Ci sono giornate - figlie di qualche strana congiuntura astrale - che probabilmente capitano poche volte nella vita.
Giornate che ci fanno dimenticare di essere in Italia e ci fano credere, per qualche ora, di essere in Irlanda, o in Olanda, o da qualche parte nel nord Europa.
Giornate che partono con l'idea di battere determinati spot, ma che poi - una volta capito che il pesce è "qui" - ci fanno cambiare idea, e ci fanno scegliere altri lidi.
Giornate dove, sì beh la tecnologia aiuta, ma non è la sola arma che ci consente di fare la differenza. Anzi.
La sintesi della giornata perfetta è più o meno quella che segue.
Sono solo, il socio ha già degli impegni, e allora mi autoinvito sulla barca di un amico. Appuntamento alle 7 in punto, e via per un "full day" di pesca. O meglio: full day per lui, io sono libero fino alle 16... ma sono comunque 9 ore di pesca... non mi lamento 
È lui a pianificare gli spot da battere (io, quando sono ospite, mi affido al capitano). Mi permetto solo di suggerire lo spot di partenza, dato che nelle ultime settimane qualche pesciotto lì è sempre uscito. L'idea, quindi, è: qualche lancio in quel punto, e poi via, come pianificato da lui.
Si parte. Al terzo lancio lui prende una mangiata. Al quinto incanno quello che - sembrerebbe - un bel pesce. Ma non lo saprò mai, perchè si slama dopo poco.
Poi lui fa un 90. Poi seguo io con un pinello. Poi ancora mangiate corte. 6-7 pesci mossi.
Tutto in mezz'ora.
E a quel punto decidiamo che cambiare radicalmente zona - come da programma orginario - non avrebbe alcun senso.
Ma, passate le 8, la musica cambia. Non sembra più esserci attività. Dove prima era un morso a ogni lancio - o quasi - c'è il nulla cosmico. Sia continuando a pescare con le stesse esche e nello stesso modo, sia variando esche e modalità di recupero.
Solo a quel punto il socio accende lo strumento demoniaco conosciuto anche come "live scope". E inizia a cercare marcature sulle quali lanciare "di precisione". E in questo modo - in un momento in cui la pesca "tradizionale" non dava risultati e i pesci sembravano essere entrati in una sorta di apatia - stampa 2 siluri e un altro lucciotto.
Quando poi, verso le 14.00, ci rendiamo conto che sembra essersi aperta una nuova finestra, incanno nell'ordine un 104 e un 102, e subito dopo a ruota ne fa un altro piccolino lui. A cui seguiranno altre due mangiate a vuoto, una a testa. La sua, peraltro, da parte di un pesce tutt'altro che banale, dato che lo shad da 20 cm aveva un taglio in testa e uno in coda!
La mia giornata, più o meno finisce qui, così come la seconda finestra alimentare. Da lì in poi, i "lanci nel nulla" ricominciano a non regalare più alcuna soddisfazione, e quindi il socio torna a giocare con il "videogioco", ottenendo un paio di rifiuti e una mangiata.
Io, a quel punto, torno a riva. Il socio invece, stoico e instancabile, continuerà per altre 4 ore, stampando ancora un siluro, un pinello, un 90 e un 110.
A fine giornata ci aggiorniamo telefonicamente, e proviamo a ricapitolare un po' di numeri.
Una ventina di pesci mossi.
12 pesci in barca.
3 over metro.
Una "top five" da 496 cm.
Tutto a lancio. Nemmeno un minuto di traina. E la stragrande maggioranza dei pesci, compresi tutti gli "over", senza l'ausilio del live. Come è giusto che sia.
Numeri da giornata di pesca nel nord Europa, con tanto di guida al seguito.
Una giornata che difficilmente ricapiterà a breve.
Una giornata da incorniciare sotto ogni punto di vista.
Vi lascio con le foto dei miei due (seppur di poco) "over"... non ho la liberatoria per pubblicare il 110 del socio 
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