La pesca a passata si fà con la bolognese giusto?
E la pesca all'inglese che cacchio è??Nn è mica sempre col galle a passata???
Grazie, sopportatemi, almeno fino a quando nn avrò all'attivo un centinaio di ora di pesca, poi nn chiederò più nulla

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Postato 12 July 2007 - 07:40 AM
Postato 12 July 2007 - 07:41 AM
Postato 12 July 2007 - 07:47 AM
Mi rispondo da solo..Forse all'inglese è col galleggiante scorrevole e il filo di lana per fermarlo mentre a passata normale è col galleggiante fisso??? :?
Postato 12 July 2007 - 08:32 AM
Postato 12 July 2007 - 09:03 AM
Postato 12 July 2007 - 10:48 AM
Postato 12 July 2007 - 11:12 AM
Postato 12 July 2007 - 11:15 AM
Postato 12 July 2007 - 11:19 AM
Anche se son tecniche che non pratico...
ringrazio per le info molto chiare e semplici! :wink:
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Nella vita...non si sa mai...
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Postato 12 July 2007 - 11:51 AM
Anche se son tecniche che non pratico...
ringrazio per le info molto chiare e semplici! :wink:
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Nella vita...non si sa mai...
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Postato 12 July 2007 - 20:02 PM
Anche se a prima vista ci sono delle similitudini, in realtà sono due concezioni di pesca diverse, considerando che si potrebbero scrivere libri sull'argomento (che di sicuro sono stati scritti), cerco di sintetizzare la questione.
La bolognese nasce come prolungamento della canna fissa e quindi, in generale, ci puoi fare gli stessi tipi di pesca che sono sostanzialmente la passata, il tocco e la pesca in acque ferme, sia con il tappo che a fondo. La pesca a passata è comunque quella più praticata con la bolognese, ed è quella più "italiana" per tradizione, visto che la canna ad anelli è nata proprio nel nostro paese e si adatta perfettamente ad affrontare i fiumi e i canali di tutta la penisola, dove le specie predominanti sono i ciprinidi. La pesca a passata, nonostante la semplicità di fondo, è in realtà molto tecnica, sia nella predisposizione delle lenze, sia nell'azione di pesca che si fonda sulla "trattenuta", cioè quello stop misurato della lenza che permette al finale di far risalire appena l'esca in modo che si presenti naturale ed adescante.
Se la bolo è la tecnica italiana per eccellenza, l'inglese (assieme alla mosca) è quella anglosassone per antonomasia. Nasce con l'esigenza di contrastare il vento che soffia spesso in quei luoghi, e si basa sul concetto di tenere il filo (compresa la punta della canna) sotto la superficie dell'acqua. Ciò è possibile utilizzando monofili particolarmente affondanti e galleggianti scorrevoli con un solo anellino sulla parte inferiore. La resa migliore si ha in acque ferme o con corrente lenta, ma si può usare anche in acqua correnti, quando le condizioni del fiume la facciano preferire alla bolo, in particolare quando ci sono da raggiungere distanze notevoli (la lenza all'inglese può essere piombata molto più di una normale da passata). In Italia abbiamo fatto la conoscenza di questa tecnica negli anni '80, nello specifico, ai mondiali di pesca del 1985, sull'Arno pisano, gli inglesi sbaragliarono tutti gli avversari pescando appunto... all'inglese!
Le canne di regola misurano tra i 4 e i 5 metri, sono ad innesti e piuttosto rigide, i mulini sono di misura maggiore rispetto ai "cugini" da abbinare alle bolo, e devono avere bobine capienti.
Una via di mezzo tra le due tecniche è quella in cui si usa lo scorrevole applicato alla bolo, di solito si tratta di galleggianti a due anelli che si stoppano con appositi gommini, montati su bolo di 6-7 metri, destinate alla pesca del cavedano nei laghi prealpini.
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