisioni che si sono avute fino ad allora.



#12 fedegrizzly

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Postato 11 May 2013 - 12:37 PM

Ciao fedegrizzly. La tua scelta, ammirevole, ti dico subito che non sarà facile. Comunque, per essere brevi, il percorso è quello di una Tesi di Laurea sperimentale a tema (sia in Sc, Biologiche, che Naturali o in Veterinaria), scegliendo opzioni (esami) di indirizzo ecologico-ittiologico. Per quanto riguarda i testi ce ne sono tanti, Milofin te ne ha suggerito uno, io te ne propongo un altro, anche questo datato, forse un po' superato per quanto riguarda le clasificazioni, ma che è stato per anni la "Bibbia" dell'ittiologia italiana:  Gandolfi et al., 1991 "I Pesci delle acque interne italiane"  Edito da Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Si dovrebbe trovare presso le migliori librerie o richiendolo all'Editore. :hallo:  

 

in primis la ringrazio tanto per la risposta, poi volevo chiedere che mi consiglia di fare:  biologia scienze naturali o appunto veterinaria???? tanti mi parlano di scienze naturali come una laurea ''minore'' indirizzandomi su biologia, quindi non so.

comunque di ammirevole c'è solo il suo lavoro!! perchè fra le intenzioni e il fare ....

Grazie ancora

Inoltre sto studiando anche per diventare guardia ittica , che spero m'aiuti anche con l'università


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#13 Federico Ielli

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Postato 11 May 2013 - 17:16 PM

Certamente fare il corso per guardia ittica  ti aiuterà. Il consiglio è quello di indirizzarti a Sc.Biologiche o a Veterinaria, corsi di Laurea più completi ( personalmente sono laureato in Scienze Biologiche) , per poi cercare agganci presso la tua provincia, dopo aver fatto il tirocinio, magari con un Docente interessato alla materia o presso una struttura/ente con finalità gestionali, sostenedo infine l'Esame di Stato.


Federico Ielli

#14 milofin

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Postato 11 May 2013 - 17:56 PM

Il Gandolfi è stata la nave scuola per molti di noi, ma con tutte le rivisitazioni che ci sono state negli ultimi anni è ormai diventato decisamente obsoleto. Va bene come testo base di ittiologia, ma per la sistematica non vale più niente (non per colpa degli autori, che non potevano prevedere gli eventi futuri). Il testo italiano più aggiornato credo che sia il mio "Atlante dei pesci delle acque interne italiane", edito da Aracne. E' del 2011 e tiene conto di tutte le revisioni che si sono avute fino ad allora.

 

Il problema, secondo me, e' che in Italia ci si focalizza troppo solo ed esclusivamente sulla sistematica.

 

E' giusto e doveroso saper riconoscere specie, cosi' come e' giusto e doveroso indagare con diversi metodi per definire queste specie. E' una buona partenza.

 

Ma l'ittiologia va ben al di la' di una mera descrizione di categorie. Queste, oltre ad essere mutevoli nel tempo, sono solo una comodita' personale. Anche nel tuo libro si finisce per prendere una strada classificatoria dettata da ragioni personali, piu' che oggettive (perche' non ce ne sono e non ce ne potrebbero essere). 

 

E' un limite che non hanno solo i testi ma anche le ricerche che vengono effettuate. Si tende ad andare nel tratto X del fiume Y e vedere se la specie Z e' presente o meno, Tempo e soldi per fare altro non ce ne sono, di solito..

Ma se uno vuole un'introduzione all'ittiologia ha bisogno di trovare una descrizione di metodi e tecniche per fare qualcosa di piu' che riconoscere un pesce dall'altro.

Non ha bisogno di trovare spiegato da qualcun'altro che la specie A ha queste 3 caratteristiche generali o che la specie B non ha impatti sull'ambiente (magari senza neanche un riferimento a studi effettuati). Ha bisogno di capire in che cosa consiste il lavoro di un ittiologo, quali sono le tematiche che affronta e quali strumenti o metodologie usa per investigare questi argomenti.
E se permettete, vanno un po' oltre la tassonomia.

Almeno cosi' puo' farsi un'idea di cosa si trovera' ad affrontare, semmai un giorno trovera' lavoro.

Se gli diamo in mano poco di piu' di una chiave dicotomica al riconoscimento dei pesci finiremo probabilmente per un'altro riconoscitore di pesci.

 



#15 fedegrizzly

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Postato 11 May 2013 - 19:44 PM

Certamente fare il corso per guardia ittica  ti aiuterà. Il consiglio è quello di indirizzarti a Sc.Biologiche o a Veterinaria, corsi di Laurea più completi ( personalmente sono laureato in Scienze Biologiche) , per poi cercare agganci presso la tua provincia, dopo aver fatto il tirocinio, magari con un Docente interessato alla materia o presso una struttura/ente con finalità gestionali, sostenedo infine l'Esame di Stato.

pensavo infatti di fare scienze biologiche....


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#16 fedegrizzly

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Postato 11 May 2013 - 19:51 PM

Il problema, secondo me, e' che in Italia ci si focalizza troppo solo ed esclusivamente sulla sistematica.

 

E' giusto e doveroso saper riconoscere specie, cosi' come e' giusto e doveroso indagare con diversi metodi per definire queste specie. E' una buona partenza.

 

Ma l'ittiologia va ben al di la' di una mera descrizione di categorie. Queste, oltre ad essere mutevoli nel tempo, sono solo una comodita' personale. Anche nel tuo libro si finisce per prendere una strada classificatoria dettata da ragioni personali, piu' che oggettive (perche' non ce ne sono e non ce ne potrebbero essere). 

 

E' un limite che non hanno solo i testi ma anche le ricerche che vengono effettuate. Si tende ad andare nel tratto X del fiume Y e vedere se la specie Z e' presente o meno, Tempo e soldi per fare altro non ce ne sono, di solito..

Ma se uno vuole un'introduzione all'ittiologia ha bisogno di trovare una descrizione di metodi e tecniche per fare qualcosa di piu' che riconoscere un pesce dall'altro.

Non ha bisogno di trovare spiegato da qualcun'altro che la specie A ha queste 3 caratteristiche generali o che la specie B non ha impatti sull'ambiente (magari senza neanche un riferimento a studi effettuati). Ha bisogno di capire in che cosa consiste il lavoro di un ittiologo, quali sono le tematiche che affronta e quali strumenti o metodologie usa per investigare questi argomenti.
E se permettete, vanno un po' oltre la tassonomia.

Almeno cosi' puo' farsi un'idea di cosa si trovera' ad affrontare, semmai un giorno trovera' lavoro.

Se gli diamo in mano poco di piu' di una chiave dicotomica al riconoscimento dei pesci finiremo probabilmente per un'altro riconoscitore di pesci.

 

Direi che è un discorso, che per quanto penso, fila più che bene, la soluzione però sarebbe solo quella di vedere un professionista sul campo, o sbaglio?

 

Inoltre devo comunque dire che per ora mi piacerebbe solo anche vedere il lato ''sterile'' e puramente accademico del lavoro, quindi anche leggere ''come riconoscere i pesci'', poi piano piano, avendone la possibilità, anche andare oltre.


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#17 milofin

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Postato 11 May 2013 - 20:15 PM

Assolutamente no.

La soluzione è prendere in mano un libro che spieghi le tecniche di base, anche se datate, come quello che ti ho consigliato.

Un professionista te lo potrebbe spiegare solo attraverso un lungo tirocinio.

La tassonomia non è sterile, ma è solo uno dei tanti aspetti dell'ittiologia. Va bene partire da là ma l'importante è non fermarsi.

#18 fedegrizzly

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Postato 11 May 2013 - 20:34 PM

a ho capito allora cosa intende; per il libro che m'hai consigliato ho fatto qualche ricerca ma.non lo trovo in vendita da nessuna parte.
non ha qualche consiglio su libri "a portata"?

perdoni l'errore di prima ma ancora non so quasi nulla sui vari aspetti del mestiere, ne tanto meno le varie ramificazioni di studi, quindi ho capito male.
quindi in sostanza( mi corregga se sbaglio) non dovrei fernarmi alla sola classificazione dei pesci, ma andare oltre? ma questo oltre che significa?

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#19 Federico Ielli

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Postato 11 May 2013 - 20:49 PM

Milofin ti ha già dato degli spunti: la classificazione è spesso un mero esercizio fine a se stesso, che ha come sterile risultato quello di accaparrarsi i diritti esclusivi della nomenclatura. Ma l'ittiologia moderna è ben altro, sia a livello di chiavi di riconoscimento che applicative e gestionali. Infatti, recentemente, stanno prevalendo alcune nozioni ecologiche, cui ho accennato in altri 3d, come ESU e MU, che superano il puro e semplice concetto di specie biologica fine a se stessa, ma tengono in considerazione anche gli aspetti popolazionistici evolutivi e gestionali. Ecco, qui si dovrebbe insistere maggiormente, piuttosto che nelle banali liti tra Autori per la declinazione di una nuova specie. Rifacendomi all'intervento di Nico45: ero stato abbastanza chiaro, mi pare, sul contenuto del testo consigliato, obsoleto a livello classificativo, ma ancora attuale per la parte generale, altrimenti avrei consigliato il Cottelat & Freyoff che, anche se assai più aggiornato sulla nomenclatura, non è certamente esente da errori, anche macroscopici, di classificazione, mancando in molti casi  agli Autori le basi conoscitive filogenetiche ed evoluzionistiche (soprattutto per quanto riguarda i salmonidi italiani).


Federico Ielli

#20 Nico45

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Postato 11 May 2013 - 20:55 PM

Beh, la classificazione (o meglio, la sistematica) è solo una convenzione, una soluzione di comodo che ci permette di accorpare organismi fra loro simili per distinguerli da altri filogeneticamente più distanti. Indispensabile ma necessariamente artificiosa. Ma qui si sfora nel campo filosofico allontanandosi da quello scientifico. Il mio vecchio prof diceva che se non sai di cosa parli, è inutile parlarne. Per questo ritengo la sistematica, per quanto imperfetta, uno strumento prezioso e necessario.




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