Postato 10 January 2016 - 10:41 AM
Sono risposte generali e generalizzate, in quanto bisognerebbe verificare caso x caso. É chiaro che tanto più le popolazioni sono in quota e le acque più fredde, tanto più le freghe sono tardive. Come è noto, la schiusa poi dipende dai gradi/giorno, che per S.trutta (generica) sono ca. 450. Quindi la temperatura dell'acqua gioca un ruolo determinante. Per torrenti in quota, le temperature possono rimanere basse a lungo, per alcuni mesi, per cui i periodi di schiusa saranno parimenti molto lunghi. Ad esempio, nell'incubatoio di Minozzo (Appennino Reggiano), con temperature medie dell'acqua di incubazione di 7,2 gradi centigradi, la schiusa avviene in 60-68 gg (468 gradi/gg).I tempi di schiusa si misurano infatti in gradi/giorno, corrispondenti al n di gg necessari all'incubazione delle uova quando la t dell'acqua é pari a 1 grado. Dividendo il n di gradi/gg per la temp media dell'acqua, si ottiene la durata del periodo di incubazione schiusa. Se consideriamo un torrente appenninico d'alta quota come il T. Riarbero (1.200 m s.l.m.), le temperature invernali medie sono dell'ordine dei 3/4 gradi centigradi. Considerando che le freghe della popolazione locale di S.cettii è tardiva (gennaio/febbraio), i tempi medi di schiusa sono lunghissimi, anche di oltre tre mesi (468 gradi giorno/4 gradi centigradi). Insomma, tempi giurassici, con tutto ciò che ne consegue. Per quanto riguarda la fertilità delle popolazioni native, siamo nell'ordine delle 1.400/1 500 uova/kg (fertilità relativa). Bisogna però considerare che spesso le femmine possono essere ovigere (primipare) già a taglie molto basse (mi ruferisco a popolazioni naturali), dell'ordine dei 18 cm, pur con bassa fertilità (poche centinaia di uova) e di piccole dimensioni.
Per eventuali impatti di origine antropica, tralasciando regimazioni e sbarramenti, potrebbero interferire con le freghe eventuali scarichi di malghe e rufugi, in grado di modificare il biochimismo delle acque.
Federico Ielli