La corretta presentazione dell’esca con l’utilizzo di un determinato amo è spesso la premessa di un sicuro successo. Caratteristica principale dell’amo da carpfishing è la presenza dell’occhiello.
Esistono tre tipi di inclinazioni degli occhielli rispetto l’asse principale del gambo dell’amo:
Inclinazione verso l’interno
Inclinazione verso l’esterno
Assenza di inclinazione
A seconda delle montature utilizzate si useranno i diversi modelli citati. Diciamo che tendenzialmente per la maggior parte delle montature si utilizzano ami con occhiello rivolto verso l’interno. Generalmente durante la fase di aspirazione la carpa prende l’esca e l’amo, e proprio per la tipologia di montatura e di forma dell’occhiello è permessa l’antieiezione e quindi l’allamata. Esistono moderne montature che sfruttano ami con occhiello ad occhiello rivolto verso l’esterno.
Ormai siamo abituati a vedere infinite marche di ditte che producono ami di diverse forme colori e dimensioni. Non sempre siamo in grado di scegliere la cosa gusta per le nostre esigenze soprattutto per questo “casino” pubblicitario e di quantità di prodotti offerti. Ogni casa ha la ricetta giusta e sinceramente ad oggi non ho trovato una ditta su cui indirizzarmi ma per l’acquisto mi oriento principalmente sulla forma e di conseguenza sul lavoro meccanico che mi aspetto dallo steso. Il discorso può essere affrontato semplicemente richiamando alcuni concetti basilari di fisica, in particolare di meccanica. Consideriamo ad esempio la serie 5 della FOX con la sua forma allungata e molto particolare, possiede anche un filo molto fine. Moltissime montature si affidano a questo tipo di amo e la più famosa è Whthy pool rig.

Diciamo che la sua particolare forma e soprattutto lunghezza favorisce la rotazione dell’amo durante l’espulsione dell’esca. Si ha un braccio rispetto al fulcro (che considereremo l’occhiello dell’amo) molto “grande” e la rotazione è favorita. Parallelamente avere un braccio così lungo rispetto il fulcro crea una grande sollecitazione anche in considerazione del filo dell’amo stesso provocando a volte o la lacerazione della bocca del pesce o un amo addrizzato. Differentemente la serie più classica di ami da carpa quelli più tozzi e con un filo più grande hanno meno capacità di rotazione ma più robustezza e maggiore penetrazione nella bocca del pesce. Si può forzare il pesce in tranquillità. Il gambo corto è quanto di meglio può esistere per la pesca con la presenza d’ostacoli, grazie alla ridotta distanza che c’è tra la punta e l’occhiello. Ovviamente la soluzione innovativa che potrebbe portare alla grossa svolta è un amo con sezione che varia in modo tale da garantire in ugual misura una perfetta rotazione e una robustezza ottimale. Personalmente adesso sto utilizzando ami della Tandem Baits, l'Evolution che con buona curvatura e un gambo medio.

Utilizzo termo-restringente o un tubicino di silicone per “allungare” il gambo dell’amo e aumentare la capacità di rotazione del stesso.
Ovviamente tutto dipende dalla propria esperienza e dal tipo di pesca a cui si è abituati.