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Carichi di rottura dei monofili


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10 risposte a questo topic

#1 Max1987

Max1987

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Postato 02 December 2009 - 21:18 PM

Ciao a tutti! Ultimamente, non so se l'avete notato, appaiono sempre più spesso indicati sui monofili, 2 diversi carichi di rottura...uno relativo al fishing test (di solito + elevato) e uno dell' ISO TEST...qualcuno di voi sa la differenza tra i due carichi e qual è quello che interessa noi nell'azione di pesca? Voglio farvi un esempio: ho un "tubertini dragon" dello 0,14 per costruire i terminali delle lenze per trota in laghetto...il carico di rottura del fishing test è di 3,900 kg; quello dell' ISO TEST è di 1,890 kg...come ben vedete c'è una netta differenza tra i 2 carichi...quindi quale carico di rottura devo tenere in considerazione? Vi ringrazio tutti per le eventuali risposte :wink: !

#2 jar

jar

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Postato 03 December 2009 - 12:33 PM

Ciao Max,
come dice la parola stessa, il valore indicato dal fishing test è un valore di riferimento trovato in ambito di pesca, e può quindi variare leggermente da caso a caso, e quindi diventa indicativo. Il valore indicato ISO, si riferisce invece al valore trovato nei controlli di qualità dei prodotti, imposti dallo stato secondo la legge ISO 9000 (legge sui controlli qualità, appunto) a tutte le industrie in assoluto ed è certificato in maniera oggettiva e sperimentale da un macchinario che sottopone a prova di trazione centinaia di provini, e ne indica il valore medio del carico di rottura. Pertanto l'iso è sicuramente un dato più corretto da tenere a mente nell'acquisto dei monofili, anche se, come detto, in definitiva è il tipo di metodo per determinare il carico di rottura che cambia, portando a numeri diversi: il primo è basato sulla sperimentazione in luogo di pesca, il secondo è controllato da un ente apposito, stesso in fabbrica.
Jar
><(((°> ...piccoli cambiamenti nelle montature portano grandi differenze nelle catture...><(((°>

#3 Ferroforte

Ferroforte

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Postato 03 December 2009 - 13:12 PM

Lo stesso filo,un paio di anni fa dichiarava quasi il doppio ! Ora si sono inventati questo fishing test per giustificare le palle che ci sono state dette per anni !!!! :lol:
Buy the best,forget the rest...

#4 jar

jar

    Esperto Trota Lago

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Postato 03 December 2009 - 13:57 PM

Ferro tieni anche conto del fatto, però, che una cosa è sottoporre un filo ad una trazione costante (ISO) fino alla rottura, ed un'altra è sottoporlo ad esempio, ad un tira e molla con un pesce. Quando il filo viene straziato in questo modo, in particolare quando viene tirato fino a "quasi il limite di rottura" ma non di più, cioè quando si supera il "limite elastico" del filo senza rompere lo stesso, e poi si riporta nuovamente a livelli normali di carico, il filo entra in "snervamento" (si deforma permanentemente allungandosi in lunghezza, in modo che, se per ipotesi, lo misurassi prima e dopo il tira e molla, presenterebbe una lunghezza di poco superiore a quella inziale) e si "incrudisce", cioè diventa più resistente, anche se non presenta più la stessa elasticità di prima (è come se si fosse irrigidito) e quindi può aumentare il valore nominale del carico di rottura!! :wink:
Secondo me è questo il motivo per cui un valore da fishing test può essere maggiore di un valore ISO.
Jar
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#5 Ferroforte

Ferroforte

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Postato 03 December 2009 - 14:08 PM

Alcune ditte,ti parlo di anni fa.... Riportavano sul retro della confezione un disegno che chiariva moltissimo le idee ai pescatori facendo presente che il carico di rottura segnato sulla confezione di vendita era riferito al sollevamento di un peso... ma immerso nell'acqua ! :wink:
Chi si basa solo sul carico di rottura di pesca ne capisce poco per il semplice fatto che le varianti (come hai detto anche te...) sono moltissime... a partire dal nodo ! Cosa che durante i test non viene calcolato perchè le prove vengono fatte in assenza di nodi.... e chi non fa un nodo sulla sua lenza???? :wink:
Quando acquisto un filo lo faccio e basta,senza leggere troppo quello che mi si vuole far credere,lo provo,e decido se è buono o no ! :wink:
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#6 jar

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Postato 03 December 2009 - 14:21 PM

Chi si basa solo sul carico di rottura di pesca ne capisce poco per il semplice fatto che le varianti (come hai detto anche te...) sono moltissime... a partire dal nodo ! Cosa che durante i test non viene calcolato perchè le prove vengono fatte in assenza di nodi.... e chi non fa un nodo sulla sua lenza???? :wink:


Sicuramente, infatti il nodo gia è un "punto debole" del sistema, che non ti farà MAI ottenere lo stesso valore del test ISO. Io per la scelta del filo (con diametro minore possibile) mi attengo, grosso modo, a questa equivalenza, puramente indicativa:

peso della trota media che si può pescare + forza che può esercitare < carico di rottura del filo (iso)

anche se, alla fine, si tende sempre a far riferimento più al diametro del filo che al carico di rottura, visto che su fili "buoni", si è sempre abbastanza in sicurezza! Quindi la prova sul campo, come tu stesso dici, risulta inevitabilente il metodo migliore per scegliere un filo !! :D
Jar
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#7 Ferroforte

Ferroforte

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Postato 03 December 2009 - 19:27 PM


Chi si basa solo sul carico di rottura di pesca ne capisce poco per il semplice fatto che le varianti (come hai detto anche te...) sono moltissime... a partire dal nodo ! Cosa che durante i test non viene calcolato perchè le prove vengono fatte in assenza di nodi.... e chi non fa un nodo sulla sua lenza???? :wink:


Sicuramente, infatti il nodo gia è un "punto debole" del sistema, che non ti farà MAI ottenere lo stesso valore del test ISO. Io per la scelta del filo (con diametro minore possibile) mi attengo, grosso modo, a questa equivalenza, puramente indicativa:

peso della trota media che si può pescare + forza che può esercitare < carico di rottura del filo (iso)

anche se, alla fine, si tende sempre a far riferimento più al diametro del filo che al carico di rottura, visto che su fili "buoni", si è sempre abbastanza in sicurezza! Quindi la prova sul campo, come tu stesso dici, risulta inevitabilente il metodo migliore per scegliere un filo !! :D
Jar

Dato che si è parlato di Dragon che è un nylon da finali,aggiungerei anche che per la pesca alla trota,a differenza della pesca al colpo,l'80% delle rotture sono causate dallo sfregamento del filo con i denti del salmonide è per questo che spesso e volentieri un fluoro carbon,più resistente all'abrasione ma con tenute inferiori al nylon classici,ci permette più catture prima di rompersi ! :wink:
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#8 Max1987

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Postato 03 December 2009 - 19:54 PM

Vi ringrazio per le risposte, molto esaudienti :) . Del carico di rottura che si abbassa "al nodo", lo sapevo già...difatti mi interessava sapere più che altro cosa fosse il carico ISO, in quanto credevo fosse proprio indicativo della tenuta al nodo! Come dice Ferroforte, che è una persona del forum che stimo per le sue delucidazioni in ambito piscatorio sempre valide alla pari di etienn (eh sì, sono oltre 2 anni che frequento questo forum, pur essendomi iscritto solo ieri :lol: ), il filo in questione che ho menzionato lo uso per terminali da trota nella misura dello 0,14 :) . Tornando a noi: quindi in base a cosa mi consigliate di scegliere il monofilo per terminali? Mi piace avere una certa sicurezza in termini di tenuta, pur usando un filo sottilissimo che, da quello che so, migliora la rotazione dell' esca e, di conseguenza, la rende più adescante. Scusate se pongo domande magari per voi banali ma non sono tanto esperto di pesca, anche se di passione ne ho da vendere :).

#9 Ferroforte

Ferroforte

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Postato 03 December 2009 - 23:56 PM

Vi ringrazio per le risposte, molto esaudienti :) . Del carico di rottura che si abbassa "al nodo", lo sapevo già...difatti mi interessava sapere più che altro cosa fosse il carico ISO, in quanto credevo fosse proprio indicativo della tenuta al nodo! Come dice Ferroforte, che è una persona del forum che stimo per le sue delucidazioni in ambito piscatorio sempre valide alla pari di etienn (eh sì, sono oltre 2 anni che frequento questo forum, pur essendomi iscritto solo ieri :lol: ), il filo in questione che ho menzionato lo uso per terminali da trota nella misura dello 0,14 :) . Tornando a noi: quindi in base a cosa mi consigliate di scegliere il monofilo per terminali? Mi piace avere una certa sicurezza in termini di tenuta, pur usando un filo sottilissimo che, da quello che so, migliora la rotazione dell' esca e, di conseguenza, la rende più adescante. Scusate se pongo domande magari per voi banali ma non sono tanto esperto di pesca, anche se di passione ne ho da vendere :).

Il filo sottilissimo non migliora la rotazione dell'esca ma la rende il più naturale possibile.... come se non ci fosse un "filo" che ne modificasse i movimenti !
Negli ultimi due anni mi sono convertito quasi totalmente ai fluoro carbon,non tanto per la loro invisibilità ma per la loro tenuta alle abrasioni.... Se peschi solo trote il mio consiglio è di buttarti su questo tipo di monofilo.... Provare per credere... Tieni presente che costa di più ma anche la resa è nettamente maggiore,servo solo un pò più di attenzione nel serrare i nodi ! :wink:
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#10 Max1987

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Postato 05 December 2009 - 00:06 AM

Vi ringrazio per le risposte, molto esaudienti :) . Del carico di rottura che si abbassa "al nodo", lo sapevo già...difatti mi interessava sapere più che altro cosa fosse il carico ISO, in quanto credevo fosse proprio indicativo della tenuta al nodo! Come dice Ferroforte, che è una persona del forum che stimo per le sue delucidazioni in ambito piscatorio sempre valide alla pari di etienn (eh sì, sono oltre 2 anni che frequento questo forum, pur essendomi iscritto solo ieri :lol: ), il filo in questione che ho menzionato lo uso per terminali da trota nella misura dello 0,14 :) . Tornando a noi: quindi in base a cosa mi consigliate di scegliere il monofilo per terminali? Mi piace avere una certa sicurezza in termini di tenuta, pur usando un filo sottilissimo che, da quello che so, migliora la rotazione dell' esca e, di conseguenza, la rende più adescante. Scusate se pongo domande magari per voi banali ma non sono tanto esperto di pesca, anche se di passione ne ho da vendere :).

Il filo sottilissimo non migliora la rotazione dell'esca ma la rende il più naturale possibile.... come se non ci fosse un "filo" che ne modificasse i movimenti !
Negli ultimi due anni mi sono convertito quasi totalmente ai fluoro carbon,non tanto per la loro invisibilità ma per la loro tenuta alle abrasioni.... Se peschi solo trote il mio consiglio è di buttarti su questo tipo di monofilo.... Provare per credere... Tieni presente che costa di più ma anche la resa è nettamente maggiore,servo solo un pò più di attenzione nel serrare i nodi ! :wink:

Quindi mi consigli il fluorocarbon per costruire i terminali per la trota in laghetto? Pur avendone sentito parlare benissimo, non l'ho mai usato, essendo quasi un neofita...tuttavia leggevo nel web che il fluorocarbon ha il "vizio" di essere più "scomodo" per fare i nodi (perché è più rigido del normale nylon) ed ha un grado di affondabilità maggiore rispetto al tradizionale nylon, quindi ho sempre avuto un pò "paura" che ne perdesse l'esca in termini di "naturalezza" di presentazione, complicando le cose in caso di trote apatiche. Però se me lo consigli, e di certo hai molta più esperienza di me in laghetto, misà proprio che il mio prossimo filo per terminali sarà fluorocarbon :). I vantaggi che hai constatato sono solo in termini di resistenza o anche di numero di abboccate?

#11 Ferroforte

Ferroforte

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Postato 05 December 2009 - 08:43 AM

Sai,quantificare il numero di abboccate rispetto ad un nylon classico è difficile,però posso garantirti la sua resistenza (Uso il TD brave di daiwa),non tanto sullo strappo ma sulle continue catture.... per farti un esempio nella pesca ad ore con un nylon dello 0,16 classico riuscivo a salpare mediamente una 15ina di trote e poi crack.... con il fluoro carbon si va ben oltre.... e per me è già un buonissimo risultato ! :wink:
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