La tirlindana è una tecnica "antica", già praticata dai nostri avi nei grandi bacini prealpini lacustri. Rientra pertanto nelle tecniche tradizionali che si praticano a traina dalla barca. Spesso erroneamente confusa, anche da siti che si spacciano per "specializzati" :nixweiss:, con la trotiera e/o molagna che, invece, è un attrezzo nonché tecnica ben differente dalla tirlindana.
Ecco una foto in dettaglio di attrezzo e lenza:
Come si può notare, la Tirlindana non è che un semplice telaietto in legno (ne esistono già in commercio costruiti anche con differenti materiali), sul quale avvolgere la nostra lenza.
Le lenze:
La lenza principale utilizzata per questa tecnica è indubbiamente il nylon nella misura 0,60 per la lenza madre, circa 50 metri da avvolgere sull'aspo, e 0,25/0,30 per il bracciolo terminale il quale, mediamente, si fa dai 2,5 ai 4 mt di lunghezza.
La lenza dev'essere piombata - ad esclusione del terminale - visto che sostanzialmente dovrà "strisciare" sul fondo.
Sulla piombatura si potrebbe aprire un capitolo enorme, visto che da lago a lago, da pescatore a pescatore, esistono diversi metodi di applcazione. ora, fermo restando che la parte che starà più in profondità dovrà essere leggermente più pesante rispetto la parte di lenza vicina alla barca, durante i miei vari esperimenti: "piombo così o piombo cosà", non ho mai notato differenze in termini di catture, pertanto il mio modestissimo parere è: sbizzaritevi pure in ogni caso si consiglia di piombare la lenza tenendo una distanza di circa 50-60 cm tra un piombo e l'altro.
Che tipi di piombi utilizzare? Chiarmente andranno utilizzati dei piombi che creino il minor attrito possibile in acqua (pertanto sono tassativamente da evitare piombi del tipo a pera, a sfera ecc), optanto per quelli tipo olivetta (piccole olivette lunghe circa 2/3 cm). Ho visto alcuni utilizzare le olivette forate da parte a parte e fermarle con un nodo sulla lenza madre, altri utilizzare le olivette da montagna, insomma come avrete capito anche qui si può lasciare spazio all'inventiva, ma il mio consiglio (se proprio vi vorrete fidare.. azzi vostri ) è quello di utilizzare il filo di piombo cosi non solo da potervi creare delle spiraline a vostro piacere e fermarle nel punto desiderato semplicemente stringendole sulla lenza mandre, ma anche perchè sono molto più comode (in quanto totalmente flessibili) in fase di riavvolgimento della lenza madre sull'aspo, come si può peraltro notare in dettaglio nello foto sopra. Altro indubbio vantaggio è che in qualsiasi momento potrete alleggerire la vostra tirlindana con una semplicissima operazione, diciamo impropiamente: srotolando il piombo
Alcuni a volte, compreso il sottoscritto, per comodità utilizzano la lenza madre in rame la quale, a differenza del nylon, è ovviamente già piombata. vi sono però diversi contro nell'utilizzo del rame che partono dal costo, sino alla difficoltà nel riavvolgerlo correttamente sull'Aspo, nonchè in caso di incaglio, visto che il rame si segna con una facilità allarmante, si rischia di buttare letteralmente al _esso, 50 o più metri di filo pagato non poco o peggio ancora magari perdere un bel pesce proprio a causa di un indebolimento, causa segno, sul filo di rame.
Azione di pesca:
Tornando all'azione di pesca, la stessa prevede, come anticipato, la traina dalla barca a bassa velocità (al minimo). Si potrebbe praticare (già fatto) anche a remi, ma sostanzialmente senza quasi mai fermarsi, in quanto in questo caso con la lenza calata, si amplifica e di molto il rischio incaglio. Pertanto a chi volesse praticarla in versione purista e/o ecologica ecc, consiglio vivamente di portarsi un vogatore in barca, questo sia per il predetto motivo, ma anche perchè i "veri maestri" di questa tecnica, durante l'azione di pesca, danno dei colpetti sulla lenza madre a distanza di un paio di secondi tra uno e l'altro, rendendo così più efficace l'azione stessa.... morale tenere la lenza in mano, dare strappetti, mantenere la rotta ecc remando, è quasi un impresa titanica L'ottimale sarebbe disporre di un motore elettrico così da essere più green, non consumare benzina = costi e, non ultimo, abbassare il livello di disturbo sui i pesci quando si effettua una passata a traina in fondali bassi.
Quali pesci si insidiano:
Persici, Lucci e Cavedani, ed ancora più in generale altri predatori.
Pescando in profondità il persico è la preda principe di questa tecnica, ma non è affatto raro catturare anche Lucci. Ovviamente, se puntermo al Re' Luccio, dovremo non solo utilizzare esche consone, ma soprattutto adottare alcuni accorgimenti per non rischiare di perdere il pesce causando in primis un danno allo stesso e vanificando poi così la nostra azione di pesca. N.B. Luccio = Terminale in acciaio oppure Fluo Carbon di grosso diametro.
Facendo un lenza madre più leggera, oppure aumentando la velocità (aumentando la velocità di navigazione, la lenza tenderà a salire a galla) si possono insidiare anche i cavedani.
Esche:
Pure qui c'è da sbizzarrisi, passando dall'esca viva (atroce) alla morta, ma i migliori risultati (parlo per esperienza personale) li ho ottenuti e visti ottenere con minnow ed esche siliconiche
Da evidenziare che nel caso di utilizzo di minnow è importante prediligere quelli in versione floating in modo tale che l'esca lavori sempre qualche cm sollevata dal fondo, evitando così, e di molto, la possibilità che il minnow si incagli sul fondo. Inoltre se a qualcuno balenasse l'idea di usare il cucchiano, consiglio di evitare quello rotante, in quanto il tipo di lenza, seppure sicuramente deve disporre di una robusta girella di congiungimento tra la lenza madre e quella terminale, (meglio inserirne una seconda tra uno spezzone di lenza madre piombata e l'altra) ci garantirà l'attorcigliamento del terminale ed un grande attrito in acqua.
Conclusioni:
Si potrebbero scrivere dei mini libri sull'argomento, ma da una parte non ne sono capace e dall'altra alla fine spero che già questo malloppino di informazioni, che bada bene non hanno la pretesa di insegnare nulla a nessuno, possa esservi d'aiuto per provare a cimentavi in questa pesca, perché alla fine solo con i test sul campo ci si potrà fare una propria esperieza e convinzione che, nella maggior parte dei casi, vale di più di mille parole
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