mi ero già presentato tempo fa, ma poi sono mancato per molto tempo, quindi vi "beneficio" di un veloce ripasso: ho 27 anni e scrivo dalla provincia di Cuneo, valle Po per l'esattezza, dove pratico soprattutto la pesca al tocco, non disdegnando però qualche parentesi col cucchiaino o a pesce bianco. Il quesito che voglio porvi è il seguente: tendenzialmente ho sempre usato, al tocco, le classiche corone cuneesi, convinto che se sono nate qui è perché siano, in effetti, le più adatte ai nostri luoghi. Per cuneese intendo la corona costruita con girella doppia alle due estremità di un filo 0,22 - 0,20 ed una quindicina di pallini di piombo di diverse dimensioni, in base alle necessità, tutti equidistanti a 6 cm. Devo dire che mi trovo piuttosto bene, con tale montatura, quando pesco in torrenti che presentino buche o correnti (quelle che noi chiamiamo "lame") di dimensioni e profondità di un certo rilievo in lunghezza/larghezza/profondità, insomma laddove gli spazi non mancano, perché la corona può esercitare al meglio, secondo me, la sua funzione di accompagnare dolcemente l'esca verso la preda. Diverso, invece, credo sia il discorso nei veri e propri torrentelli di montagna (nel nostro dialetto "bialot"), costituiti da una successione di buche di dimensioni parecchio ridotte, così come la profondità; spesso, inoltre, tali buche si presentano "infestate" dalla vegetazione. Qui penso che la classica corona risulti inadatta per via del troppo piombo, che finisce per appesantire l'azione di pesca, per cui vorrei orientarmi sulle spaccatine da montagna, ma non avendole mai usate vorrei chiedervi qualche consiglio un po' su tutti gli aspetti: quante e quali utilizzare (ovvio che uno debba sempre regolarsi in base all'acqua, ma vorrei proprio solo un'idea base), come disporle sulla lenza, quali pregi/difetti presentano rispetto alla classica corona etc.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte che, sono certo, sarete così gentili da darmi!
