E' brutto a dirsi, ma è la verità dei laghetti a pago.A questo punto considerando la situazione generale che penalizza tutto e (quasi) tutti, anche i gestori di tali luoghi sono costretti a correre ai ripari, tutelandosi, onde evitare di dover chiudere baracca e burattini in breve tempo.
Faccio questo discorso perchè ormai da qualche anno, ma anche di più,mi sono reso conto,che anche i pesci, (ed in particolare le trote)sono pressochè "pilotati", attraverso le abitudini che acquisiscono negli allevamenti. Ogniuno potrà verificarlo di persona, ogni qualvolta si rechi in uno di questi impianti,(ma anche nei torrenti a volte) perchè in fin dei conti, il primo competitor del gestore paradossalmente è il pescatore, il quale pagando per un limitato periodo di tempo più o meno lungo può trattenere tutto quello che riesce a pescare (salvo eccezioni), cosa che nelle riserve è limitata (giustamente).
Difatti possiamo assistere a comportamenti del tutto inusuali da parte di questi pesci che paiono delle amebe che vagano ignorando bellamente ogni tipo di esca sia naturale che non.Comportamento che se a volte si può collegare a diversi fattori naturali, molto spesso si protrae anche per lunghi periodi, cosa che insospettisce, visto che l'ambiente non risente di variazioni che invece accadono nei corsi d'acqua naturali.
Quindi è bene prendere con le molle e verificare di volta in volta recandosi sul luogo le condizioni ed il comportamento dei pesci,poi fare il permesso.