Posto che ovviamente non puoi vendere carassi spacciandoli per carpe, così come non puoi vendere maiale spacciandolo per agnello, trovo che non ci sia nulla di male. La legge impone delle regole precise per la commercializzazione di prodotti alimentari, tra cui una corretta etichettatura che ne indichi la provenienza: purtroppo i mercati (di cui io non sono un grande sostenitore, non me ne voglia la tradizione, ma credo che le regole del commercio ambulante siano tutte da rivedere, per la tutela dei consumatori e degli altri commercianti, che hanno ben altre regole, vincoli ed obblighi) sono un po' una "zona franca"...
Sull'aspetto gusto e/o apprezzamento di certi cibi, non si può fare un discorso assoluto, in quanto è il regno incontrastato del soggettivo, tutto è legato ad abitudini, convenzioni, tradizioni, momento storico ecc. Neanch'io mangio i carassi, anzi in generale mangio pochissimo il pesce d'acqua dolce, solo qualche trota ogni tanto, eppure qualche decennio fa si mangiava qualsiasi pesce, ed erano considerate tutte prelibatezze. Io stesso in Svizzera ho mangiato recentemente il lucioperca, che è un piatto tradizionale nella zona di Lucerna, trovandolo squisito. In Australia ho mangiato canguri e serpenti (ottimi anche questi!), cose che sicuramente non avrei mai mangiato qui in Italia, e che invece laggiù sono comuni come il pollo o il coniglio da noi.
Non c'è niente di strano nel fatto che siano venduti e mangiati i carassi: soprattutto tra le popolazioni provenienti dall'est, oggi molto numerose in Italia, questi pesci sono considerati buonissimi. In Polonia la carpa è il piatto tipico di Natale, come può essere il tacchino in America o l'agnello pasquale da noi.
E' tutto relativo. Non bisogna avere chiusure mentali o preconcetti, anche nell'alimentazione. Bisogna invece sempre esigere il rispetto delle regole, siano esse leggi o norme igieniche.