Postato 12 February 2008 - 11:08 AM
L'azione di controllo dei carabinieri attorno all'oasi tra Cisterna, Norma e Sermoneta
Pesca di frodo nel fiume Ninfa
Trota macrostigma, specie protetta: sorpresi in tre con canne ed esche
Cisterna di Latina (11/02/2008) - Forse pensavano che fosse l'ultimo degli ultimi canali di bonifica, e invece
era il fiume Ninfa le cui acque sono sottoposte a tassativo divieto di
pesca.
Tre uomini casertani, l'altra notte, sono stati sorpresi dai carabinieri di pattuglia mentre, con tanto di canne ed esche, aspettavano che le trote "macrostigma" abboccassero. Ma, al contrario, sono finiti loro stessi nella rete... dei controlli predisposti dai militari della Compagnia di Aprilia nella vasta zona che si estende attorno all'oasi di Ninfa, nel territorio
di confine tra i comuni di Cisterna, Sermoneta, Norma, Cori e Latina. I tre campani sono stati contravvenzionati per pesca sportiva-dilettantistica in assenza della prescritta licenza e pesca nelle ore notturne di fauna selvatica in zona di divieto.
L'oasi di protezione per la fauna del comprensorio di Ninfa è stata costituita con delibera regionale del 1973. Con successivo decreto del 2000, firmato dall'allora presidente della giunta del Lazio, è stato istituito il monumento vincolistico per l'area nota appunto come
Giardino di Ninfa, dove scorre l'omonimo fiume in cui vi è divieto assoluto di pesca. La rigida osservanza del divieto scaturisce dalla necessità di salvaguardare una particolare specie di pesce, la trota "macrostigma", la cui presenza è documentata in due sole zone al mondo: in località Posta Fibreno nel frusinate e, appunto, nel primo tratto del fiume Ninfa, dove i tre pescatori campani, forse ignari del vincolo, si erano appostati.
L'Arma dei carabinieri, spesso, programma servizi specifici per la tutela della rarissima specie di pesce che altrimenti rischierebbe l'estinzione.
L'oasi di Ninfa è un'area estremamente delicata da un punto di vista naturalistico
e l'esclusività del paesaggio, talvolta, invoglia "imprese" non lecite, come quella della pesca o della caccia di frodo. Purtroppo, però, va segnalato anche che lungo le strade che tagliano la vegetazione boschiva vengono abbandonati cumuli di rifiuti. Si tratta per lo più di ingombranti, inerti e anche rifiuti speciali.