La Pesca con la pasta by DavidexI ciprinidi amano la pasta. In particolare cavedani e carpe, ma anche i barbi, con i formati adatti, si fanno volentieri un piatto di maccheroni, soprattutto ai 4 formaggi.
Essenziale naturalmente una buona pasturazione, soprattutto se protratta per diversi giorni. Comunque, tanti anni fa, quando sperimentare era un divertimento secondo solo a riempire la nassa, avevo approntato queste due ricette:
PASTASCIUTTA PER CARPE:
si possono usare indifferentemente mezze penne o pennette, sconsiglio pasta più grossa. La si cuoce in acqua bollente NON salata, anzi, si aggiunge un cucchiaio di zucchero per ogni etto di pasta. La cottura dovrà essere molto al dente, la pasta deve mantenere il "nervo". In un tegamino a parte scaldate un po' di burro, sbriciolateci dentro dei biscotti molto grezzi (frollini o simili) in modo che ne esca una specie di ragù il più colloso possibile, poi scolate la pasta e la fate spadellare un paio di minuti nel tagamino con il burro e i biscotti. Alla fine spruzzate di zucchero vanigliato (quello a velo che si avanza in quantità industriale dai pandori e panettoni natalizi) e fate raffreddare il tutto. Poi prendete dei vasetti di vetro, di quelli della passata di pomodoro o simili, metteteci la pasta ben pressata, un po' di alchermes, o anice stellato o anche semplice amaretto di saronno, poi infilate 2-3 fiammiferi, accendeteli e chiudete ermeticamente il vasetto. Le fiammelle consumeranno l'ossigeno e il tutto rimarrà sottovuoto. Se ad ogni apertura si segue questa regola, i maccheroni durano fin che si vuole.
Per avere risultati apprezzabili bisogna pasturare il luogo di pesca almeno 3-4 giorni prima di pescarci. La prima pasturazione deve essere abbondante (almeno 200 gr. di pasta), poi via via si diminuisce finchè, nei giorni di pesca, si butta solo qualche maccherone.
Montatura semplicissima classica da fondo: canna, mulinello e filo in rapporto alla stazza delle prede (direi che una buona fondo da 3.50, un buon mulinello capiente con frizione pronta, e un uno 0,28-0,30 dignitoso sono più che sufficienti), olivetta scorrevole di peso adeguato alla corrente, finale lunghetto (almeno 40-50 cm) di diametro attorno allo 0,22 - 0,25, amo robusto a gambo lungo che si infilerà interamente nel maccherone lasciando che la punta fuoriesca bucando la pasta. Poi si lancia delicatamente, si butta qualche maccherone nei pressi del finale e si aspetta.
PRECISAZIONI.
Ho usato la pasta circa vent'anni fa, quando mi piaceva pescare le carpe e non esistevano boiles o simili. Il maccherone seleziona molto, perchè pur attirando anche carassi e scardole, solo pesci di taglia superiore ai 6-7 etti riescono ad attaccarsi all'amo. In pratica si trattava di una buona alternativa al mais e alla polenta. Oggi come oggi ci sono talmente tanti prodotti in commercio, già confezionati, che pescare con la pasta (con tutto ciò che ne consegue in termini anche di tempo) non credo abbia molto senso, ma chi preferisce il "fai da te" si accomodi!
Posso garantire che le carpe del Tartaro, del Tione e dei vari canaletti limitrofi ne andavano ghiottissime.
PASTASCIUTTA PER CAVEDANI E BARBI
Rispetto al formato per carpa bisogna cercare qualcosa di più piccolo, se vogliamo restare sul classico di facile reperimento vanno bene le "avemarie" o i "ditalini rigati", ma il nonplusultra per assorbimento aroma e tenuta sull'amo sono gli gnocchetti sardi!
Rispetto alla carpa cavedani e soprattutto barbi preferiscono il salato. Per cui bisogna andare su due aromi diversi: zafferano per i cavedano e formaggio puzzolente per i barbi. Va detto che comunque la pasta al formaggio piace tantissimo anche ai cavedani e in Adige ho preso anche qualche sporadico pigo e addirittura qualche savetta (difficile però da ferrare con la pasta).
Solita cottura, molto al dente, stavolta un pizzico di sale nell'acqua ce lo mettiamo, ma non molto. Siccome il formaggio piace anche a me, per evitare sprechi, la cosa migliore è quella di raccogliere le "bucce" di gorgonzola, taleggio e di grana e metterle a mollo per uno o due giorni in poco latte. A parte l'odore fortissimo, ci troveremo a che fare con una poltiglia densa (il grana si manterrà addirittura duro) che dovremo poi mettere nel solito tegamino, con il burro e con un po' di gorgonzola fresco. Quando tutto l'ambaradan si sarà sciolto, ci butteremo la pasta e anche un po' di acqua di cottura, si spadella per bene e poi si lascia raffreddare. Solito procedimento per il sottovuoto (ma vi avverto che poi i vasetti non li potrete più usare per altri scopi...
).
A differenza della carpa, considerando anche che barbi e cavedani si prendono in corrente, si possono avere buoni risultati anche il giorno stesso, ma se riusciamo a pasturare per 3-4 giorni la sagra è garantita.
Con questa esca ho pescato in Mincio zona Valeggio e nell'Adige zona Zevio, Perzacco e Albaredo. La tecnica è quella della passata, da attuarsi nelle anse dove l'acqua rallenta e crea la classica controcorrente, condizione più consona ai cavedani che ai barbi, ma garantisco che l'olezzo di una pasta simile richiama volentieri i baffoni anche a pochi metri da riva.
Montatura classica: bolognese sui 6 metri, 0,14-0,16 in bobina, galleggiante di peso rapportato alla corrente, finale dello 0,12, ametto del 14, a gambo corto.
Volendo si può pescare anche a fondo, in Adige quasi quasi è meglio, visto che il fondo è uniforme e sabbioso, in Mincio, più sporco di alghe e con una conformazione meno uniforme, una buona trattenuta è sempre la tecnica migliore.
La variante per cavedani è quella di scolare la pasta aggiungendovi dello zafferano in polvere che la renderà profumata e giallastra. Si pesca a passata con una montatura simile a quella per barbi, solo più leggera e con un finale più esile (0,10 o anche meno). Si può fare una passata pura, una leggera trattenuta, o anche pescare a mezz'acqua in caduta.
Il volume dell'esca seleziona abbastanza la taglia ma non garantisce catture da record. La pasta allo zafferano è molto gradita anche agli scardoloni.
Infine, per quanto riguarda il periodo, i risultati migliori con i barbi li ho ottenuti in autunno, da fine settembre a metà ottobre, con i cavedani funziona tutto l'anno, ma in certe giornate invernali, in buche profonde con corrente lenta, ho fatto catture a ripetizione e rispetto al bigattino la pasta ti toglie di torno alborelle, triotti e scardolette.