La Vipera aspis o vipera comune, diffusa sulle Alpi e sugli Appennini, predilige luoghi caldi e asciutti; di indole mite, fugge se molestata.
La Vipera berus o marasso palustre, diffusa in montagna, è piuttosto aggressiva.
La Vipera ammdytes o vipera dal corno, si trova nelle Alpi Orientali. È poco aggressiva, ma il suo veleno è il più pericoloso.
La Vipera ursinii, si ritrova nel Gran Sasso, è la meno velenosa ed aggressiva.
CARATTERISTICHE: la vipera è un serpente lungo meno di un metro (generalmente 40- 80 cm), di colore grigio-marrone, talora rossastro o giallastro, con una striscia a zig-zag sul dorso. La testa è triangolare ed è più larga del corpo, occhio a fessura verticale; presenta una coda che finisce bruscamente dopo il corpo cilindrico.
DOVE SI TROVA: è presente pressoché in tutta Italia, sia in pianura che in media montagna. Predilige luoghi aridi e caldi; frequentemente sotto i sassi, in mezzo ad arbusti e siepi. Le temperature alle quali preferisce esporsi sono tra i 15 e i 35 gradi, quindi i mesi dell'anno in cui è più facile incontrarla sono tra maggio e settembre: infatti in inverno è solita andare in letargo, per risvegliarsi in primavera.
Il suo habitat ideale sono le pietraie, i cumuli di sterpi, l'erba alta, soprattutto delle zone esposte al sole e nelle giornate di sole caldo. Non attacca mai se non viene disturbata, in genere perché pestata o perché si sente minacciata da una mano che le si è avvicinata incautamente.
L’80% dei morsi è accidentale, mentre il 20% avviene in seguito alla manipolazione del rettile. I bambini hanno la mortalità più elevata.
INCIDENZA
L'incidenza del morso di vipera sulla mortalità è estremamente bassa. I dati più recenti parlano di meno di un morto l'anno nonostante le persone morse siano piuttosto numerose: secondo i dati raccolti nei soli tre centri antiveleni di Roma, Firenze e Milano ad avere subito un attacco dal più temuto dei serpenti nostrani sono state 1541 persone negli ultimi sei anni.
PREVENZIONE
La prima misura di prevenzione è quella di indossare un abbigliamento adeguato alle passeggiate in luoghi impervi (scarponcini da trekking o da montagna, calze, pantaloni lunghi) che mantengano coperte e protette zone del corpo a rischio di morso.
La seconda misura preventiva consiste nel porre la massima attenzione a dove si mettono le mani senza protezione (ad esempio durante la ricerca di funghi, asparagi).
Ricordiamo a questo proposito che la vipera non attacca ma si difende solo se disturbata da vicino e alla presenza dell'uomo reagisce primariamente con la fuga.
SOCCORSO PRE-OSPEDALIERO:
In caso di morso occorre:
- attivare immediatamente i soccorsi (118)
- tenere a riposo la vittima e tranquillizzarla (in caso di panico può essere utile un blando sedativo per via orale)
- sfilare anelli e bracciali
- disinfettare la lesione
- immobilizzare la parte colpita ( ad esempio un arto) mediante un bendaggio steccato non compressivo
Se la ferita è ad un arto:
- applicare una benda elastica alta almeno 7-10 cm, appena possibile; la fascia va applicata dal morso alla radice dell'arto, e deve essere stretta a sufficienza per bloccare la circolazione linfatica (la via attraverso cui il veleno entra in circolo); verificare però che sia mantenuta la pulsazione arteriosa a valle della fascia,
- immobilizzare l'arto con una stecca; evitare qualsiasi movimento dell'arto durante il trasporto
- rimuovere la benda solo al Pronto Soccorso, quando è disponibile il siero antivipera.
Se la ferita è al collo, alla testa o al tronco:
- applicare un cerotto adesivo ed elastico che comprima il più possibile la parte intorno al morso, per limitare l'entrata in circolo del veleno.
Cosa non fare:
- non agitarsi: il paziente ha bisogno di essere calmato e rassicurato
- evitare per quanto possibile che il paziente cammini, perché l’attività muscolare favorisce la diffusione del veleno.
- evitare di rimuovere il veleno dalla sede di inoculo, attraverso l'incisione, la spremitura, la suzione o l'applicazione di dispositivi a pressione negativa, in quanto il veleno entra in circolo per via linfatica e solo in piccolissima parte per via ematica.
- evitare l'applicazione del ghiaccio che espone a rischio di ustioni o lesioni da freddo
- evitare l’applicazione del laccio emostatico che può causare ischemia ed una brusca immissione del veleno in circolo, al momento della decompressione
- Somministrare il siero antivipera solo in caso di necessità (v. in seguito): si stima che in Europa muoiano più persone per la scorretta somministrazione del siero che per il morso di vipera!
-- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
informazioni prese da: http://w3.uniroma1.i...no/itvipera.htm
spero non capiti mai a nessuno, ma se dovesse capitare (anche per chi sa cosa fare)...... sono sempre informazioni utili
