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piccoli rotanti, piccole acque, piccoli predatori... grandi emozioni
se si pensa allo spinning subito si pensa ai torrenti alpini, o ai grandi fiumi e laghi, alle medie e grandi acque che si possono trovare in giro per la penisola, o anche alle coste della stessa. tutti questi sono ambienti che offrono molte possibilita' ai pescatori che possono raggiungerle, ma non sempre questo e' possibile. inoltre, quasi ovunque si hanno a disposizione ambienti ridotti, le cosiddette "piccole acque", spesso ingiustamente sottovalutate. con questo articolo voglio portarvi alla scoperta di questi piccoli ambienti, in particolare di quelli della pianura.
perche' le piccole acque?
i vantaggi di questi bacini ridotti sono molteplici: molto spesso sono facilmente raggiungibili e accessibili, in molti casi non sono soggetti a concessioni (meglio informarsi preventivamente comunque...), i pesci che ci sono sono quasi sempre di taglie non enormi, ma abbastanza forti e smaliziati da farci comunque divertire, rendendo questi posti una utile "palestra" per iniziare e non solo. inoltre, la varieta' di ambienti fa si che specie piuttosto diverse possano convivere molto da vicino, donandoci ad ogni cattura il piacere della sorpresa nello scoprire cosa si ha in canna di volta in volta.
perche' i rotanti?
questa categoria di artificiali, pur avendo i suoi limiti, ha molti pregi: e' facile da usare ma permette anche un po' di variazioni durante il recupero, e quindi va bene per tutti. costa poco, e' facile da trovare e quindi anche in caso di perdita il costo non e' eccessivo, anzi si possono rischiare tranquillamente. in commercio esistono modelli di tutti i tipi e le misure, adatti ai piu' disparati ambienti, quindi e' facile trovare quel che ci serve. tutte cose che tornano utili.
perche' i piccoli predatori?
semplice: perche', nonostante la piccola taglia, si fanno valere. la bollata astuta di un cavedano o il salto di un bass, o la sorpresa di trovarsi una scardola sul rotante, sono tutte emozioni che dovrebbe provare chiunque. inoltre, le dimensioni ridotte li rendono economicamente alla portata di tutti anche come attrezzatura (mentre un'attrezzatura completa da siluri o grossi lucci costa...)
come funziona un cucchiaino rotante?
il rotante e' composto, per definizione, da una parte che ruota (la paletta) e da un corpo.
il corpo ha soprattutto la funzione di zavorra, in alcuni modelli e' praticamente solo un piombo verniciato; il peso e il peso specifico del materiale che lo compone influiscono sia sulla distanza di lancio che puo' raggiungere il cucchiaino, che sulla profondita' a cui nuotera'. attenzione a non pensare che un corpo piu' pesante sia migliore solo perche' si lancia piu' lontano, anzi nelle piccole acque non serve quasi mai lanciare lontano. e' molto piu' utile un corpo leggero, che stia negli strati superficiali e intermedi, e all'occorrenza possa passare sopra gli ostacoli e sopra i punti meno profondi.
ultimamente sono in produzione modelli di cucchiaino con il corpo cavo, al cui interno si puo' inserire un pesetto o della pastura. nel primo caso il peso aggiuntivo aumenta la distanza di lancio e, sbattendo contro le pareti durante il recupero, anche l'attrattiva sonora; nel secondo, la pastura viene dispersa durante il recupero, creando una scia che puo' attirare eventuali predatori un po' indecisi o pesci curiosi.
la paletta sotto la spinta dell'acqua gira crea vibrazioni, causate dallo spostamento d'acqua generato proprio dalla paletta. queste vibrazioni dipendono dalla forma della paletta, dalla velocita' di rotazione della stessa e dalla presenza o meno del cavalierino, un anellino metallico che la collega al filo, se questo non c'e' la paletta e' innestata direttamente sull'asse.
nel primo caso il rotante fa meno resistenza sia in fase di lancio, facendoci guadagnare qualche metro che in fase di recupero; in questa fase la paletta ruota piu' velocemente, quindi con una frequenza maggiore (emette onde piu' corte). queste sono molto efficaci sui pesci in caccia o comunque aggressivi, ad esempio sui cavedani che bollano sulla superficie dei fiumi in estate.
nel secondo le vibrazioni emesse sono di frequenza piu' bassa ma il volume di acqua spostato e' maggiore, e le vibrazioni a bassa frequenza attirano anche pesci un po' piu' svogliati. teniamo conto che nei rotanti senza cavalierino la paletta non puo' rovesciarsi in fase di lancio e quindi sono poco aerodinamici, non si lanciano lontanissimo; inoltre, dato il maggiore attrito, durante il recupero fanno piu' resistenza a parita' di peso.
la forma della paletta determina la profondita' di nuoto: i modelli a paletta stretta, a "foglia di salice" tengono di piu' il fondo e la corrente, quelli a paletta tonda tendono a stare in superficie, quelli a paletta a goccia o ovale sono un intermedio piuttosto versatile.
i pesci dispongono di 2 organi per captare le vibrazioni, l'udito (che percepisce le onde sonore) e la linea laterale (che invece e' sensibile alle variazioni di pressione causati dallo spostamento di acqua da parte della nostra esca). questi sono usati nelle prime fasi della caccia, per individuare la preda. quando sono vicino alla loro vittima, per le fasi finali, si affidano alla vista.
se abbiamo lanciato correttamente e nel punto giusto, appena sentono il tonfo della caduta vanno a controllare cosa e' caduto in acqua. non e' raro che gia' in questa fase avvenga un attacco immediato, di reazione. poi, percependo le onde sonore causate dal nostro artificiale, ne sono attratti e ne determinano la posizione (ricordo che l'acqua, a differenza del nostro, e' un mondo a 3 dimensioni, anche la profondita' conta). quindi i pesci si avvicinano, e scatta l'inseguimento.
infine, quando sono abbastanza vicini per vedere l'esca, se la trovano innaturale la ignorano o anche scappano, ma se invece la trovano credibile, o comunque interessante, avviene l'attacco. questo puo' avvenire per diversi motivi, non solo la fame ma anche curiosita', concorrenza, istinto territoriale, ecc. molte volte succede che i pesci attacchino semplicemente perche' incuriositi, e dato che non dispongono di mani come organo di senso per verificare la consistenza e la commestibilita' di qualcosa devono usare la bocca.
in tutti i casi, l'importante e' cogliere il momento per piazzare la nostra ferrata.
ovviamente la rotazione della paletta tende, per attrito, a far ruotare anche il corpo del nostro artificiale. questo puo' causare una torsione sul filo, che lo danneggia e ne riduce la tenuta. basta usare una normale girella con moschettone di misura adeguata per eliminare questo problema.
inoltre teniamo conto del fatto che la nostra esca non viaggia perfettamente parallela alla superficie dell'acqua, ma e'sempre lievemente inclinata verso l'alto; piu' ci avviciniamo alla fine del recupero piu' il cucchiaino si piega verso l'alto. se siamo molto alti o in posizione scomoda rispetto all'acqua questo potrebbe far si che gli ultimi metri di recupero non siano molto efficaci. per risolvere spesso basta semplicemente spostarsi un po' e cambiare il punto da cui lanciamo, o rallentare il recupero verso la fine.
un paio di parole anche per i cucchiaini tandem e per il ciuffetto di lana.
i primi sono costituiti da un corpo piu' lungo, che puo' essere sia unico che realizzato dall'unione di 2 corpi separati, e da due palette diverse. hanno dalla loro il vantaggio di smuovere piu' acqua e di generare contemporaneamente vibrazioni di 2 frequenze diverse. inoltre, a differenza del rotante semplice, questo tende a rimanere in assetto orizzontale per quasi tutto il recupero.
infine, il ciuffetto di lana o "bucktail". tradizionalmente si ritiene che venga usato solo come "bersaglio" per i predatori, che possono puntare su di esso. in realta', questo ha altri 3 vantaggi. primo, durante il recupero non resta rigido ma si muove lievemente, dando una impressione di un corpo vivo, quasi che respira, e quindi piu' naturale. secondo, la lana assorbe acqua. questo non ne cambia assolutamente l'assetto mentre nuota (dato che il peso specifico dell'acqua nelle fibre e' uguale a quello dell'acqua circostante), ma quando l'artificiale e' in aria ne aumenta di qualche grammo il peso, facendo cosi' aumentare di conseguenza la distanza di lancio. terzo e ultimo, la lana assorbe in parte l'impatto del nostro artificiale, rendendo lievemente piu' naturale la caduta e l'affondamento negli istanti prima dell'inizio del recupero.
scelta dell'ambiente
"dove andare?", questa e' la prima domanda che ci si pone. bene, mi permetto di rispondere: ovunque! si, ovunque ci sia acqua. che si tratti di un fosso, un laghetto in collina, un canaletto di scolo, quasi sicuramente dove c'e' acqua c'e' pesce. e dove c'e' pesce c'e' qualche predatore pronto a ghermire i nostri artificiali.
affidiamoci al nostro intuito e alla nostra fantasia, e scegliamo i punti strategici in cui lanciare con oculatezza: rigiri di acqua, immissioni, chiaviche, vegetazione cadente, lanche, erbai... o anche dove vediamo salti e bollate, se ci va.
scelta del rotante
per prima cosa, non ne servono molti. 2 o 3 tipi, un paio di misure per tipo, e quasi sempre si e' a posto. molto velocemente, le cose piu' importanti sono la misura e la paletta. il primo spesso e' indicato con un numero da 0 a 6, ovviamente in ordine crescente; alcuni modelli invece hanno riportato il peso. a seconda della misura si puo' fare selezione sui pesci e sugli ambienti che si sta cercando. e' utile avere lo stesso modello in misure diverse perche' se c'e' vento, o se c'e' piu' acqua, si puo' passare a una misura maggiore per lanciare meglio o per scendere un po' di profondita'
per i colori, la solita argentata o dorata e' una classica scelta che va bene in gran parte dei casi. tinte particolari, colorazioni fluo ecc, possono tornare utili in parecchie situazioni (es acqua torbida o pesci aggressivi), ma si usano meno di frequente.
per le misure, ne parlo in seguito a seconda dei pesci.
due parole sull'attrezzatura
la prima cosa che ci serve, ovviamente, e' la licenza e tutti i documenti necessari.
quasi sempre si trattera' di spinning leggero (gli ambienti saranno stretti, o anche infrascati, e non serviranno lunghi lanci), e pertanto tutto dovra' essere rapportato a questo.
una buona canna da 2.10, o da 1.80 per ambienti stretti e infrascati, sono una buona scelta per gli spazi stretti. un buon mulinello a frizione anteriore di misura 2500 con 2 bobine, una con filo da 0.18 a 0.20 e l'altro da 0.22 a 0.25, completano il tutto. non risparmiate sul filo, e' la connessione tra voi e il pesce, controllatene spesso lo stato e sostituitelo se necessario. le girelle col moschettone della misura 12 sono indispensabili.
non lasciatevi intimidire dalla misura, si puo' lanciare un rotantino dell'1 anche con lo 0.25, e in posti dove si rischia di incappare in pesci combattivi tra gli ostacoli e' una sicurezza. il problema e' che questo diametro e' un po' grosso in relazione all'esca e non si fa molta distanza in fase di lancio, (se c'e' vento meglio salire al 2); in recupero il filo di grossa misura puo' "trattenere" un po' l'artificiale, e se c'e' vento forte addirittura farlo risalire in superficie. tuttavia, in posti difficili e con pesci di buona taglia, questa misura torna utile e spesso e' comodo usarla anche con le misure inferiori.
per ambienti un po' piu' grandi e magari con un po' di ostacoli sottoriva, e pesci un po' piu' grandi, la combinazione ideale e' data da una canna da 2.40 e un mulinello, sempre a frizione anteriore, della misura 4000. per il filo, una buona idea puo' essere 0.30 su una bobina e 0.20 sull'altra: questo ci rende in grado di affrontare un po' tutto, dal cavedano al bass in ambienti infrascati, o anche qualche piccolo luccio. per quest'ultimo e' sempre necessario il cavetto terminale in acciaio. per le girelle con il moschettone puntiamo sulla misura 8, o 6 se ci sono pesci di buona taglia e con artificiali voluminosi.
inoltre e' necessaria la forbice per slamare a becchi piatti, e consiglio anche uno slamatore, puo' tornare utile. una scatoletta in plastica per contenere gli artificiali (non usate mai barattoli in vetro, sono pericolosi!!!), un guadino, occhiali polarizzati, uno straccetto per pulirci le mani, un sacchettino per le immondizie e se vogliamo la macchina fotografica digitale.
colgo l'occasione per consigliare la pratica del c&r, o se si vuole trattenere qualche capo, il "selective harvest": solo pesci che sia legale tenere e che sia presente come specie in buona quantita', di misura legale e comunque ne troppo grandi ne troppo piccoli, e solo la quantita' che sara' effettivamente consumata. trattenere un pesce per gettarlo nel cestino o sfilettare del pesce che non sara' mai consumato e' semplicemente uno spreco assurdo.
come fare?
tralascio le parti relative al montaggio e al lancio perche' le do per scontate.
per prima cosa, se possibile cerchiamo i punti cruciali, dove avviene lo stazionamento dei pesci: dietro i massi, rami in acqua, rigiri, buchette ecc. poi iniziamo a lanciare li attorno, cercando di passare vicino a dove possono essere le tane dei pesci. puo' essere utile spostarsi di qualche metro se non vediamo catture in un posto dopo un po' di lanci, e anche subito dopo aver fatto una cattura (molto spesso il rumore del combattimento spaventa gli altri pesci).
e ora, un po' di consigli specie per specie:
- cavedano: questo pesce e' furbo, molto furbo, ed e' importante non fare troppo rumore e non farsi vedere. spesso si puo' notarlo per le caratteristiche bollate a pelo d'acqua, oppure nascosto in gruppo dietro delle fronde in acqua. per lui, cucchiaini delle misure minori (da 0 a 2) da far passare nei rigiri di acqua o dietro gli ostacoli sono una buona idea. un rotantino dell'1 fatto passare lentamente a pelo dell'acqua spesso e' una attrazione fatale. se pescate controcorrente, cercate di lanciare possibilmente dietro al pesce, almeno 1 m oltre oppure la stessa misura di lato per poi passargli lentamente a fianco a un paio di spanne, vedrete il pesce attaccare il vostro artificiale con una rabbia inattesa. attenti alle testate improvvise, se ferrate bruscamente un cavedano anche piccolo puo' danneggiare parecchi m di filo!!!
- bass: se il vostro sogno e' vedere il pesce allamato che salta e che si scatena in puntate improvvise, questo e' quello che fa per voi. possiamo prenderlo piu' o meno con tutto, attacchera' sia rotantini micro che grosse misure destinate ai lucci. se vogliamo puntarlo appositamente, le misure da 1 a 3 sono le piu' adatte. quasi sempre si trova in acque ferme, ma ce ne sono anche in acque discretamente mosse. soprattutto per questo pesce il filo da 0.25 e' fortemente raccomandato, data la sua abitudine di starsene nei posti piu' intricati.
- luccio: mi riferisco ai piccoli esemplari, quelli fino ai 50 cm e al kg di peso, che spesso abitano quste acque. in tutti i casi, anche per i piccoli, e' necessario il cavetto d'acciaio, e parecchia attenzione in fase di slamatura. preferite gli artificiali di misura maggiore, dal 3 in su, e il nylon da 0.30 e' un obbligo. mi permetto un appello particolare per questa specie, dato l'importante ruolo nell'ecosistema e la forte diminuzione numerica di questa specie ne consiglio fortemente il rilascio.
- scardola: ebbene si, questo pigro pinnuto usualmente preda di altri pesci all'occorrenza si trasforma in predatore, e riesce a metter su una buona difesa oltre ad essere discretamente aggressivo. i primi momenti in particolare la si scambia per qualche altra specie, poi cede la presa e si fa un po' riconoscere, ma e' comunque una cattura simpatica e molto utile per imparare. i rotanti fino al 2, argentati o bianchi, sono la scelta classica per puntare a questi pesci.
tirando le somme...
se ci pensiamo, le piccole acque sono una risorsa preziosa: c'e' pesce, non facile ma neppure difficilissimo, e discretamente forte. si tratta di ambienti facili da trovare, spesso addirittura a portata di bicicletta. i pesci presenti sono di misura divertente ma non troppo impegnativi ne fisicamente ne economicamente, quindi alla portata di chiunque. che si tratti del ragazzo che vuole provare a fare i primi lanci, del pensionato o del lavoratore che si prende un pomeriggio libero, questi luoghi offrono la possibilita' a chiunque di passare ore di sano divertimento a contatto con la natura, e con una modica spesa
una canna e un mulinello, pochi accessori, qualche rotantino. i pesci che bollano davanti a noi, gli alberi attorno, in un pomeriggio soleggiato... cosa chiedere di piu', cona una spesa cosi' modica???
