C'era un mi amico, certo Pino (alias Giuseppe) che per qualsiasi evenienza, soprattutto di pesci, misure, accertamenti, diceva sempre: "dmandel al Pedio". Il "Pedio" era, in dialetto reggiano, il Pidio, diminutivo di Alpidio, nome proprio di persona abbastastanza diffuso un tempo nelle campagne reggiane. Tale personaggio, a detta di molti (Pino compreso) era solito dare sentenze inappuntabili sulle taglie, misure e certezze di cattura di rappresentanti della fauna ittica, perciò intoccabile. Breve excursus OT per dire che ora c'è "Domandalo all'ittiologo", pure con il sennò di poi di non avere mai completa certezza. Bene, i denti al luccio, e di tutti i predatori in genere, ricrescono eccome. Se si ha l'accortezza di analizzarne la dentatura, si potrà osservare che, accanto ai denti ordinari, stanno spesso "denti accesori" ripiegati verso l'interno della bocca. Questi, mobili, hanno appunto il compito di rimpiazzare quelli decidui per vecchiaia o per cause meccaniche. La rottura di uno o più denti è evento abbastanza probabile durante le operazioni di slamatura, soprattutto perchè il luccio tende a serrare le mandibole. Per tale motivo, indipendentemente dalle diatribe da Forum, per le quali si rimanda ad argomentazione specifica (ami singoli, ancorette si/no, ardiglioni, ecc), è sempre bene operare con l'ausilio di un apri bocca o attivando la presa opercolare che, come noto, ha facoltà di rilassare il luccio e di fargli aprire le fauci. Dopo si potrà, in maniera meno impattante possibile, proseguire per le operazioni di slamatura.