...brucia il sole sulla mia nuca, e sento distintamente la maglia bagnata sotto al gilè; l'ennesima goccia di sudore mi scende dai capelli e scorre su tutto il viso, mi innervosisce...accellero freneticamente gli ultimi metri di recupero, non ci sarà nesusna sorpresa, sfilo il martin dall'acqua molto velocemente, poggio la canna altrettanto velocemente e finalmente mi concedo una rinfrescata con le limpide acque del torrente. Ora le gocce che percorrono il viso sono una goduria...rapido sguardo all'orizzonte, un orrizzonte molto vicino quello del torrente, poi un'occhiata all'orologio...vai, si va ancora avanti! scendo dalla pietra come un gatto, ormai le potrei chiamare per nome, e ricomincio ad avanzare nell'acqua bassa e pulita...quasi non la sento piu addosso agli stivali, sono sul torrente quasi da un'ora. Per qualche decina di metri non c'è un posto buono per lanciare, lo so, e mi godo allora i riflessi di luce sull'acqua, i ragnetti che scappano, anche qualche avannotto cresciutello che attira la mia attenzione, mi scappa un sorriso...intorno, le oglie, cosi le chiamano, sono fiorite in spendidi fiori viola! in cielo le nuvole bianchissime contratano col cielo azzurrissimo delle 11 di mattina ed il cinguettio di chi sa quale volatile fa da conrnice a questo splendido quadretto... mi godo lo spettacolo, inconsciamente sono soddisfatto, i miei 3 cavedani li ho fatti. Chissà quanti lanci avrò fatto fino ad ora, ma giunti finalmente ad una conformazione interessante del fiume, l'adrenalina gia mi accelera i battiti quando vado a sfilare il martin dall'anellino ferma esca della canna...lo tengo in mano per qualche altro passo, apro l'archetto e blocco il filo, due dondolii e lancio da sotto...è il momento di massima agitazione, non so nemmeno dirvi se respiro in quegli attimi, soprattutto finche non intravedo il martin... niente, è passato quel metro che mi dava la maggiore speranza, il posto prometteva e invece nulla...poco piu avanti altra correntina con a monte della schiumetta generata dall'acqua che passa fra le rocce facendo un piccolo scalino di 30 centimetri... "ora qui" penso tra me e me "deve starci"... torna il batticuore, lancio bene, due giri di manovella forse meno e il cimino si flette e comincia nervosamente ma ritmicamente a piegarsi... altra scarica di adrenalina, quella vera, emozione a mille, capisco che quel flettersi ritmicamente altro non è che diretta conseguenza del dimmenarsi della preda... qualche ticchettio della frizione, recupero e finalmente quando esce dalla schiumetta anche i miei occhi godono...si vede tutta l'energia del pesce la violenza con cui si dimena... ma un momento... quelle forma inconfondibile, quei riflessi, quel giallo incredibile del ventre e delle pinne....so che la possibilità non è affatto remota, ora che vedo il pesce mi sbrigo a portarlo a me...mancano si e no 2 metri, l'acqua è bassissima e finalmente la vedo... è lei, è una fario, bellissima, giallissima e lucidissima! e non è nemmeno tanto piccola...ora l'emozione è al massimo, sono sicuro che sto ridendo, fremo! mi bango entrambe le mani, a turno, e la vado per prendere.... ed è come la prima volta: liscissima, direi viscida, ma in senso buono, morbidissima sotto la pancia! che spettacolo, ogni volta che le tocco è come la prima volta....rapido prendo la macchinetta, foto, staffetta tra macchinetta e pinze, la slamo, la rimetto in acqua...se ne va subito, ed in acqua è ancora piu bella...quei puntini rossi come si vedono!! quando non la vedo piu, finalmente ragiono sull'accaduto... non so se lo penso o lo dico al alta voce "che spettacolo, ora si che me ne torno indietro"...ancora una volta un'emozione, ancora una volta un sorriso, ancora una volta una mattinata che ti rende soddisfatto.... non vedo l'ora di salire in macchina e godermi quei 2 minuti a rivedermi le foto!
Ivan...
ed ora il luogo e la trota protagonisti del racconto:
mentre risalgo

e qui...

...c'era lei
Questo post è stato modificato da ivan from trigno: 15 November 2011 - 19:23 PM
-Il Catch And Release non è un modo di dire... non si rilascia un pesce perchè "è il regolamento" o perchè "spero di ritrovarlo e riprenderlo"...un pesce lo si rilascia per la semplice e genuina ammirazione di esso... quando si è colpiti dalla bellezza della natura che ti circonda e dei suoi abitanti, quando si è consapevoli della loro straordinarietà, sia nella loro bellezza che nei loro comportamenti, il C&R diviene non una scelta, ma una semplice ed ovvia conseguenza...e la giusta compensazione per quel piccolo peccato d'egoismo qual'è la pesca; non si puo rovinare tutto ciò, perchè è strordinario.-
-Il miglior modo per godere di questo paradiso, è pescarci-
-La frase più bella del mondo non è "ti amo" ma "ce l'ho!!"-