Ciao Riko!
Ti cito un passaggio di un articolo di Marco Milardi scritto qui --> http://esoxitalia.bl...vitare.html?m=1
La trovo una spiegazione molto chiara ed esaustiva su punti di cui chiedevi delucidazione.
Ovviamente chiedo agli admin di modificare qualora non dovessero trovare il mio post opportuno
Durante la stagione estiva ed in grandi laghi puo' succedere che i lucci si spostino in zone profonde, alla ricerca di acque piu' fresche ed ossigenate oppure durante la caccia ai banchi di pesce foraggio.
La cattura in questi momenti non e' facile ma molti pescatori la seguono assiduamente perche' puo' portare in barca alcuni dei pesci piu' grandi, sia con la tecnica della traina che con il vertical jigging sui banchi di foraggio..
Purtroppo durante la fase del recupero ad alta profondita' puo' succedere che il luccio sviluppi una disfunzione della vescica natatoria.
Gassed up (gassato) e' un termine usato dagli angler americani per indicare i pesci che, pescati in profondita', non riescono a mantenersi dritti e a tornare negli strati piu' profondi.
Non sempre un pesce con questo problema e' facilmente identificabile fisicamente, la vescica natatoria puo' essere rigonfia e quindi lo si nota per la pancia gonfia e turgida ma puo' anche non esserlo e si puo' diagnosticare dal semplice fatto che il pesce non riesce a mantenere l'assetto normale o a tornare verso il fondo.
Non tutti i lucci allamati in profondita' e recuperati in fretta sviluppano questa sintomatologia ma e' chiaro che se si volesse tutelare completamente il pesce non si dovrebbe andare a pescarlo su profondita' elevate.
Molti pescatori hanno constatato che si possono presentare casi di quest'ultimo tipo anche in pesci che sono stati catturati in zone poco profonde. Di solito sono attribuibili piu' alla stanchezza indotta dal combattimento che alla disfunzione della vescica natatoria anche se c'e' chi ha teorizzato che sia proprio il combattimento, con un meccanismo ignoto, a provocare la disfunzione della vescica
Una soluzione semplice a questo problema e' quella di ridurre il piu' possibile i tempi di combattimento grazie ad attrezzature adeguate per quanto riguarda i casi in acque basse. Per i lucci allamati in profondita' pero' sarebbe controproducente diminuire il tempo di recupero perche' salirebbero troppo velocemente aggravando il problema o perfino aumentare il tempo di recupero per via dei danni da acido lattico che ne deriverebbero.
Il luccio e' un pesce fisostomo, che cioe' ha una vescica natatoria in comunicazione con la bocca e che puo' ingoiare o ruttare aria per regolarne la pressione. Questa comunicazione si interrompe a volte durante il combattimento creando la sintomatologia.
Cosa si puo' fare:
- L'unica cosa da fare, nel caso ci capiti per le mani un luccio gassato nonostante tutte le precauzioni che abbiamo preso in precedenza e' rimanere con il pesce. Tenendolo per la coda, fuori dal lato della barca, e mantenendolo in assetto muovere la coda a destra e a sinistra fino a che il pesce riparte.
- Un gentile massaggio sulla pancia, dalla coda verso la testa, effettuato con l'altra mano puo' aiutare a far "ruttare" il pesce che poi dovrebbe recuperare piu' rapidamente.
- Un pesce gassato puo' metterci un bel po' di tempo a riprendersi per cui non abbiate paura di stare col pesce mezz'ora o anche piu', controllate che una volta partito il pesce riesca a mantenersi in profondita' e non ritorni in superficie.
- Quando succede in estate l'effetto combinato dell'acido lattico, del gasamento e della temperatura dell'acqua in superficie puo' acuire la gravita' di questo problema, quindi massima attenzione durante questo periodo dell'anno. Limitare al minimo il tempo fuori dall'acqua.
- Evitare operazioni di foratura della vescica natatoria, sono difficili da praticare correttamente e non portano nessun vantaggio in termini di sopravvivenza.
Aggiungo delle considerazioni.
Innanzitutto, far ruttare il pesce potrebbe non essere l'unica soluzione.
Dei grandi pescatori di lucci, che purtroppo qui non leggono, parlano e hanno sperimentato con successo in alcuni casi la possibilità di mandare giù il pesce alla profondità a cui è stato preso dentro a un carpsack legato all'ancora. Lasciato al pesce il tempo necessario per compensare, lo so ritira su lentamente e lo si lascia andare.
Ovviamente sto parlando di tentativi che si fanno, la certezza assoluta di successo non c'è.
Altra questione. Il fenomeno del gasamento è spesso considerato prettamente estivo.
Occhio che può capitare anche d'inverno, specie trainando e agganciando pesci che sono in caccia sospesi su palle di foraggio. Ergo, ocio che il rischio di gasare il pesce c'è sempre, soprattutto con i più grossi, che sono anche quelli più delicati...
E qui mi ricollego ad una tua domanda
In natura, ossia durante la sua normale attività predatoria, può incorrere nel barotrauma?
Credo non sia impossibile, anzi. Se sta cacciando su una palla di foraggio e parte dal basso, facendo un repentino scatto verticale, può (almeno credo) gasarsi. Però alla profondità di caccia rimane, non viene verricellato su fino in superficie e quindi credo possa avere il suo tempo compensare.
Tornando a noi...
D''estate il rischio di mortalità aumenta, considerando oltre al gasamento anche la combinazione von altri fattori quali l'esposizione del pesce allo shock termico e alla fatica del combattimento (come per altro dice l'articolo).
L'ideale sarebbe quindi nei mesi più caldi dedicarsi ad altro o almeno non pescarli a grandi profondità (quello non andrebbe fatto mai) e/o in laghi particolarmente caldi in superficie...
Ovviamente queste ultime considerazioni da professorino sono tanto belle, ma in realtà siamo dei maledetti pescatori ingordi, la scimmia da tenere a bada è difficile e poi ti capita quando meno te lo aspetti (esperienza personale e non) che prendi un luccio, magari pure grosso, pensi di aver fatto tutto bene e poi il pesce schiatta per n motivi diversi.
Ma tant'è...se non volessimo far male del tutto ai pesci staremmo a casa...
Comunque argomento molto interessante e importante, grazie per averlo sollevato. Speriamo nell'intervento di qualcuno sicuramente più competente di me in materia,
My two cents
Matteo