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Lotta col pesce e accumulo acido lattico


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8 risposte a questo topic

#1 GioSarca

GioSarca

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Postato 10 August 2010 - 09:38 AM

questo post che mi permetto di quotare

caddy il 09/08/2010, 21:48

onestamente non pensavo di creare problemi al pesce...non più del dovuto...pensavo che la stanchezza fosse una cosa reciproca e una volta rimessa in acqua dopo qualche ora/giorno tornassero in forma solo con una cicatrice in più sul labbro...è tanti anni che pesco ma ammetto la mia ignoranza sul discorso che mi avete detto qui sopra nessuno mi aveva mai parlato dei problemi creati ai pesci con una lunga lotta! chiedo venia!


mi ha dato lo spunto per aprire una spero interessante discussione:

La domanda è quanto il pesce può essere debilitato da un combattimento, quali le conseguenze e quali spossono essere le cause di un accumulo di acido lattico a livello muscolare?

Provo io con una prima risposta
Non sono a conoscenza di esperienze a riguardo, quindi vado a buon senso:

Il pesce certamente non si è evoluto per fare il tiro alla fune con noi pescatori, la lotta con una lenza è quindi un "esercizio" di nuoto forzato per il quale non è "programmato"... per questo potebbe anche causare in alcuni casi uno stato di debilitazione acuto.
La durata del combattimento credo sia l'elemento chiave, è evidente a tutti che un pesce tenuto all'amo per molto tempo arriva sotto sponda ormai sfinito Inoltre più il pesce è reattivo nella lotta e più necessita alti tenori di ossigeno (come i salmonidi ad es) e più giunge a riva "stanco".
Io credo che in tutti i casi il pesce, se rimesso in condizioni ideali, recuperi, non credo che un'animale si possa sfinire da solo al punto tale di morire, non credo nemmeno che l'accumulo di acido lattico possa essere tale da far morire il pesce, come ho sentito in alcune occasioni...
Il fatto è che le condizioni ideali di recupero non sono sempre presenti, bassi tenori d'ossigeno, predatori in agguato, correnti impetuose, difficoltà di reintegro alimentare durante alcuni periodi, temperature lontane dai valori ottimali, ecc...credo possano avere la meglio molto più facilmente su un pesce stremato.
Non utilizzare fili eccessivamente sottili e non giocare col pesce ma stancarlo solo il giusto sono quindi accorgimenti da mettere in atto se si vuole dare la massima percentuale di sopravvivenza al pesce allamato. Anche la predicata riossigenazione su pesci di taglia medio piccola, in proporzione al diametro del filo utilizzato, credo sia nella maggior parte dei casi non necessaria, il pesce una volta slamato dovrebbe avere il più delle volte ancora il vigore per partire come un razzo.
ciao

#2 Mirko Salabracco

Mirko Salabracco

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Postato 10 August 2010 - 12:58 PM

interessante.... :) :)

"lo stress da combattimento" può causare problemi specialmente nel periodo riproduttivo... e quindi mi chiedo perchè ci sono pescatori che insistono anche se consapevoli nel pescare pesci in atteggiamento di "frega" o vicini ad essa molto più facili e sicuramente meno combattivi... :wink: :wink: :)

#3 Antropologo87

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Postato 10 August 2010 - 16:25 PM

allora da biologo umano posso dirvi che l'acido lattico, o lattato per chi voglia, viene prodotto nel muscolo scheletrico in seguito ad un eccessivo sforzo fisico in quanto il muscolo stesso richiede energia (ovvero ATP) e uno dei modo per ottenerla è quello di catabolizzare il glucosio a piruvato. Questo piruvato poi viene convertito da un enzima che si chiama lattato deidrogenasi proprio in acido lattico. Che fine fa il lattato?
Per farla breve arriva nel fegato attraverso il flusso sanguigno e qui da un'altra lattato deidrogenesi viene riconvertito in piruvato che a sua volta viene riutilizzato per sintetizzare glucosio.
Detto questo, credo che un accumolo eccessivo di lattato nel fegato del pesce non possa provocarne la morte (a meno che non soffra di un deficit enzimatico di questa lattato deidrogenasi), però credo proprio che causi una bella intossicazione e tempi di recupero abbastanza lunghi, senza considerare i dolori muscolari (sappiamo tutti quanto fanno male i muscoli delle cosce e dei polpacci dopo un'intensa corsa, magari per chi non corre da un po' di tempo :D)
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#4 Federico Ielli

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Postato 10 August 2010 - 23:17 PM

Discussione interessante, prendo spunto da quanto capitatomi proprio oggi in Adige. Ho già aperto un apposito spazio su "Racconti e catture". Ho agganciato a spinning un baffone di circa un chilogrammo di peso, che si è difeso allo stremo, giungendo appunto a riva privo di forze. Premetto: l'acqua faceva 17 °C e non conosco la concentazione di ossigeno disciolto, ma presumo buona. Tuttavia, come già mi è capitato altre volte con pesci di una certa taglia, ho dovuto rianimarlo per alcuni minuti, prima che si riprendesse: cosa che di solito non avviene con le taglie medio-basse. Comunque miravo a marmorate e pescavo con un ottimo 0,26, il combattimento è stato breve ma cruento e, senz'altro, il barbo ha accumulato parecchio acido lattico. Se non l'avessi rianimato, presumo sarebbe morto, se non direttamente, per cause differite, tipo l'attacco di qualche predatore come un uccello ittiofago, o altro. Si era infatti già girato a pancia all'insù. Insomma, l'accumulo di acido lattico è una situazione che si verifica, più spesso di quanto si possa pensare, anche se condizionata da particolari eventi e/o situazioni ambientali (ad esempio acque troppo fredde o troppo calde, scarsa ossigenazione, condizioni fisiologiche peculiari dell'animale, combattimento prolungato, ecc.,).
Federico Ielli

#5 GioSarca

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Postato 11 August 2010 - 07:21 AM

Allora Federico mi stai dicendo che oltre alla durata anche l'intensità del combattimento ha un ruolo importante, sono certamente d'accordo ;) e l'intensità è la maggior parte delle volte legata alla taglia del pesce....per questo avevo detto che la riossigenzazione è spesso inutile nelle taglie medio-piccole mentre per il pesce di taglia si rivela spesso indispensabile.

#6 Jfish

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Postato 11 August 2010 - 08:17 AM

Discussione indubbiamente interessante :)

Intervengo per il discorso taglia medio piccola, proprio domenica sera in Toce, con attrezzatura sovradimensionata..
son sempre alla ricerca del big fish :D ... ho preso un fariotta da 25-28 cm che ho voluto fotografare in acqua
per non toccarla con le mani, pertanto l'ho tenuta attaccata un po' troppo: circa 2/3 minuti in corrente.

Morale, l'ho slamata in acqua (aveva amo singolo a bordo bocca quindi la slamatura è stata rapida ed ""indolore""),
l'ho riossigenta un attimo, ma nonostante non si sia mai girata a pancia in su, mi è rimasta in mezzo ai piedi per
circa altri 2-3 minuti. Pareva davvero stremata dallo sforzo. Quindi presumo che pure le medio piccole sottoposte a
stress prolungato accumolino pure loro parecchio acido lattico. In ogni caso dalla serie non si smette mai di imparare:
la prossima volta - invece di preoccuparmi di fargli una bella foto - mi preoccuperò di rilasciarla il prima possibile :)
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#7 Federico Ielli

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Postato 11 August 2010 - 09:11 AM

Si, concordo con Giorgio, anche se c'è da dire una cosa: molto dipende anche dalla posizione dell'allamatura e dalla ferita provocata. Tanto quest'ultima sarà grave ed in profondità , con eventuale perdite ematiche, tanto maggiore sarà lo stato di stress subito dal pesce, in questo caso si anche di piccola taglia. Altro ruolo viene giocato dal tempo di trattenimento dell'animale, come ha constato Fabio, seppure in acqua, per eventuali fotografie.
Federico Ielli

#8 oristanesespinner

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Postato 17 August 2010 - 19:19 PM

se posso dire la mia...dipende moltissimo dall'ossigenazione richiesta dal pesce..ho notato che alcune fario prese in correntoni e dunque abituate a pedalare,dopo 1-2 minuti di tira e molla erano "stanche" in ogni caso...viceversa prendendo carpe o pesci gatto in acque stagne ho notato che sono di gran lunga più tenaci..ora io non so se vale il discorso che gatti e carpe sono pesci più resistenti (acque più inquinate etc...)...ma se c'è una cosa che è sempre vera a parer mio,è che più il pesce necessita di acqua fresca e ossigenata,e più è sofferente..Ad un anguilla potete lasciarla settimane al "cappio" che resta vivace come appena pescata...infatti il giorno dopo i pescatori ritirano i palamiti e devon faticare per tirar su i capitoni tanto scodano...
Non so se ho detto cose esatte..tuttavia mi pare che sia un ragionamento che funziona (esperienze personali) :D :wink:
what what...in the bass??? ...
...i went to the black bass!!
daniele

#9 Federico Ielli

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Postato 20 August 2010 - 22:22 PM

E' lapalissiano, fondamentalmente è una questione di fabbisogno di ossigeno. Specie ittiche resistenti e bisognose di concentrazioni di ossigeno assai modeste, per forza di cosa sono meno soggette a stress e ad accumulo di acido lattico nei tessuti durante la fase di cattura. :wink:
Federico Ielli


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