
Ad aspettarmi, l’amico Aldo Calzolai, ottimo spinner e compagno di varie “lucciate” in quel del Parco Laghi, oltre, naturalmente, il padrone di casa, l’Avvocatone Stefano Tinarelli, al quale vanno tutti i miei rispetti. Purtroppo, come da titolo, alle volte il diavolo ci mette lo zampino e anche in presenza di una gestione sopraffina ci si può scontrare con realtà ambientali negative, capita e così è stato. Una volta di più, se occorresse ribadirlo, anche dove i pesci sono presenti, e di qualità, le giornate/periodi negativi sono possibili. I recenti raffreddamenti dell’acqua –è necessario ricordare che qui siamo in quota e l’inverno anticipa- e le forti piogge hanno, da un lato favorito il rimescolamento delle masse liquide e la riossigenazione delle stesse ma, dall’altro, hanno fatto rallentare l’attività metabolica, soprattutto dei lucci. La giornata di domenica, infatti, è stata caratterizzata dal fatto che gli Esocidi mangiavano da fermi, sul fondo, soprattutto con esche mobili alla minima sollecitazione, come jig e gomme non tanto grandi, ma molto moblli sulle jerkata breve, in prossimità delle rive e degli ostacoli. In questo modo il buon Aldo ed il sottoscritto alcune mangiate le hanno viste, anche se la resa è stata bassa in proporzione (almeno cinque o sei i pesci sbagliati). Va bè, ci sta. Resta il fatto che, nebbia a parte, il lago di Acquapartita ha sempre un suo fascino, soprattutto ora che i livelli sono a pelo di sponda. Ecco alcune foto dell’unica mia cattura, modesta ma gratificante per come è stata realizzata, mentre Aldo ne effettuerà un paio.


Non migliore la situazione ai Pontini dove, nonostante le cospicue presenze -a proposito: “a romani, ma che ci facevate lassù tra le nebbie” rivolto ad Ivan From Trigno, che ho conosciuto di persona, anche lui attratto dalla gestione del Parco Laghi- le catture sono state scarse. La nebbia bassa e l’assenza di brezza hanno praticamente condizionato la resa. E dire che di trote, anche parecchio belle, ce ne sono tante, ma il periodo non è dei migliori, ma arriverà di sicuro. Però una cosa ha reso: la cucina del ristorante dei Pontini, dove bene o male si sono ritrovati tutti, ma proprio tutti, gli infreddoliti spinner e pam che avevano sfidato le nebbie e la pioggerellina. Lassù la temperatura non è mai salita sopra i 6-7 °C durante il giorno………..Grazie ancora Stefano, per l’ospitalità e, se occorre ricordarlo, per la tua grande passione, oserei dire spumeggiante, sia nel realizzare nuove idee di approccio tecnico che nella gestione delle acque. A presto.