E finalmente quest'anno con il fidato socio Gian Luca alias Akira si decide... Dopo i preparativi, e soprattutto i mesi di attesa, il 5 di settembre atterriamo a Dublino carichi e anche incuriositi per quello che ci aspetta...

Dopo i primi momenti di confusione per l'auto a noleggio (vi risparmio la foto



ci allontaniamo dalla città verso la nostra destinazione, incontrando sul tragitto quei paesaggi che ci accompagneranno per i giorni successivi, distese infinite di pascoli, fattorie, qualche agglomerato di case, questo è più o meno quello che vediamo:



Fino ad arrivare a fermarci per qualche foto ricordo appena scorgiamo l'acqua


Senza saperlo, sarà proprio da questo fiume che inizieremo la nostra avventura di pesca il giorno dopo... Il Suck, il fiume più vicino a noi, il più piccolo (in realtà sono 80 km di lunghezza) ma dal punto di vista ambientale il più vario e forse anche il più bello: tratti di acqua bassa si alternano a lame profonde, correntine veloci dove non è difficile trovare anche trote.



È qui che cominciamo a prendere la mano sulla pesca che affronteremo durante la settimana, sul casting (da noi mai praticato ma col quale abbiamo preso subito le misure, senza trovare grosse difficoltà nel lancio), sulle esche, sulla tecnica (basata in questo periodo su un recupero molto veloce a circa 30-50 cm dalla superficie) e soprattutto sugli splendidi lucci che popolano queste acque...
Ci sono e ce ne accorgiamo subito

Questo il primo in assoluto della spedizione



Poi ne arriva un altro:

E così via…Le taglie sono abbastanza simili, tutti pesci tra i 60 e i 70, che per noi sono comunque gran cosa. La maggior parte cade vittima di esche particolari, jig doppi o tripli con trailer adeguati oppure i cosiddetti "topi"


Alla fine della giornata arrivano in barca una decina di lucci, senza contare le tante toccate e le tante slamate, e nel pomeriggio le abboccate diminuiranno anche, il più bello rimane questo:

Sull'altra barca arriveranno invece pezzi interessanti, tra cui il record annuale del fiume

Il secondo giorno si partirà proprio dove l'altro gruppo ha terminato, stesso fiume ma molto più a valle.

La mattina comincia decisamente bene, sembra che siano già svegli e subito arrivano diverse abboccate o inseguimenti, pochissime sono però le ferrate andate a buon fine, per pesci molto svogliati. Riesco a portarne 3 in barca, akira 1, e prima di fermarci per il pranzo ne slamo uno di ottima taglia, botta sotto barca sul topo, qualche ripartenza, lo vedo sotto e poi se ne va

Non importa, ci diciamo...ci rifaremo più tardi ma nel frattempo sta cambiando tutto, esce il sole e arriva il caldo, e i lucci si bloccano totalmente

Io non vedrò più un abboccata per il resto della giornata mentre Gian Luca riesce a difendersi alla grande con 4 bei pesciotti estirpati da sotto gli alberi e nelle zone più riparate dalla luce.
Si torna a casa un pò adombrati ma comunque pronti per il giorno successivo.

3 giorno. Si cambia decisamente itinerario e obiettivi, dirigendoci verso le grandi acque: il Lough Ree, uno dei tre principali grandi laghi della regione, circa 100 kmq di estensione.




Qui le taglie medie dei lucci sono più elevate, e la dimostrazione l'avremo dalle catture effettuate e viste, anche se a dir la verità per noi sarà una giornata interlocutoria...

Non si pesca più verso gli ostacoli o le rive, ma le guide ci portano sui loro hotspot ben definiti: canneti in mezzo al lago, secche, erbai che si estendono fino alla superficie, scalini di profondità.
Cominciamo a pescare e i pesci si fanno anche vedere, il problema principale sta nel riuscire a tenerli. Diverse abboccate anche completamente a galla, con gorghi e lucci che si girano, saltano più volte e purtroppo nella maggior parte dei casi si slamano.
Questa sarà l'immagine che rimarrà di più davanti ai nostri occhi:


Tanto che per tutta la mattinata, a fronte di parecchi pesci in canna per noi due, gli unici lucci misurati saranno i due della nostra guida, entrambi attorno agli 85. Le abboccate diminuirano nel pomeriggio, con solo qualche pescetto preso in acqua bassa...
Fino a che sotto il sole arriva una botta più decisa delle altre, e un combattimento degno delle canne da 3 (quella utilizzata dal socio) o da 6oz (la mia): un bel luccio sopra gli 80 finisce nel guadino e ci tiene svegli e pronti per quello che qui, in ogni istante, può capitare di trovare


C'è da dire che i pesci però si sono visti e sulla barca del gruppo con cui condividiamo la settimana vengono salpati anche due luccioni oltre il metro. Per questo non potrà mancare l'obbligata tappa al pub per festeggiare davanti ad un classico irlandese



E così infatti sarà dal giorno dopo

Sul lago ci torneremo ancora al quinto dei sei giorni di pesca, ma andremo in altro spot. Giornata molto difficile passata per tutto il tempo sotto la pioggia e il vento, con il GPS delle guide che indicava inequivocabilmente: "giornata negativa" .

Beh, alla fine avrà avuto ragione lui...ma malgrado questo sarà la giornata in cui si saranno visti (purtroppo solo visti

Comincerò io con uno spinnerbait bianco (si pescava in una piccola baia, in mezzo alle alghe) e un inseguimento fin sotto barca di un bestione davvero immenso, che all'ultimo istante si gira e se ne va. Poi Akira, con tre inseguimenti e/o attacchi sbagliati, anche qui di lucci extra-extra-large. Per non parlare poi degli altri soci di pescata... Cambiamo diverse volte spot, migliaia e migliaia di lanci, come degli automi a battere la maggior porzione di acqua possibile, alla fine non serviranno: chiuderemo con 6 cappotti in due barche

Giusto per non farci mancare nulla, al ritorno troviamo il furgone con due gomme a terra, regalo di qualche gentile autoctono



4 giorno: River Shannon, il principale fiume irlandese, nelle vicinanze di Athlone, quello da cui più sono rimasto colpito per l'ambiente unico che lo circonda



Si comincia sotto le cascate in città, negli erbai dove la corrente rallentava. Il primo a fare strike, e a farci capire che le cose stavano girando per il verso giusto, è Gian Luca con un gran luccio

Poi è la mia volta, con una tripletta memorabile, uno in fila all'altro in mezz'ora




Intanto facciamo la conoscenza del vero meteo irlandese (che finora ci aveva più o meno risparmiato), scrosci di pioggia e sole che si alternano, con spettacoli come questi


Continuiamo a pescare, un po' a lancio e un po' a traina (quando arriviamo nelle zone più profonde non affrontabili in altro modo) e abbiamo la conferma della frenesia dei pesci, soprattutto nelle zone profonde. Ci divertiamo come matti con abboccate continue e costanti, con più di 15 lucci pescati.

Poi dopo qualche chilometro arriviamo qui....:

Siamo nelle acque antistanti il monastero di Cloncmacnoise, uno dei siti archeologici principali d'Irlanda. SI decide di cambiare esca e provarne una nuova, anteprima di quella che sarà poi distribuita a breve:

Passa qualche minuto quando la canna mi viene quasi strappata di mano, e alla successiva ferrata ne segue a 30 metri di distanza il salto del vero big che aspettavamo attaccato al mio filo

A frizione praticamente chiusa e con trecciato da 65 lbs in bobina, riuscirà più volte a ripartire e prendere metri, oltre a fiondarsi verso il fondo aiutato dai 6-7 metri d'acqua dove eravamo. Sarà la conferma della forza dei lucci irlandesi






Dopo le emozioni provate, arriviamo così a martedì, ultima giornata tra quelle disponibili per la pesca, prima della partenza. Si ritorna all'antico, fiume Suck ma nella parte finale, in corrispondenza della sua immissione nel più grande Shannon.


L'ambiente è sicuramente più vasto rispetto a quello conosciuto nei primi giorni.
Si parte subito forte per tutti, appena messe le barche in acqua, con diversi pesci di buona taglia salpati. Poi seguendo la corrente, si scende pian piano, stando ben attenti a lanciare dove c'è il salto improvviso di profondità, dove i pesci più grossi stanno in attesa di sferrare l'attacco.
Il primo a trovarne uno sono io, botta secchissima e ferrata altrettanto secca. Devo dire di aver fatto parecchia fatica in questi casi, con il polso quasi fuori uso dal giorno prima per un mio movimento errato e con la solita difesa dei pikes del posto, ma alla fine anche il mio terzo big della settimana arriva sotto barca pronto per il guadino. Questo fa 93 cm e mi permette di essere davvero soddisfatto anche per oggi



Dopo poco ne arriva un'altro per la nostra guida, stessa identica misura, mentre Gian Luca fa strage ma non riesce a innalzare la taglia. Per tutto il giorno ci muoviamo di a sondare acque profonde, smuovendo ancora qualche bel pesce.
La svolta arriva poi ancora alla sera. Essendo l'ultima possibilità siamo fuori fino a tardi e proprio sotto barca sull' esca del socio arriva l'attacco del terzo big del giorno, anche questo che vende davvero cara la propria pelle. Sembra il fratello degli altri, 92 cm, e sarà anche l'ultima cattura della spedizione:


E' purtroppo ormai ora di ritornare verso casa, in barca cerchiamo di imprimerci negli occhi ancora gli ultimi scorci di questi paesaggi.


Il giorno successivo sarà dedicato ad una breve visita a Dublino, prima di salire sull'aereo che ci porterà in tarda serata in Italia. Ci sarà solo il tempo di ringraziare l'isola di smeraldo per le emozioni e il divertimento che ci ha donato, e soprattutto....dargli l'arrivederci quanto prima!

