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Trote spettacolari


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29 risposte a questo topic

#21 emi98

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Postato 01 June 2011 - 18:22 PM

che big trotazza
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#22 phobos85

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Postato 01 June 2011 - 19:33 PM

questa è una big............ :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

#23 pietrovolta

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Postato 06 June 2011 - 17:41 PM

Se non sbaglio la genetica di queste trote è stata discussa in una comunicazione del Dr. Gibertoni (e altri colleghi mi pare di Parma) nel recente congresso AIIAD (2010). In gran parte sono marmorate (ma non ero presente al congresso e dunque non posso dare ulteriori informazioni).

Inoltre dovrebbero essere quasi tutte femmine e in risalita dai tratti terminali del Toce e dal Lago Maggiore.

La taglia ? Tutte le trote oltre i 50-55 cm (soprattutto con livrea "simil lacustre maarmorata argentata") dovrebbero essere rilasciate nel Toce e nei suoi affluenti principali, sempre e comunque. E' l'unico modo per salvaguardare questo eco-fenotipo di trota nonchè probabilmente mantenere un adeguato rapporto tra i sessi per il mantenimento della specie. Alternativa l'adozione di una misura minima di 80 cm (che corrisponderebbe a 3-4 anni senza poter "portare a casa" un pesce).

La riproduzione artificiale e la cattura dei riproduttori ha senso solo e soltanto se non vi sono le condizioni per una riproduzione naturale (che ha più successo - in termini di sopravvivenza della prole e di variabilità genetica - rispetto all'artificiale).

#24 Federico Ielli

Federico Ielli

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Postato 06 June 2011 - 20:42 PM

Marmorata? Premesso che si trattava di uno studio preliminare, dalle analisi genetiche pare che la popolazione migratrice (corrispondente al fenortipo in foto), ben differente da quella stanziale, presentasse un tasso di ibridazione del 45% degli esemplari esaminati. Ero presente al Convegno A.I.I:A:D. 2010 a S. Sepolcro (AR).
Federico Ielli

#25 GioSarca

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Postato 07 June 2011 - 12:50 PM

Concordo con Pietro, se presente una popolazione migratrice lacustre di buona consistenza è molto più facile danneggiarla che "aiutarla" nella progressione numerica con riproduzione in cattività e avevo già messo in guardia sui rischi in un topic su altro forum

http://ticinopesca.c...8f700cbb2ee831d

Per quanto riguarda la purezza genetica è normale che non ci sia dopo decenni di immissioni. Ma che ci sia o meno non può essere la discriminante sulla base della quale decidere se tutelare, migliorare uno o più habitat riproduttivi, e nemmeno il pretesto per costosi programmi di riproduzione che spesso non hanno certo usato guanti di velluto su popolazioni residue di grossi riproduttori.
ciao

ciao!

Questo post è stato modificato da GioSarca: 07 June 2011 - 12:59 PM


#26 Federico Ielli

Federico Ielli

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Postato 07 June 2011 - 20:59 PM

Concordo anch'io sul fatto che spesso la fecondazione artificiale di pochi e grandi riproduttori produca più danni che benefici. Nel caso specifico no so se gli esemplari in questione siano stati semplicemente testati geneticamente o anche avviati alla riproduzione in cattività, il che sarebbe un male. Per quanto concerne il discorso sulla purezza genetica, certo che c'era da aspettarselo, ma se si continuerà a predicare bene e razzolare male non si arriverà a nulla di serio. Nella fattispecie, sarebbe indispensabile cessare ogni forma di immissione spuria, non solo nel lago, ma anche negli affluenti tipo il Toce. Situazione che reputo difficilemente gestibile.
Federico Ielli

#27 Flyfisher

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Postato 08 June 2011 - 08:15 AM

Concordo anch'io sul fatto che spesso la fecondazione artificiale di pochi e grandi riproduttori produca più danni che benefici. Nel caso specifico no so se gli esemplari in questione siano stati semplicemente testati geneticamente o anche avviati alla riproduzione in cattività, il che sarebbe un male.


insigni, mi spiegate questo concetto per favore? :rolleyes:
provoca più danni che beneficifi perchè effettuata in malo modo??oppure proprio per la popolazione del fiume?..se si perchè?
credevo che ,in generale, ripopolare i fiumi tramite riproduttori del luogo non fosse un male..

Questo post è stato modificato da Flyfisher: 08 June 2011 - 08:17 AM

"Una trota è troppo preziosa per essere catturata una volta sola" 

"Da grandi mandibole derivano grandi ferrabilità"
 
No sponsor, no lies


#28 Federico Ielli

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Postato 08 June 2011 - 08:28 AM

Infatti, in linea generale non è un male, se la pratica viene attuata correttamente. Purtroppo si è abusato in passato (ma anche oggi) della riproduzione controllata in impianto, soprattutto per fare numeri. Il che ha portato, in molti casi, a perdità di rusticità e di variabilità genetica (= riduzione della biodiversità) a causa della consanguineità derivante dall'utilizzo ripetuto dei medesimi genitori per più generazioni. In aggiunta, l'impiego maldestro di grossi riproduttori, ha portato spesso a sofferenze e mortalità degli stessi, con l'aggravante del fatto che nel tempo questi stessi pesci non erano più presenti nel fiume e quindi si è perduto un patrimonio genetico di rilevante importanza. Ora, le metodiche di riproduzione artificiale negli incubatoi di valle seguono (o doveebbero seguire) un ben preciso protocollo d'azione, le cui linee guida sono state suggerite dalla mia associazione (A.I.I.A.D.). Tutavia, non mi stancherò mai di ripeterlo, la via migliore per perseguire l'obiettivo della salvaguardia genetica di una popolazione selvatica è quella di lasciare fare alla natura, migliorando, ove possibile,o mantenendo l'assetto naurale del corso del corso d'acqua e salvaguardando i letti di frega.
Federico Ielli

#29 Flyfisher

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Postato 08 June 2011 - 09:06 AM

ho capito..grazie doc :)

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#30 pietrovolta

pietrovolta

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Postato 08 June 2011 - 18:52 PM

Ringrazio Federico Ielli, sempre puntuale, per la precisazione. Non avendo partecipato al congresso e riferendomi a precedenti comunicazioni di Gibertoni non ricordavo con precisione e lasciavo il beneficio del dubbio.
Erano indagini preliminari, abbastanza interessanti ma preliminari.

Ancora sulla riproduzione artificiale e un pò estremizzando: è un male sempre tranne il caso in cui non vi siano le condizioni per una dinamica di popolazione naturale.
Bisogna ricordarsi che numericamente e geneticamente (e cioè partendo dall'uovo fino ad arrivare all'adulto riproduttore o pescabile) che è poi quello che conta, la natura svolge il miglior ruolo.

Per il mantenimento di un ambiente fluviale o lacustre il più possibile naturale (in tutti i suoi aspetti anche quelli relativi alla comunità ittiche), e' molto più efficace una riduzione della pressione di pesca :frown: o una sua totale interruzione per un certo periodo :frown: :frown: (o al limite l'applicazione del C&R totale) di altre misure o pratiche ittiogeniche di dubbia efficacia.


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