
Sveglia alla solita ora (3.40) raggiungo uno dei miei posti (segretissimo) preferiti e alla 5.15 mentre schiarisce sono in pesca.

Mi trovo in una scogliera sulla riviera di levante sempre assolutamente deserta da pescatori e bagnanti in qualsiasi giorno dell'anno, dove poter spinnare tranquillamente per un tratto di qualche centinaio di metri.
Il piano della giornata prevede pesca fino allo sfinimento, bagni e ronfatina all'ombra nelle ore più calde


Il mare è perfetto con onde in scaduta che creano tra gli scogli tanta schiuma: riesco a pescare in sicurezza ad un passo dal mare dove però solo le onde più alte riescono a farmi arrivare alle caviglie la schiuma che sento piacevole e tiepida nella fresca aria del mattino.

Inizio con il mommotti 140, appena acquistato. Seguendo quanto indicato dai costruttori cerco di lanciare senza frustare in modo da sfruttare al meglio il posizionamento dei piombini e garantire un assetto regolare durante il "volo". L'operazione con la mia canna ad azione parabolica risulta facile e rapidamente riesco ad effettuare lanci notevoli per i suoi 16 gr, anche se cercando di forzare è facile sbagliare e farlo andare in rotazione che a volte corregge da solo durante la traiettoria.
Con un paio di rapide jerkatine l'artificiale affonda e inizia a lavorare un paio di palmi sotto la superficie fino a fine recupero, anche se alcune onde laterali più violente gli fanno perdere l'assetto e lo mandano in superficie troppo presto.
In una ventina di minuti catturo 3 occhiatine sui 2-3 etti tutte agganciate esternamente.
Per le occhiate di peso è mia intenzione provare poi in un altro punto dove bazzicano dei bei pezzi, li sto cercando il barracuda che arriva dopo una decina di minuti.
Sono a fine recupero quando vedo sotto di me tra la schiuma il dorso scuro del pesce e un attimo dopo sento la forte trazione.
Come succede in questi casi quando si ha pochissima lenza tra se e il pesce inizia una prova di forza, e dopo aver rischiato più volte di farmi strisciare la lenza negli scogli lo porto a secco.
Supera di poco i 50 cm; pensavo fosse più bello, la forte difesa mi ha ingannato; anche questo agganciato all'esterno della bocca

Vado in cima allo scoglio per cercare un nuovo posto quando avviene il fattaccio:
Sento un clock e un dolore acuto e lancinante al polpaccio. Mi accascio sul posto, il dolore è così forte che mi costringe a lungo a terra dove con lucidità sento che sono vicino allo svenimento.
Il tutto non so quanto è durato, 30 secondi o 5 minuti con il cuore che batteva pesante come a combattere il dolore.
Passata la crisi mi trovo il muscolo strappato e il polpaccio completamente fuori uso.
Per fortuna è ancora fresco.... bevo dell'acqua, mangio e passata una mezz'ora mi riprendo. Ovviamente la giornata è finita

Rifaccio armi e bagagli fortunatamente non mi sono ancora allontanato troppo dalla macchina.
Con passetti di 10 cm e arrampicandomi a forza di braccia in un'ora (anzichè 10 minuti) riesco ad arrivare alla macchina e a ripartire.
Così oggi invece di essere in paradiso sono davanti al computer a scrivere.
