L'avventura inizia dopo una prevedibile scoperta mattutina: se non si è capace di posare con la grazia necessaria non la si tirerà mai fuori da sotto quelle rame.
Dopo aver contribuito alla decorazione del suddetto ramo con una mezza dozzina abbondante di sedge, consapevole di non essere certo il primo moschista dedito alla decorazione delle piante, decido che un cambiamento è necessario. Sono ormai le nove di ieri mattina, il fido negozio dell'amico Paolo ha sicuramente aperto e avrà qualcosa in grado di salvarmi la giornata. Un rapido giro tra gli scaffali e vedo la soluzione: 5 metri di carbonio telescopico in offerta speciale che mi guardano sorridenti.
Riminescienze di Sampei e pescatori valsesiani offuscano la mia già fragile mente.
Presento il progetto a Paolo: risate sue e dei clienti tutti... Uomini di poca fede, ma purtroppo di molto spirito

La porto a casa, ci fisso due metri di coda galleggiante del 2, una treccina da un metro e mezzo e termino con un metro di finale del 14.
Armato di null'altro riparto verso il Fibbio nel tardo pomeriggioe sono in pesca alle 19.
Il fiume è tutto una bollata continua, quasi non ci si crede quanto possa essere bello. Pesco inginocchiato, frustando come un matto i due metri di coda, aiutato splendidamente dall'assurda lunghezza della canna. Poso sulla bollata con precisione inaspettata. Presa!
Neppure 30cm di fario, ma il cuore batte all'impazzata e la mia totale inesperienza con la fissa rende il recupero tragicomico: quasi due minuti per un pesce di tre etti se ha mangiato pesante.
Funziona, funziona!
È l'inizio della follia più assoluta.
Striscio al passo del giaguaro, accorcio il tutto togliendo coda e treccina, mi infilo in un fitto cespuglio (more, ahi!) faccio scivolare la canna sul pelo dell'acqua e arrivo laddove nessun moschista ha mai potuto: dove tra tetto di rami e acqua c'è mezzo metro scarso. Tengo la mosca a 5-10cm dalla superficie e ce la faccio rimbalzare sopra ogni due/tre secondi. Presa! Presa! Presa! Non finiscono più!!!! La più grossa non sarà arrivata neppure ai 35cm, ma sono a quattro catture e pesco da venti minuti.
Splash! Robusto colpo di canna in acqua: "È troppo lunga" mi dico, ma rido dalla felicità.
Cambio posto, anche perché le spine iniziano a farsi sentire e ho i pantaloni corti.
Rimonto i due metri di coda e la treccina, salgo al paese e raggiungo una piscina abbastanza larga da farmi esercitare con la posa. Dopo una mezz'ora di imbarazzanti ingarbugliamenti grossomodo capisco come ci si possa regolare.
Sventolare la mosca sulla sperficie è letale: saltano fuori dall'acqua e la prendono al volo, uno spettacolo anche se solo due superano i 20cm.
Sto pescando sotto casa di un guardiapesca, che mi vede e mi chiede "Féto pulito?", tipica espressione vereonese che significa"se c'è un bigattino in fondo a quella lenza saluta la tredicesima e inizia a nuotare". Poi nota la sedge, ride e se ne rientra in casa.
Arriva il buio, fine pesca.
Bilancio delle due ore: 6 in misura e un numero imprecisato di piccole avventuriere, tutto ovviamente rilasciato felice e pinneggiate.
Sono euforico e, mentre l'autobus (sì, l'autobus) mi riporta a casa, maledico il venerdì di pesca chiusa e sogno un sabato mattina da fenomeno.
Amici moschisti, e mi rivolgo specialmente a voi che avete appena iniziato e avete la mia stessa tendenza alla decorazione delle frasche, provate e divertitevi!
Questo post è stato modificato da Uomo Rapala: 05 August 2011 - 10:02 AM