Dopo il report (non mio, ovvio) arrivato ieri sulle rive dell'Adige qua a Trento credo che sarebbe immensamente sciocco starmene a casa quando a 2 km da me scorre il tratto più ostico di questo grande fiume...che è anche quello dove regnano le Regine oversize...
Ora, mentre sto cercando di capire quali siano gli spot più adatti per la caccia alla big (questa è però una cosa per la quale ci vorrà tempo e pazienza e l'appoggio di qualche pescatore più scafato di me) l'ottica nella quale devo entrare è quella del battere le zone che sembrano proficue in modo il più corretto possibile, ovvero i vari km di fiume a mia disposizione dove l'Adige scorre quasi dritto come un fuso, con una portata media molto alta ed una profondità che io stimo al massimo sui due metri.
In parole povere, dove il secondo fiume d'Italia mostra i muscoli prima di rallentare in vista dei bacini idroelettrici più a valle : i fondali dove ho pescato sono mi pare belli sgombri da ostacoli (non ho mai incagliato, ma forse è perchè resto troppo alto rispetto al letto) e la linea di fondo che intendo seguire, oltre a quella vicino al bordo riva, è quella di centro fiume.
E' qui che io mi immagino le marmorate in caccia, dietro ai sassi a centro fiume, sul fondo.
Per capire in che razza di postaccio devo pescare andate su google immagini e digitate Adige Trento ponte San Lorenzo...
Fino ad oggi, in modo del tutto inconsulto, mi sono dedicato all'Adige in zona Trento con la mia Bushwacker da 10-50 gr, treccia dello 0.19, finale in FC da 0.30 ed esche come sotto :
- jighead da 12-15 gr con shad e grub da 8-10 cm
- minnow over 10 cm affondanti
- ondulanti dai 15 grammi in su
Ho evitato i rotanti dato che sui tratti a corrente sostenuta riesco a farli lavorare bene solo a scendere ma sempre e comunque molto alti, ad oggi a spanne l'artifizio che è riuscito a battere più acqua è stato il Moresilda olografico da 10 a 22 grammi, che lanciato a monte mi torna comunque sotto i piedi lavorando anche a risalire.
L'impressione è comunque quella di rimanere sempre comunque troppo in alto rispetto al fondo : consideriamo che anche dove il fiume rallenta qua chi pesca con il morto manovrato o con la camola usa temolini da 30 grammi a salire.
Il mio lancio è sempre a monte, e assecondo l'artificiale fino a farlo risalire controcorrente per fargli compiere una parabola che me lo fa tornare praticamente sotto i piedi a 180° rispetto alla direzione del lancio (spero di essere stato chiaro, la geometria non è il mio forte).
Immagino che la zona strike sia quella dell'ultimo tratto prima che l'artificiale inizi a lavorare controcorrente, dove, in teoria, mi sono avvicinato di più al fondo dato che poi si inizia a risalire in superficie.
Ovviamente batto anche con ferraglia più leggera anche il sottosponda, che dove vado io scende comunque quasi a 45% verso il fondo, specialmente sui mulinelli, i rigiri e le rarissime lame di acqua più ferma.
Ora, c'è qualcuno che pesca in un ambiente ostile come questo che è in grado di darmi qualche dritta ? Altrimenti mi sa che prima di sentire la prima tocca da autodidatta bisognerà aspettare ancora qualche mese...
Attendo fiducioso !