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Il coregone e le tecniche di pesca


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18 risposte a questo topic

#1 (Pedro)

(Pedro)

    Esperto pesca grandi laghi

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Postato 24 January 2012 - 23:46 PM

Il coregone e le tecniche di pesca by Pedro (Gianpaolo P.)Posted Image

Prima di parlare della tecnica di pesca del coregone è doveroso fare una piccola introduzione.

Il coregone è un salmonide, una specie originaria del centro-nord Europa, in Italia sono presenti il coregone lavarello (Coregonus morpha hybrida) e il coregone bondella (Coregonus macrophthalmus), la prima specie fu introdotta nel 1885 proveniente dal lago di Costanza, la seconda nel 1970 dal lago di Neuchatel. Le due specie sono molto simili, ma hanno abitudini riproduttive differenti, infatti il lavarello si riproduce in dicembre sulle rive ghiaiose e ha un accrescimento più rapido, il bondella si riproduce con un ritardo di 2-3 settimane rispetto al lavarello su fondali di oltre 40 mt. e raggiunge una taglia massima più piccola. Si tratta di specie gregarie che vivono in acque pelagiche, va però precisato che nonostante appartengano alla stessa specie, esistono due popolazioni con abitudini alimentari differenti, quelli planctofagi che si nutrono di fitoplancton che vengono catturati quasi esclusivamente con le reti e quelli che si nutrono di zooplancton che interessano i pescatori sportivi. Durante i primi anni dopo l’immissione nei grandi laghi del nord e centro Italia questi pesci erano prede esclusive delle reti dei pescatori professionisti, ma intorno al 1985, sono entrati a far parte delle catture di pescatori sportivi.
Buona parte del merito di tutto ciò è dovuto ad un commerciante di Cernobbio (CO) che recandosi nella vicina Francia per partecipare ad un corso di pesca del coregone, tecnica che in quel paese veniva praticata da diversi anni, l’apprese e la importò per sperimentarla sul lago di Como.
Fu così che da allora venne introdotta anche in Italia la pesca del coregone con la canna, ovvero la “Pêche à la sonde” (Pesca alla sonda), che si sta diffondendo nei principali laghi italiani, soprattutto in quelli della fascia prealpina tra i pescatori che esercitano dalla barca. Ma ora abbandoniamo la parte introduttiva per immergerci in quella tecnica. Come abbiamo accennato i coregoni che ci interessano si nutrono di zooplancton e tra questo in particolare di piccole larve o pupe di un insetto che nasce sott’acqua, il chironomo. Questo insetto allo stadio iniziale si presenta come un piccolo verme Posted Imagecolore rosso rubino lungo non più di un paio di cm. che si nasconde all’interno di tubuli sporgenti dal fango del fondale, in seguito quando l’insetto incomincia il processo di schiusa tende a risalire dalle profondità lacustri e si trasforma in pupa, la quale agitandosi e contorcendosi cerca di raggiungere la superficie dove potersi schiudere e librarsi in volo ma......non sempre è così perchè i coregoni e altre specie ittiche stanno in agguato per cibarsene e noi, caleremo le nostre lenze sfruttando questo momento per catturare i coregoni.

Ho parlato di lenze, ma di che tipo? Posted Image
Amettiere,…… lunghe amettiere armate con un numero variabile da 5 a 15 ami in base ai regolamenti del luogo, riportanti delle imitazioni delle larve di questi “chironomi”, ma di questo parleremo nello specifico in seguito. Tornando alla pesca alla sonda abbiamo accennato che viene praticata dalla barca ed esistono tre scuole ben distinte di questa tecnica, quella austriaca, quella francese e quella svizzero-tedesca, tutte hanno una cosa in comune, utilizzano delle amettiere con piombo terminale.

• La scuola austriaca utilizza una robusta canna di circa 5 mt., abbinata ad un mulinello a bobina fissa in grado di lanciare un grosso galleggiante scorrevole con portata di 40/50 gr. La lenza è composta dal galleggiante scorrevole al di sotto del quale tramite una girella con moschettone legata al filo, viene fissata un’amettiera specifica lunga circa 4/5 mt. ed in fondo si aggancia il piombo. L’azione di pesca è molto semplice, innanzitutto si trova la profondità di pesca per tentativi bloccando lo scorrevole con uno stopper, si lancia poco distante dalla barca e una volta che il galleggiante è in pesca si deve solo attendere. L’abboccata del coregone si può manifestare in due modi, in alzata, in questo caso il galleggiante si spiana sull’acqua, oppure in affondamento e il galleggiante affonda completamente, in entrambi i casi il pesce si auto-ferra per la resistenza opposta dal galleggiante o dal peso del piombo, quindi basta recuperare il pesce senza forzare, pena la perdita del coregone per la lacerazione del delicato apparato boccale.

• La scuola francese utilizza una corta canna detta “cannino”, munito di una vetta morbida e sensibile, di lunghezza variabile tra 1.2 mt. e 1.8 mt. con abbinato un piccolo mulinello leggero imbobinato con del monofilo dello 0.25 oppure meglio ancora del trecciato dello 0.10 / 0.12 . La lenza è composta dalla semplice amettiera di misura variabile a secondo della stagione, collegata tramite una girella al filo del mulinello recante in fondo un piombo di circa 8/10 gr.. L’azione di pesca è semplicissima, si cala l’amettiera in verticale sotto la barca fino a quando il piombo appoggia sul fondo, poi si mette in tensione e ogni tanto molto lentamente si alza la punta del cannino di 15/20 cm. poi si torna giù e così via. L’abboccata la si può percepire come un tremolio, una trattenuta o un alleggerimento della canna, si ferra con una lunga sbracciata verso l’alto tenendo la canna parallela all’acqua e si recupera il pesce lentamente per evitare di perderlo, poi si deve utilizzare un espediente per il recupero del pesce essendo il cannino corto e l’amettiera lunga, è utile avere una pezzo di una vecchia canna telescopica dove infilare il manico del cannino a modo di baionetta, per poterlo alzare verso l’alto e consentirci di guadinare il pesce.

Posted Image

Sopra: cannino in monopezzo

• La scuola svizzero-tedesca utilizza una canna detta “canna da spalla” generalmente ottenuta con grezzi da mosca, lunga circa 2.5/2.8 mt. ad azione parabolica piuttosto morbida, dotata di un lungo manico in sughero di circa 70 cm. A questa canna viene abbinato un mulinello denominato “ruota” appunto per la sua forma, è un attrezzo generalmente realizzato in alluminio o carbonio, molto leggero per non appesantire l’attrezzatura, che permette di calcolare la profondità alla quale si sta pescando, dato che la sua conformazione permette di avvolgere 50 cm. di filo per ogni giro della ruota. Questa tecnica non differisce da quella francese, se non per il modo di tenere la canna, che quando viene impugnata passa sopra al braccio e all’avambraccio, da qui il nome di “canna da spalla”.

Posted Image Posted Image

Sopra : canna da spalla e ruota


In seguito parleremo delle imitazioni e delle amettiere e di come realizzarle.

:mrgreen:

Questo post è stato modificato da (Pedro): 25 January 2012 - 00:02 AM

Pescare...........non si finisce mai d' imparare!!!
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#2 Jfish

Jfish

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Postato 25 January 2012 - 08:23 AM

Grandissimo Pedro, gran bel contributo :up:

Lo metto subito come importante :-)
Resta in contatto con PescaNetwork anche sui nostri canali social:


Posted Image - Posted Image - Posted Image - Posted Image -

#3 FabioBS

FabioBS

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Postato 25 January 2012 - 12:45 PM

Molto bello!!! Interessante e ben curato (come tutto il materiale che ho trovato in giro di Pedro) ;)!

#4 Repele Dimitri

Repele Dimitri

    Repele Dimitri

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Postato 25 January 2012 - 13:17 PM

Ottima Pedro un utilissimo post :smile:
Gli Amici Della Topa
http://dimibsfishing....wordpress.com/


La classe non è acqua ma prosecco! [cit.Repele Dimitri ]

#5 El Gigi

El Gigi

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Postato 25 January 2012 - 14:36 PM

Ciao a tücc.

Come la solito sempre molto ben curato.

Speriamo serva ad aprire interessanti dibattiti. :smile: :smile:

Ciao a tücc el Gigi.

#6 (Pedro)

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Postato 25 January 2012 - 21:30 PM

E' il minimo come introduzione per questa tecnica di pesca e visto che gli amministratori del forum hanno deciso di aprire questa sottosezione specifica ......la parola data va mantenuta, speriamo che ci siano degli interssati :2thumbs:
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#7 suan

suan

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Postato 01 May 2012 - 16:20 PM

davvero complimenti, veramente interessante...devo provarci al più presto.

la tecnica alla francese assomiglia molto al drop-shot nella pesca al bass :)

una domanda, le amettiere che vendono già pronte online sui siti di pesca a mosca vanno bene?

#8 (Pedro)

(Pedro)

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Postato 01 May 2012 - 17:39 PM

Le amettiere per la pesca del coregone sono specifiche, attenzione però al regolamento della zona di pesca, il numero degli ami può variare.
Dai un occhio qui: http://www.pescanetw...tiere-coregone/

Ciao!
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#9 Lupo di lago

Lupo di lago

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Postato 13 January 2013 - 19:02 PM

Ma è propio necessario ancorare la barca per pescare coregoni?quest'anno ci voglio provare con questa tecnica



#10 (Pedro)

(Pedro)

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Postato 13 January 2013 - 22:04 PM

Se non c'è aria pescando d'estate su fondali di 15/20 mt. potresti benissimo farne a meno, ma se c'è solo una brezza leggera ti sposteresti troppo per pescare correttamente, a meno che non tieni in barca un addetto ai remi che mantiene la posizione, comunque tutti si ancorano senza problemi, pensa che sul Lario all'apertura ci ancoriamo su fondali di oltre 50 mt., se non stai fermo con la barca, ora che sei arrivato giù sul fondo con un piombo da 10 grammi, come minimo ti sarai spostato di una 20^ di mt. in condizioni di calma e la pesca alla sonda prevede di pescare in perfetta verticale sotto la barca.

La cosa importante quando si cala l'ancora, una volta che è giunta sul fondo è di lasciare uscire 2/3 mt. di cima, poi si lega una piccola boa e si lasciano ancora 3/4 mt. di cima, in questo modo ti allontani dall'ancora evitando così che un'eventuale cattura vi possa finire dentro con l'amettiera.

 

Qui sotto alcuni esempi:

 

 

In assenza di vento o con una leggera brezza, calata l'ancora e giunta sul fondo,

lasciamo appoggiare tutta la catena, poi facciamo sulla corda una piccola asola

alla quale fissiamo la boa, che ci servirà a distanziare ulteriormente la barca di 4-5 mt.

consentendoci di pescare senza intralci sul fondo

 

ancoraggi_picture8.jpg

 

---------------------------------------------------------------------------------------------

 

In presenza di vento debole, su un fondale di circa 30mt. una volta calata l'ancora,

lasciamo filare in acqua ancora 5-6 mt. di corda, e la fissiamo alla prua.

In questo modo abbiamo un ancoraggio lungo per far lavorare

la catena e l'ancora appoggiate al fondo per una buona tenuta.

 

ancoraggi_picture9.jpg

 

---------------------------------------------------------------------------------------------

 

Sempre su un fondale di circa 30 mt., con vento moderato o un po' forte,

realizziamo un'asola sulla corda a 4-5 mt. dall'ancora e vi agganciamo con

un moschettone un peso in metallo o un blocchetto di cemento muniti di

occhiello, di 2-3 kg. e caliamo il tutto in acqua, quando anche il peso è

giunto sul fondo, filiamo in acqua altri 5-6 mt. di corda e la fissiamo alla prua.

Con questo ancoraggio lungo, il peso tiene la corda aderente al fondo per

far lavorare catena e ancora nel migliore dei modi.

 

ancoraggi_picture10.jpg

 

---------------------------------------------------------------------------------------------

 

In queste immagini sono raffigurate due situazioni di fondale, il primo a sinistra, offre una tenuta pessima, essendo

l'ancora collocata in discesa nei confronti dell'imbarcazione, quindi alla prima raffica di vento mollerà l'aggancio.

Il secondo a destra, gode di una tenuta eccezionale perché l'ancora si trova in salita rispetto alla posizione della barca,

quindi se dovesse rinforzare il vento l'appiglio diventa sempre più forte.

 

ancoraggi_picture11.jpg    ancoraggi_picture12.jpg


Questo post è stato modificato da (Pedro): 13 January 2013 - 22:08 PM

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#11 Lupo di lago

Lupo di lago

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Postato 14 January 2013 - 18:22 PM

Grazie per la spiegazione,ci proverò



#12 cere

cere

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Postato 14 January 2013 - 20:59 PM

Finalmente si possono condividere e scambiare idee su una tecnica affascinante e ricca di emozioni

la pesca è ricerca di stati d'animo


#13 Lupo di lago

Lupo di lago

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Postato 17 February 2013 - 20:30 PM

Ma quando ti ancori come fai a sapere la profondità del fondale?dalle mie parti usano l'ecoscandaglio ma non è consentito dal regolamento



#14 Turbina

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Postato 18 February 2013 - 11:34 AM

Ma quando ti ancori come fai a sapere la profondità del fondale?dalle mie parti usano l'ecoscandaglio ma non è consentito dal regolamento

 

Non sentirti solo, anche da me usano l'eco anche se non consentito...e chi deve controllare cosa fa?? si gira dall'altra parte.

Restiamo in tema...premetto che nel lago dove pesco io la profondità max è di 50mt. Quello che ho fatto è quello di marcare la cima.

Ogni mt un giro di isolante rosso, ogni 5 uno rosso + blu, ogni 10 mt uno rosso + blu + verde. Così visivamente (contando gli step) sai sempre dove sei....


Questo post è stato modificato da Turbina: 18 February 2013 - 11:41 AM

Sotto grande sasso....c'è grande pesce!

#15 (Pedro)

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Postato 19 February 2013 - 00:48 AM

Fino a prova contraria, il regolamento del Lario, il lago che frequento, dice che è vietato l'uso dell'ecoscandaglio durante la pesca, vedi sotto articolo a riguardo tratto dal regolamento:

 

4.7 ALTRE NORME GENERALI
Il posto di pesca spetta al primo che arriva, il quale ha diritto di chiedere che i pescatori
sopraggiunti si pongano alla distanza di rispetto di almeno 10 metri in linea d’aria.


E’ vietato detenere sul luogo di pesca specie ittiche di cui sia vietata la cattura, esemplari di
lunghezza inferiore alla misura minima e quantitativi di pesce superiori ai limiti di cattura.


Durante l’esercizio della pesca dalla barca non è consentito l’uso dell’ecoscandaglio.

 

Quindi ne deduco che se io prima di mettermi a pescare lo utilizzo per trovare la posizione idonea non ci sono problemi, infatti tutti lo hanno in barca ben visibile, ma rigorosamente spento (quasi tutti :fies: ) durante l'esercizio della pesca.

 

Comunque la cima dell'ancora contrassegnata è un valido aiuto.

 

:hallo:


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#16 Lupo di lago

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Postato 20 February 2013 - 19:32 PM

Tutti possono diventare bravi pescatori con l'ecoscandaglio,per me quelli che lo usano sono una massa di imbroglioni con cui non voglio avere niente a che fare :mad:



#17 (Pedro)

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Postato 20 February 2013 - 23:16 PM

E', solo un'alternativa, comunque non pensare che con l'ecoscandaglio i pesci si attaccano da soli, durante la pesca si tiene spento, ma è utile per sapere dove stai calando la lenza,  soprattutto se peschi i coregoni nel periodo invernale dove delle volte devi calare fino a 60/70 metri di cima per l'ancora e sai che divertimento ritirarla dopo mezz'ora per spostarti perchè non vedi abboccate e ti viene il dubbio se sotto ci sia o meno del pesce,......in una giornata storta te ne torni a casa palestrato per le volte che recuperi l'ancora dopo i vari tentativi a vuoto.

In un lago come il Lario che ha dislivelli notevoli, si parla dai 30 mt. sotto costa fino addirittura a 100 e passa mt. allontanandosi un centinaio di metri da riva, in determinati periodi dell'anno quando i pesci stazionano a determinate profondità o in determinate zone l'eco di da perlomeno la certezza di calare le esche sopra di essi, dopo sta all'onestà del pescatore spegnerlo durante la pesca, ma ti assicura che se i pesci non mangiano.......non mangiano e basta, c'è poco da fare, ma almeno sei sicuro di dove stai pescando e continui fiducioso nella speranza che scatti il momento magico della mangianza.

Ovviamente i miei, sono solo pareri, ognuno è liberissimo di pensarla come vuole.

 

:hallo:


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#18 Lupo di lago

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Postato 21 February 2013 - 21:51 PM

Così facendo non potrai mai acquisire il senso dell'acqua



#19 (Pedro)

(Pedro)

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Postato 22 February 2013 - 23:49 PM

Io ho tratto le conclusioni che dopo circa 15 anni che pesco dalla barca dei quali una decina senza ecoscandaglio, mi sono reso conto che l'aiuto offerto da detto strumento...........parlo di coregoni e salmerini.........in certi periodi è quasi impossibile arrivagli a tiro, certo se devo andare a persici,  lucciperca, lucci, agoni, ecc ecc. non mi serve a nulla, sono pesci abitudinari e se conosco i posti li trovo, ma i coregoni in particolare sono pelagici  quindi in questo periodo sono in un determinato posto e tra qualche giorno tutto cambia, poi se mi dici che conosci i luoghi dove si pescano in determinati periodi OK l'ho fatto per tanti anni anch'io, ma allora si pescava molto di più e i banchi di pesce erano immensi, al giorno d'oggi sovente capita che tu prendi qualche coregone e le barche vicine non vedono una tocca, un po' sarà l'esperienza, ma in parte la scarsità di passaggi di pesce in zone sempre più ristrette.

Comunque ognuno ha il sacrosanto diritto di pensare a modo suo.

 

Un saluto, Pedro.  :hallo:


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