Postato 26 March 2007 - 20:19 PM
Pesca alla spigola in Trattenuta.
-La Spigola (Dicentrarchus labrax)
Un predatore curioso per natura, dal corpo affusolato e dalle mandibole prominenti che può raggiungere i 10/12 kg di peso.
La spigola è un pesce gregario in giovinezza che, con la crescita, diventa un predatore solitario che batte ampie zone di caccia.
La sua alimentazione è costituita prevalentemente da minutaglia, quali avannotti ed individui giovani di muggine, ceche (le piccole anguille, per intenderci) e gamberi.
Presente nel sottocosta si spinge anche in acque salmastre. Si ha testimonianza di esemplari catturati anche a diversi chilometri dalla foce di fiumi con buona portata.
-La zona di pesca : il Fiume.
La zone ove andremo a praticare la trattenuta alla ricerca della nostra amata è il fiume, sulla foce o in prossimità della stessa.
Prossimalmente alla foce, l'acqua del mare si mescola a quella dolce, rimanendo tuttavia sul fondo : è proprio in questa zona che dovrà essere effettuata la calata ed è importante per questo conoscere la conformazione del fiume.
In acqua salmastra, la spigola accerta il suo territorio di caccia sulla zona sabbiosa e, se presenti, attiguamente alle scogliere sull'argine del fiume stesso.
-L'attrezzatura.
Per questa tecnica, sono strettamente necessarie una bolognese ad azione di punta dai 7 agli 11 metri (in relazione alla larghezza del corso d'acqua) ed un mulinello, con un buon rapporto di recupero ed una buona frizione centesimale, la cui capacità non dovrà essere esagerata (caricheremo in bobina, di fatti, diametri non superiori allo 0.16).
Dovremo procurarci galleggianti dai 2 ai 4 gr, preferibilmente a pera rovesciata, torpille intercambiabili dai 2 ai 10 gr. ed ami, molto meglio se affilati chimicamente, a gambo lungo dal 18 al 10 e a gambo corto con pancia larga del 6.
Ci occorrerà, inoltre, filo per i terminali dallo 0.10 allo 0.14, indispensabilmente morbido, poichè questa carateristica è indispensabile per una presentazione ottimale dell'esca.
Saranno strettamente necessarie le sonde, sia nel modello a clip sia nel modelo "stonfo" per l'amo.
-La Montatura.
Galleggiante.
La montatura non è di difficile realizzazione e dovrà essere creata in funzione delle condizioni di pesca.
Fissato il galleggiante, si passerà la torpilla intercambiabile fermata da uno o più pallini spaccati (vedremo successivamente le varianti)e si collegherà alla lenza madre il terminale,con lunghezza dai 120 ai 200 cm (secondo le preferenze del pescatore) che diminuiremo di diametro in relazione alla limpidezza dell'acqua. Sarebbe meglio evitare la girella per collegare il terminale alla lenza madre, poichè ne risentirebbero elasticità e morbidezza in corrente.
In caso di corrente media, in cui pescheremo con piombatura dai 6 ai 10 gr.,non sarà strettamente indispensabile montare una lenza "a scalare", potremo quindi montare unicamente la torpilla intercambiabile fermata da un pallino di bassa grammatura.
In caso di corrente bassa, in cui pescheremo con piombatura dai 3 ai 6 gr., per presentare correttamente l'esca sarà d'aiuto montare una lenza "a scalare", con piombini spaccati che aumenteranno di grammatura dal nodo del terminale verso il galleggiante.
La "spallinata" non dovrà essere più lunga dei 65 cm e, importante, la distanza fra i pallini si ridurrà man mano che ci avvicineremo al nodo col terminale.
-Pallino.
In presenza di una forte corrente, andremo a pescare non più col galleggiante ma con un pallino, dai 10 ai 15 gr.
La montatura è di facile realizzazione: andremo a fermare un piombo, a pera o a sfera, a fondo lenza, sopra al quale si troverà una girella (del tipo adottato per il surf casting) fermata a 10 cm dal pallino stesso con due chicchi di riso a cuisarà collegato il terminale, idoneo a quello utilizzato per il galleggiante, di non più di 120 cm.
Con questa tecnica, le abboccate verranno individuate sul puntale.
-Le Esche.
Le esche che adotteremo potranno essere, se procurabili, il gambero e la ceca (attenzione : informatevi riguardo la regolamentazione di quest'ultima, poichè in più comuni il suo uso è vietato) o, diversamente, il bigattino ed il saltarello.
Il gambero verrà inescato su di un amo a gambo lungo del 10, per la coda senza arrivare alla parte cefalica.
La ceca, avendo l'accortezza di romperne l'ossatura al centro prima dell'innesco (si aggroviglierebbe,altrimenti,alla lenza), verrà innescata su di un amo a gambo corto del 10 proprio sul punto di frattura.
Il bigattino verrà innescato a corona su ami del 16 a gambo medio, calzando il primo sul gambo stesso ed il secondo a pendere per la coda, libero di muoversi.
E' possibile innescare un unico bigattino, su ami del 18, a coda, evitando quindi di calzarne un secondo.
Il saltarello verrà innescato su un amo dell'8, a gambo corto e panciuto, per un breve tratto della testa, lasciando una lunga coda libera di muoversi.
-Iniziare la pesca.
Per iniziare la pesca, è fondamentale sondare il fondale.
La sonda, in caso di correnti medie, verrà posto sull'ultimo pallino prima del terminale ed il fondo verrà regolato di modo che, effettuando la sondata, il galleggiante esca per la metà del corpo dall'acqua.
Pescando con una spallinata leggera, la sondatura sarà omonima ma effettuata dall'amo e non più dall'ultimo pallino.
Pescando col solo pallino, non sarà necessario pescare.
-In pescata.
Una volta sondato, si potrà entrare in pescata.
Pescando col galleggiante è importante il lancio che verrà effettuato davanti a noi, avendo l'accortezza di mantenere la lenza ad una lunghezza non superiore a quella fra il puntale della canna ed il mulinello. Si lancerà, quindi, come si stesse usando una canna fissa.
Trattenuta la lenza, essa entrerà in corrente ed il galleggiante si disporrà sulla linea del puntale. Non lasciamo filo e non allontaniamo per più di 150 cm il galleggiante dalla nostra canna che, in pescata, rimarrà parallela allo specchio d'acqua.
Per verificare la correttezza della piombatura, una volta che la lenza entrerà in corrente, solleveremo lievemente il puntale tanto che il galleggiante fuoriesca dall'acqua fino all'asttina : la pescata sarà corretta se l'asta stessa fomerà con la superficie del fiume, verso di noi, un angolo di 45°.Nel caso in cui l'angolo sia inferiore a quest'ampiezza, occorrerà incrementare la piombatura, nel caso in cui l'angolo sia maggiore, diminuirla.
La mangiata verrà segnalata dal galleggiante che affonderà di netto, rapidamente e la ferrata dovrà essere pronta e decisa, ma non irruenta, poichè si rischierebbe di spezzare il terminale.
E' consigliabile pescare con la frizione aperta, poichè la spigola tende a fuggire non appena sente la "puntura" dell'amo. La fuga del pesce sarà, quindi, repentina ma non troppo duratura. Di fatti, la spigola tende a stazionare in corrente e, se di taglia ragguardevole, a ragiungere il fondo e a poggiarvisi con il ventre. In questo caso, non dovremo assolutamente forzare il recupero perchè una volta lì si smuoverà solo quando vorrà.
Pescando col pallino, si lancerà più a monte, in maniera omonima al galleggiante, come si usasse una canna fissa, reggendo l'amo.
Si aspetterà, quindi, che la lenza entri in corrente e si terrà la canna come descritto per il galleggiante.
L'abboccata sarà indicata dal puntale e ferrata e combattimento saranno omonimi al suddetto.
-Importante : La pasturazione.
La pasturazione, a base di bigattino, è fondamentale per questa tecnica. Con l'esperienza, riusciremo a perfezionare sempre maggiormente le modalità che, in linea di massima, rispetteranno un vademecum non troppo impegnativo.
Sarà indispensabile una fionda dal capiente scodellino poichèdovremo pasturare a monte sulla linea del galleggiante.
Più sarà intensa la corrente, più la pasturazione dovrà essere distante dal galleggiante, sempre verso monte, sia che si peschi col galleggiante sia che si peschi col pallino.
Non pastureremo troppo abbondantemente, fiondando circa ogni 15 min.
-Qualche Trucco.
Pescando col galleggiante, una volta che la lenza è entrata in pesca, per invogliare l'attacco potremmo, di tanto in tanto, ritirare il galleggiante vero monte e rilasciarlo o lentamente o a strappetti, prendendo il filo in mano all'altezza del mulinello.
Per una pasturazione che vorrà essere più precisa, potremmo costruirci un accessorio casalingo.
Ci muniremo di una spugnetta metallica, di quelle per lavare le stoviglie, reperibile in ogni negozio di casalinghi che piomberemo con un pallettone di 100 gr e che collegheremo ad una fune che ne permetterà il recupero una volta effettuata la pasturazione.
L'accessorio verrà lasciato fra i bigattini che ne riempiranno i vuoti e quindi verrà calato all'altezza del galleggiante, a circa un metro a monte dello stesso, per essere recuperato dopo circa 10 min.
-Le ore ed i periodi.
Massimalmente, la spigola può essere insidiata durante i periodi dell'anno ma è in estate che le catture saranno più numerose e nei mesi invernali che sarà più facile trovare l'esemplare di taglia.
Le ore migliori, sebbene questa sia una pesca effettuabile durante tutta la giornata, sono quelle immediatamente precedenti e successive all'alba ed al tramonto.