Il meteo sconsigliava qualsiasi avventura marina ma il sabato alle 5 eravamo sottocasa a caricare la macchina destinazione San Vincenzo, alle 8 e mezza eravamo nel negozio della bellissima Simona a far rifornimento di esche e via in spiaggia, primo tentativo La Torraccia qui troviamo 3 ragazzi di Firenze che erano impegnati a recuperare alghe si fa due chiacchiere e si decide di andare a vedera da altre parti dopo esserci scambiati i numeri di telefono per gli aggiornamenti, diamo un'occhiata a Baratti ma la situazione è uguale un mare di alghe , andiamo a vedere a Foce Cornia

quà invece sembra un altro mondo, spiaggia ridossata esposta a sud con mare fermo solo nel tratto adiacente la foce il fiume scarica melma per il resto è pescabile, purtroppo latita il pesce, anche i ragazzi di Firenze che nel frattempo ci hanno raggiunto, a parte qualche oratina di 5/6 cm che nemmeno muove la cima della canna, riescono a vedere una toccata, alle 4 del pomeriggio decidiamo un nuovo spostamento si va alle Rocchette vicino a Castiglione della Pescaia, il lato nord della spiaggia è pieno di surfisti (quelli con la tavola da surf) mentre nella parte sud detta del Capezzolo la situazione sembra buona.

Ci mettiamo in pesca ma dopo poco le alghe arrivano anche qui, non tantissime ma fastidiose, comunque ne aprofittiamo per collaudare la nuova griglia da viaggio, che il mio socio ha fatto per queste occasioni, con una grigliata che credo rimarrà storica, due kili e mezzo di carne tra costoline coppone e pancetta sono passate dalla griglia per arrivare alle panze notoriamente sfondate.
Verso le 21 però all'orizzonte compaiono lampi che in pochissimo tempo si avvicinano, sembra una festa di paese con i fuochi artificiali, il cielo è perennemente illuminato e il rumore dei tuoni si fà sempre più forte, smontiamo tutto alla meglio e ci rifugiamo in macchina e appena in tempo, viene un diluvio.
Decidiamo di riavvicinarci a casa e puntiamo di nuovo verso San Vincenzo questa volta però andiamo allo Stellino che è un microporticciolo alla foce di un canaletto subito a sud della Torraccia, il viaggio è interrotto da un pino secolare troncato a metà da un fulmine e con mezzo albero che interrompe la strada e l'altro mezzo ancora in piedi che fumava e in alcuni punti emanava delle piccole fiammelle, uno spettacolo impressionante, naturalmente dobbiamo deviare ma tra sosta e deviazione passa un'altra oretta, arriviamo allo Stellino che sono già le 11 di sera e a questo punto ce la giochiamo a bolognese, la corrente è abbastanza forte e io decido di pescare in trattenuta secondo la scuola romana quindi galleggiante da 4 grammi olivetta da 3 e rifinitura con alcuni pallini misuro il fondo sull'ultimo pallino e per esca koreano intero appuntato per la testa, il mio socio opta invece per la passata classica con bigattino quindi si posiziona subito a valle della mia postazione, purtroppo il culmine di marea è già passato ma ci mettiamo in pesca fiduciosi, dopo pochi minuti la prima affondata ferro ma mi ritorna mezzo koreano evidentemente si trattava di un esemplare microscopico che non è riuscito a mangiarsi tutto il Koreano dopo alcuni minuti nuova partenza e questa volta è ben allamata, niente di clamoroso spigoletta sui 4 etti ma è pur sempre meglio di un cappotto, dopo un'altra mezzoretta è arrivata sua sorella, stesso peso e anche questa è entrata nel coppo senza nemmeno forzare troppo, ne sbaglio altre 2 ma nel frattempo il temporale ci raggiunge anche li, in 2 minuti siamo chiusi nella macchina ad aspettare che smetta, purtroppo dura più del previsto e ci metttiamo a dormire non prima di aver puntato la sveglia del cell alle 5 e mezza per fare l'albeggio.
Quando suona la sveglia in un attimo sono nella postazione della sera prima ma la situazione è completamente cambiata, il temporale ha gonfiato il canale e quella che scende non è acqua ma terra, provo sempre a bolo dalla scoglierina sul lato mare ma le alghe fanno affondare il galleggiante dopo pochi secondi attaccandosi all'amo, litigo con le alghe una mezzoretta poi di nuovo temporale questa volta non faccio nemmeno in tempo a richiudere la canna che viene abbandonata aperta appoggiata ad un albero di fianco alla macchina, alle 8 e mezza vista l'impossibilità di continuare a pescare ripartiamo verso casa

