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ahmed


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3 risposte a questo topic

#1 walter

walter

    volatile da cortile

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  • Localitàeste, bassa padovana
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  • Provenienza: este, bassa padovana
  • Anno di nascita:1984

Postato 25 February 2011 - 13:15 PM

i recenti fatti in nord africa mi hanno fatto tornare in mente questa vecchia storia

personalmente, non sono razzista: sono assolutamente intollerante verso tutti e riservo il medesimo odio razziale senza problemi a chiunque al di la della provenienza, che sia da dietro casa o da saturno per me e' uguale. non sono misantropo, ma finche' non conosco molto bene qualcuno preferisco non espormi. poi non so voi, ma ci sono volte in cui sento il bisogno di fare la cosa sbagliata. e volte in cui trovo che questo non sia ancora abbastanza. ok, ho un carattere pessimo, non mi piace far danni per nulla ma se necessario non ho il minimo problema morale a fare il disastro. o paradossalmente a non farlo quando invece dovrei. e questa e' stata una di quelle volte.

parecchi anni fa, non le solite compagnie ma comunque soliti paesi di campagna e solite storie. da un po' si vedevano in giro un casino di extracomunitari, e subito i politicanti partivano con le loro prediche e crociate di ogni natura. e a noi questo faceva ridere. tutti sapevamo che quei clandestini erano stati fatti arrivare da alcuni imprenditori locali per sfruttarli come bassa manovalanza fino al limite, in una sorta di moderna tratta degli schiavi. gli stessi imprenditori pieni di $$$ che poi la domenica al comizio tuonavano parole di fuoco contro gli "invasori della patria" e la necessita' di eliminarli tutti o aberranti ipocrisie sui "poveri fratelli migranti" e sui valori dell'accoglienza. personalmente, ho conosciuto almeno 5 o 6 di questi schiavisti, e la cosa che mi ha schifato e' che sapevano cosa facevano e non avevano nessun rimorso di coscienza, anzi.

e il caso di ahmed era uno di questi.

all'epoca uno dei nostri svaghi era "andar per case vece", le case abbandonate in cui noi ed altri ragazzi ci facevamo la "tana". e ora iniziava a diventare pericoloso. non era passato molto dal nostro primo incontro con un clandestino, finito in modo ridicolo con un fugone generale, lui incluso. pero' non volevamo demordere. era primavera, i primi caldi, e volevamo approfittarne per i nostri raid.

aspettiamo un amico che era a ripetizioni, e andiamo. entriamo in una casa, e sentiamo un rumore improvviso da un'altra stanza, poi il silenzio. uno, sempre molto pacifista, prepara gia' la spranga. entriamo in gruppo compatto... e nel buio non vediamo nulla. sentiamo solo un rumore ritmico velocissimo. un altro apre lievemente un balcone... e troviamo questo tipo, nascosto malamente, che tremava e rassegnatissimo al suo destino.

non sappiamo cosa fare. e' una reazione stranissima. i clandestini solitamente in questi casi o ti ignorano, o ti insultano dicendoti di andar via o tentano di stenderti in quanto sei un invasore e potresti segnalarlo. non avevo mai visto una reazione simile. rannicchiato, e che piangeva rassegnato. a quel punto ci fermiamo. uno tenta di parlare con lui... lui alza la testa, risponde poche parole in un italiano stentatissimo. a quanto ci aveva fatto capire si chiamava ahmed, veniva dalla tunisia ed era stato fatto venire in italia da uno degli esseri di cui sopra con la promessa di un posto in ufficio. e invece l'avevano malmenato e ridotto a fare lo schiavo. sotto la maglia, sulla schiena, aveva segni di cinghiate e altre percosse. ci dice di essere un ingegnere... e quello che era andato a ripetizione ha un'idea per vedere se effettivamente lo e'. tira fuori un disegno tecnico di un esercizio che aveva fatto prima, un foglio di carta e una penna e gli chiede di fare il dimensionamento. lui guarda un attimo, prende carta e penna e inizia a scrivere a raffica, gli chiediamo se vuole la calcolatrice ma lui fa segno di no e continua, in un paio di minuti ha finito. il procedimento non ci torna pero' il risultato, nonostante i conti approssimativi a mente, e' molto vicino al previsto. il nostro non si fida ancora, prova a dirgli che vuole un altro procedimento, in qualche modo lui capisce, riprende il tutto e rifa i calcoli. controlliamo, stavolta ha usato il procedimento che volevamo, e i conti tornano, molto simili all'altro risultato... e a quello del nostro amico.

premetto che eravamo e siamo tuttora molto diffidenti verso gente di quel tipo, quando vedi qualcuno che tenta di farti a pezzi per sport o si accoltella in mezzo alla strada non e' una cosa simpatica. ok, pero' stavolta e' diverso, questo di sicuro non e' un pinco pallino qualsiasi, ha testa. proviamo a chiedergli cosa ci fa qua, perche' e' arrivato. e scopriamo che e' dalla tunisia, e ha una figlia piccola di nome rina o alina o qualcosa del genere, ammalata di qualcosa ma non abbiamo mai capito cosa. e lui cercava lavoro in italia per pagarle le cure, ma ora vuole solo tornare a casa dalla figlia. lo abbiamo lasciato li. uno del gruppo gli dice di non muoversi da qua e di restare nella casa.

corriamo dal tipo che faceva le ripetizioni al nostro amico, un neolaureato in ingegneria, e gli facciamo vedere il foglio. e ci resta a bocca aperta. gli chiediamo informazioni sul primo procedimento, lui tira fuori un libro e ci fa vedere che esiste quel metodo, non e' affatto sbagliato e anzi e' pure stato applicato molto bene.

ora, una cosa fondamentale in questi casi era evitare casini. e ci serviva sapere chi era e cosa ci fosse dietro veramente, non ci fidavamo ancora. cosi' indagando proprio il figlio dell'imprenditore (un altro schifoso, giovane esaltato senza nessuna vergogna e schiavista degno erede del padre) abbiamo scoperto che la storia era vera, e anzi che lo volevano trovare per fargliela pagare, "quello deve tornare in fabbrica da mio padre e chiedergli scusa e ringraziarlo in ginocchio per le 100mila lire che gli diamo, deve pagarla fino in fondo per esser scappato!!!". al che, uno del gruppetto gli ha tappato la bocca con un sonoro "fanc..." mentre ce ne andavamo via ripugnati.

andandocene, troviamo un altro. lo conosciamo, e' il marocchino che fa il boia per quel personaggio. si vanta di aver preso a botte ahmed ed altri, e si sente tanto forte e tanto superiore e tanto questo e quello. per la cronaca, 2 mesi dopo gliene ho data una rata di quelle storiche, e poi e' stato pestato altre volte dai ragazzi della zona, in una specie di contrappasso biblico.

intanto, per una settimana e mezza, la vita scorre tranquilla. siamo andati a trovare ahmed alla spicciolata un paio di volte, uno dei ragazzi passava ogni tanto per lasciargli qualcosa da mangiare. ma la gente nei paesi non si fa i fatti suoi, e una str**za della "gente bene" ha visto qualcosa e iniziato a spettegolare tutto in giro.

dovevamo aspettarci la vendetta. ci piombano 2 carabinieri, uno e' un esaltato e corrotto di primissima categoria. l'altro non e' cattivo, ma non e' sveglio e purtroppo e' uno di quelli che "lo spirito di corpo e' tutto, io sono per l'arma la patria e il mio reparto e la mia squadra". in breve uno di quelli a cui si riesce a far fare qualsiasi idiozia, purche' glielo dica un collega.

questi 2 ci portano in caserma e iniziano a farci storie. poi l'esaltato ha mandato fuori il collega e ci ha detto spudoratamente che l'imprenditore gli aveva promesso una ricompensa per riportargli ahmed e noi avremmo collaborato, al che gli abbiamo risposto con un coro di insulti degno di uno stadio... e lui ha fatto tornare il collega dicendogli che avevamo accettato. ci riportano a casa, tra qualche giorno ci useranno come hanno gia' fatto altre volte per "fare pulizia".

fare pulizia era un modo elegante per dire "dare la caccia a tossici, clandestini, e altra gentaglia, mandando avanti i ragazzi mentre noi restiamo dietro, arriviamo a lavori gia' fatti e ci prendiamo i meriti". cosa successa parecchie volte, per fortuna non erano in molti i carabinieri a fare queste boiate ma non era comunque piacevole.

vediamo sorveglianza stretta vicino alla casa. mentre io e uno del gruppo facciamo casino e distraiamo il piantone, un altro riesce ad entrare, avvisare ahmed e farlo uscire. lo ha accompagnato in una zona di campagna dove c'era altra gentaglia e gli ha detto di evitare chiunque per alcuni giorni, era la nostra idea per tenerlo al sicuro. intanto la voce si era sparsa al paese... e anche la fama dell'imprenditore e del carabiniere corrotto. e infatti persino gli esponenti locali di un noto gruppo politico estremista si erano rifiutati di collaborare alla sua caccia. ed esponenti di un noto gruppo politico di schieramento diametralmente opposto, pure loro interessati a ritrovarlo ma per motivi ben diversi, erano ugualmente fermi.

arriva il giorno previsto, la mattina presto ci presentiamo in caserma come "gentilmente richiesto" sotto la minaccia di casini vari. pensavamo ci portassero nella zona della casa, ma siccome il piantone si era accorto che dentro non c'era nessuno ci portano nella zona di campagna dov'era. e li scopriamo che ce l'hanno fatta proprio bene: hanno trovato un paio di figli di papa' esaltati e razzistissimi per controllare che non potessimo aiutare nessuno (da notare, questi 2 sono stati poi legnati per questo da gente di entrambe gli schieramenti politici di cui sopra). non solo, ci danno i soliti antiproiettili fallati, assolutamente inutili in quanto per un difetto di lavorazione non tenevano nulla, e comunque quel tipo contro le coltellate e le bastonate, la maggior parte del rischio in quei casi, non tengono quasi nulla. ci costringono ad indossarli e ci sequestrano le spranghe, le lasciano solo ai 2 esaltati. ci stanno mandando al massacro senza difese e deridendoci, puntandoci contro il mitra e standosene con gli antiproiettili buoni (di cui avevano fornito anche i 2 esaltati) ben al largo.

parte la caccia, e poco dopo 2 dei miei amici trovano un clandestino, che si lascia portar via senza resistenza. piu' avanti, un tossico, italiano ma va bene lo stesso. entro in una baracchetta, e trovo un albanese... questo lo conosco, so chi e' e non mi sta simpatico, ha fatto parecchi danni in zona e mi ha rotto parecchio le scatole, si alza e tenta di prendere un coltello li vicino ma lo anticipo e riesco a piantargli un destro in faccia di quelli storici. i carabinieri, arrivando con la loro calma, lo troveranno ancora stordito. continua la caccia all'uomo, ci urlano che dobbiamo portargli ahmed. sappiamo benissimo cosa gli succederebbe e non vogliamo. primo colpo di fortuna, i 2 esaltati trovano un senegalese e iniziano a malmenarlo... col dettaglio che era l'unico che lavorava legalmente ed era fornito di regolare permesso di soggiorno, ma a loro non importa.

mi dirigo verso un fosso, li vicino ci sono dei tubi di cemento. e li dentro, in ginocchio, trovo ahmed, gli chiedo cosa sta facendo, lui nel suo italiano stentatissimo mi fa "preghiera di morti". lo tiro fuori, gli indico la direzione da seguire, e dato che era poco convinto gli do un lieve calcio a mo' di spintone e gli dico di scappare. i carabinieri si accorgono che sono addosso a qualcosa, e non so perche' mi e' venuta l'idea di iniziare a correre verso un altro dei miei amici urlando le frasi di rito. e' stato il secondo colpo di fortuna, i miei amici hanno capito e si sono prestati al gioco. mentre correvo mi sono girato un attimo, ahmed era scivolato lungo il fosso e corso in fondo, e' stata l'ultima volta che l'ho visto. i miei amici intanto erano partiti in staffetta, ma sapevamo che se non avessero trovato nulla si sarebbero accorti del bluff. terzo colpo di fortuna nel giro di un minuto, l'ultimo, proprio alla fine della corsa, si accorge di un tossico che sta cercando di strisciare via e lo placca. e' la nostra salvezza, non si accorgeranno del bluff, e il diversivo giusto per ahmed.

quel giorno abbiamo trovato un altro paio di clandestini e un altro tossico, ma nulla di che. i carabinieri erano delusi, noi sembravamo esser stati collaborativi eppure nessuna traccia della loro preda. l'imprenditore era inxxxxatissimo, e il figlio continuava a sparare str**zate immani... fino a che non gli abbiamo fatto cambiare discorso con un paio di sberle storiche.

qualche giorno dopo, mi chiama il capitano dei carabinieri di cui ho parlato altre volte. lui era un personaggio di ben altra levatura. mi ha detto che era stato informato dei fatti, e gli ho raccontato tutto quel che era successo veramente. e lui ha cercato di far punire il carabiniere corrotto, senza riuscirci per il solito gioco all'italiana delle raccomandazioni. mi ha detto che aveva avvisato dei colleghi, e avevano lasciato passare ad ahmed la frontiera.

l'ultima notizia fresca che abbiamo avuto di lui era dalla spagna, era arrivato li nel suo tentativo di tornarsene a casa. poi, dopo un paio di mesi, il frate ci informa che in spagna era riuscito a farsi segnare come profugo e a tornare a casa, e che grazie a una raccolta di fondi proprio in spagna era riuscito a far curare sua figlia.

non ho piu' avuto sue notizie da allora.

mancava pero' la parte politica... infatti qualche sera dopo sono stato beccato con questi amici nel giro di 10 minuti prima dalla squadra di fascisti, e poi da quella dei comunisti. entrambe i gruppi ci hanno detto, per motivi diversi, che avevamo fatto una str**zata immane, anzi una fila enorme di queste, ma andava benissimo cosi'. e infatti non solo ci hanno lasciato andare senza problemi, ma ci hanno sempre lasciato in pace e non abbiamo mai avuto il minimo problema.

il carabiniere corrotto non ha mai saputo la verita', poi e' stato spostato e non ha potuto continuare i suoi intrallazzi, anche se ha dichiarato esplicitamente il suo odio nei miei confronti. sapevo e so di aver fatto la cosa sbagliata, di aver ufficialmente infranto qualche decina di leggi e di aver combinato non poco casino. ma in questo il mio caratteraccio mi aiuta, non me ne sento in colpa.



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#2 MarioColombo

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Postato 25 February 2011 - 14:05 PM

L'interesse economico presente dietro il flusso "migratorio" di poveracci non farà mai cessare quello che poi è una vera e propria tratta di schiavi. Penso che ormai sia inutile aver paura di definire esattamente la cosa per quello che è.
Uomini e donne di altri paesi vengono "abbindolati" dal miraggio di un lavoro o anche di una vita diversa e finscono poi in condizioni ancora peggiori di quelle del loro paese.
Pensiamo anche ai cinesi, ad esempio, che finiscono per vivere in pochi mq,obbligati dai loro stessi connazionali a vivere in questo modo.
Su questa cosa poi, vediamo un aspetto politico latitante, nessuno prende posizione perchè si sa, la lotta contro il xxx danaro porta ad una sconfitta....per cui si fanno le morali a cosa fatte, ma al momento dell'azione si gira la testa dall'altra parte. Aggiungo solo che nel nostro governo abbiamo esempi di politici che compiono azioni al limite (...forse) della induzione alla prostituzione, per cui........

A parte tutto,del tuo racconto mi ha colpito molto questa cosa....penso che sia una cosa allucinante. Se solo vi fosse successo qualcosa....

fare pulizia era un modo elegante per dire "dare la caccia a tossici, clandestini, e altra gentaglia, mandando avanti i ragazzi mentre noi restiamo dietro, arriviamo a lavori gia' fatti e ci prendiamo i meriti". cosa successa parecchie volte, per fortuna non erano in molti i carabinieri a fare queste boiate ma non era comunque piacevole.


Ciao
Mario

#3 walter

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Postato 25 February 2011 - 14:44 PM

adesso le cose sono cambiate, prima erano gli imprenditori li usavano come schiavi e quindi cercavano di importare gente "valida" mentre ora spesso sono industrialotti, speculatori e politicanti che fanno arrivare volutamente delinquenti per causare problemi e far fuggire la gente oppure spaventarla e comprare le loro proprieta' a prezzi di svendita o farle accettare di tutto, incluso leggi altrimenti impopolari. potrei fare nomi e cognomi

in quanto al passaggio che citi, era il segreto di pulcinella. ti chiedi cosa sarebbe successo? beh, avrebbero detto che si trattava di "incidente stradale" o roba del genere e ci avrebbero costretto a confermare. e se non volevamo? beh, un mitra puntato, e a volte qualche raffica a vuoto ad altezza uomo. figurati se gliene fregava qualcosa. e potrei raccontarne molte altre.



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#4 emi98

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Postato 25 February 2011 - 17:41 PM

bel racconto
Naiaretti Emiliano
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