La prima uscita in torrente dell'anno, mi mancava, certo le trote non corron come a settembre, ma la giornata è calda, 7°, la neve va, scioglie, e allora decido di pescare a valle di una diga.
Il deflusso è costante tutto l'anno, va bene d'estate, ma adesso che l'acqua non è poca sta un po stretto, poco male, appena dopo c'è una falla nella condotta, e scendono rivoli ovunque, il torrente presto cresce di nuovo, come sarebbe bello senza la centrale, ma non si passerebbe, troppa acqua.

Le trotelle inseguono, piccole, ma che spettacolo tutte che arrivano in fondo alla lunga pozza della foto...
Nere trotelle guizzanti inseguono e attaccano furiosamente io non ferro, il torrente è dimenticato ma è comunque vivo, nere trotelle sgusciano via man mano che arrivo alle spalle di queste lunghe pozze dal fondo ghiaioso .
Puciando ( non un granchè come verbo ma in questo caso è molto espressivo) il martin in una pozza profonda e corta, da verme, indubbiamente riesco a cavare la prima trota degna di foto, un giovane ibridino energico sui 25, che colori! 

Bella caudale
In partenza
Mi fermo a riflettere su quanto un'insignificante trotella possa essere divertente... Il piacere di pescar leggero...

Vado avanti, l'acqua un poco comincia a calare, mi sto avvicinando alla dighetta, la ghiaia lascia il posto allo gneiss del fondo del torrente, le pozze diventano scivolose, si aggiunge anche il ghiaccio vivo e la neve che in questo posto freddo resta fino in aprile inoltrato anche in stagioni poco nevose come queste
Scivoloso questo tratto, parecchio anche, tra le lisce rocce e il ghiaccio vivo, sotto il quale adesso scorrono piccoli rivoli, la neve è ancora gelata.
Qui qualche semina si fa, avannotti di mediterranea, ma non crescono??
Salto il pezzo con poca acqua appena a valle della diga, risalgo per un buon 150 metri, ritrovo il sentiero e torno indietro, voglio fare una pozza molto più a valle, ma dalla quale non si riesce ad andare avanti; insomma scendo e faccio solo quella.
Non la fotografo, è sera ormai, faccio tre lanci e risalgo.
Ne incanno una bella, devo dire che un po me lo aspettavo, la frizione cigola un po, quando vedo che è agganciata per un solo ancorotto, di fuori per di più apro un poco la frizione, abbastanza perchè riesca ad allontanarsi un po da me, c'è un auniscia( ontano, albero tipico che si trova vicino ai torrenti) sommersa, e puntualmente ci si infila.
Ecchec_zzo, entro in acqua, siamo in stallo, anche la trota sta li ferma: è legata al ramo.
Sono lì, ma non so che cosa fare: la slego e continuo il recupero con la canna o la prendo direttamente in mano e poi slego il filo con il rischio di perderla.
Vado per la prima, ma il ramo si rompe e io recupero fino a quando il ramo non mi si incastra nell'apicale, alzo la canna fin sopra la testa e riesco a ghermire la fario.
La poso sulla neve, non è enorme(35 cm) ma è bellissima un'atlantica dai colori fantastici. La rilascio e invece che tornare nel torrente risale un piccolo rivolo

La riprendo e la riposo nello stesso punto, stavolta fila via.


