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IL LUCCIO, MERAVIGLIA DELLA NATURA.


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7 risposte a questo topic

#1 francescovenier

francescovenier

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Postato 01 May 2007 - 00:22 AM

Quante dicerie su di lui !
Quanti luoghi comuni !
Il luccio mangia, ogni giorno, per un peso pari al suo ….. Balle!
Il luccio attacca perché ama uccidere …… Balle!
Il luccio è pericoloso ……Balle!
Il luccio minaccia le altre specie ….. Balle!
Quante accuse infondate su di lui! E’ vero, ha la bocca grande, i denti aguzzi e lo sguardo “cattivo” ma è forse una colpa se è fatto così?! Cosa dovremmo dire, allora, di alcuni nostri uomini politici?! Scherzi a parte, il “nostro” esocide è un pesce splendido, un vero predatore, oculato e selettivo, utilissimo all’ecosistema acquatico. Questo pesce ama le acque sane e ossigenate e, quindi, la sua presenza testimonia la bontà delle stesse.
Il luccio è un ottimo selezionatore delle altre specie di pinnuti. Quando si nutre, aggredisce sempre, per primi, gli individui più deboli, sia ammalati che vecchi, che si trova davanti. Pertanto, la sua azione è utilissima a migliorare il messaggio genetico degli altri tipi di pesci.
Agendo così, il nostro esocide si rivela un ottimo “spazzino” delle acque e, poi, limita di molto la quantità di presenze indesiderate.
Topi e bisce sono parte integrante della sua alimentazione e vengono da lui limitati di numero e stazza. Per noi pescatori, questo pesce è il massimo, quasi un miraggio.
Il corpo affusolato, un peso che può superare di molto i 10 kg., la livrea mimetica di un verde brillante, la bocca grande e zeppa di denti e le pinne ventrali di un arancio intenso, sono elementi che mi hanno sempre affascinato. Tutte queste caratteristiche estetiche rendono questo pesce inconfondibile, unico e ricco di personalità.
E’ una di quelle prede, insomma, che tutti vorremmo catturare almeno una volta. Però, “dal dire al fare….”, la cosa richiede molto impegno, capacità pratiche e una notevole dote di esperienza.
Può capitare, infatti, di catturarne uno alla prima uscita ma, per pescarli frequentemente, bisogna conoscerne le abitudini e saperci fare.
Non reputandomi il detentore di verità assolute, anche questa volta vi posso solo dire quali sono le mie personalissime convinzioni.
La più diffusa idea sui lucci è che essi vadano cercati quasi solo d’inverno. Per me ciò è errato.
Spiegandomi: il luccio è realmente sveglio nei mesi invernali ma tanti fattori ne ostacolano, per me, la cattura. In primo luogo, benché cosciente, con il freddo l’esocide è pur sempre meno attivo. La bassa temperatura dell’acqua non provoca in lui il letargo ma gli rallenta il metabolismo.
L’esocide quindi, se può, evita di sprecare energie e predilige starsene fermo in attesa che l’eventuale cibo gli arrivi di fronte.
In questi periodi mangia di meno e, ad esempio, se un luccio di 10 kg. riesce a catturare un carassio di tre etti, può resistere poi anche dieci giorni senza alimentarsi. In effetti, consumando pochissime energie, gli serve poco cibo.
Ciò detto è lampante che, pescandolo con il vivo, è improduttivo il pensare che sia sempre lui a giungere in pesca. Come fare, quindi, a pescarlo con il freddo? Io agisco in questo modo quando uso il vivo.
Utilizzo spesso una attrezzatura minima. Due canne armate di esca viva, un ampio guadino e il vaso munito di ossigenatore. Tutto ciò, se serve, deve essere da me trasportato senza dover fare più viaggi.
Mi piazzo, quindi, in un determinato posto della riva con le esche a nuotare a un metro dalla stessa. Attendo, al massimo 10-15 minuti e, poi, mi sposto di 5-6 metri. Così, spostamento dopo spostamento, faccio in modo di sondare più metri di sottosponda che sia possibile.
Ma perché postazioni distanti tra loro di 5-6 metri? I motivi ispiratori sono due.
In primo luogo, agendo così, sono io a cercare l’eventuale esocide. Il secondo motivo è che un luccio intorpidito non insegue, quasi mai, la preda. Al massimo se questa gli arriva vicino, scatta all’attacco. E’ uno scatto velocissimo (certi dicono che in un secondo percorrerà una distanza pari a tre volte la sua lunghezza corporea). Dopo di che, se non cattura la sua vittima, desiste subito e torna in posizione vicino alla riva.
Se, quindi, i miei periodici spostamenti di posizione fossero di distanze maggiori ai 5-6 metri, potrei rischiare di trascurare un luccio che, pur presente vicino a me, si trovasse a una distanza inibente lo scatto.
Durante l’inverno vi sono altri due fattori da considerare per sperare di individuare i posti giusti. Come dicevo il luccio è intorpidito dal freddo ma non è che la cosa gli piaccia proprio, il fatto è che si deve adattare (suo malgrado) all’ambiente circostante. Se può però, e se la natura collabora, sceglie di mettersi ove la temperatura dell’acqua è maggiore. In uno stagno quindi, nelle ore soleggiate e centrali della giornata, le rive battute dal sole sono, a mio avviso, le prime da tentare.
Se invece, stiamo pescando in un fiume profondo sui 6-7 metri, magari con corrente, le più produttive sono le zone più fonde quelle meno fredde, ove la temperatura è meno sensibile a quella dell’aria e, pertanto, a queste profondità dovremo cercare il nostro amico.
A vivo, nel primo caso (lo stagno soleggiato) si pescherà a galleggio con l’esca viva a un metro circa sotto il pelo dell’acqua.
Nella seconda eventualità (il fiume profondo) pescheremo obbligatoriamente a fondo e “a bandiera”.
Dalla primavera inoltrata sino all’autunno, per mia personale esperienza, è tutta un’altra vita.
Il luccio è sempre iperattivo e alla ricerca costante di cibo. Spostandosi nell’acqua e tendendo i suoi soliti agguati trova di tutto ma, selettivo com’è, uccide e mangia, per primi, gli individui deboli e moribondi.
Posizionatomi in una zona ove in acqua e presso le sponde ci sia molta vegetazione, sistemo le mie canne “a raggiera” sulla sponda. In acqua, le esche vive a nuotare a profondità diverse e molto distanti tra loro. Solitamente mi procuro il vivo proprio ove sto pescando e, quindi, lo innesco sulla canna da esocide.
Sicuramente, se c’è un luccio in zona, questo attaccherà per primi i pesciolini agganciati alle ancorette delle mie canne. Come dicevo, questi predatori sono selettivi, mangiano le prede più deboli e malate e poi, dal momento che sono anche pigri, scelgono quelle più facili da catturare, quelle che non possono velocemente fuggire al riparo.
Considerando, ora, lo spinning il discorso e la metodica operativa cambiano.
Praticando questo tipo di attività, andare a lucci diviene sempre, sia d’estate che d’inverno, una pesca di movimento, una vera e propria “caccia grossa” Naturalmente bisogna in ogni momento tenere in mente quanto ho sopra scritto ma, in questo caso, liberi da pesi superflui, saremo sempre noi a cercarlo.
Pescando in questo modo, il nostro spettro d’azione si amplia di molto e le possibilità di catturarlo, forse, sono maggiori.
Anche per lo spinning al luccio il mercato offre di tutto e di più, minnow, cucchiaini, ondulati e altro ancora.
Pescando “a lancio” ogni spinnofilo ha le proprie convinzioni, giuste o errate che siano e, quindi, anche io ho le mie.
A lucci, io sono convinto che gli artificiali più grossi siano molte volte i più produttivi. Quando dico grossi, dico veramente grossi!
Sovente creo dei tandem utilizzando 2 cucchiaini del 5 o abbino tra di loro due ondulanti che, di per sé, sono già spropositati. Ma perché? Mi si dirà! Cerchi solo i lucci da 10 kg.? No, non è solo per questo motivo. Andando a esocidi, l’utilizzo di una esca finta di generose dimensioni trova, a mio avviso, due motivazioni fondamentali. In primo luogo un’esca grande è decisamente più avvertibile da parte del pinnuto Il secondo motivo è che l’esocide è estremamente oculato nello spendere le proprie energie e, se può, non le spreca mai inutilmente e senza la possibilità di reintegrarle subito.
Ora, dal momento che il dispendio d’energia utile allo scatto è sempre lo stesso, sia inseguendo una preda piccola o cacciandone una grande, è logico che il nostro luccio preferirà “partire” in presenza di un pesce di generose dimensioni. Nutrendosi di questo, infatti, il rapporto energetico tornerà subito in equilibrio.
Ve lo dicevo all’inizio, il luccio non caccia mai per divertimento o perché è “cattivo”, il luccio caccia solo per vivere!
Se c’è qualcuno che dovrebbe imparare qualcosa da lui, quelli siamo proprio noi! Per fortuna oggi molti pescatori, quasi tutti, hanno capito che il pescato va rilasciato senza arrecargli danno alcuno.
Bene, carissimi, questo è il luccio. Un fiero rappresentante del popolo delle acque. Un pesce stupendo, un perfetto esempio di quanto di equilibrato c’è in natura, testimonianza vivente del fatto che, in acqua nulla è lasciato al caso, tutto ha un motivo d’essere e ogni cosa assolve ad un compito determinato.
Il luccio, quindi, su tutti i pesci d’acqua dolce regna incontrastato.
Francesco Venier
www.francescovenier.it

#2 ziofester

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    ZioFester

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Postato 01 May 2007 - 07:13 AM

bella prosa sul nostro amico a becco d'anatra. per fortuna ai giorni nostri si è capito chr che va protetto, ma sempre tardi!
C&R sempre per MR ESOX!

#3 rotante86

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Postato 11 December 2009 - 16:55 PM

Bravo Francesco!!!! ottima spiegazione :D
BLUE

#4 casari federico

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Postato 11 December 2009 - 17:31 PM

FRANCESCO Un Uomo Un MITO !!!!!!!!!! :D :D :D :D :D :D
Inventore dell'UNDERBAG FLAVOUR   :)

http://fedefly.blogspot.com/

#5 giginho

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Postato 11 December 2009 - 17:46 PM

:up:
A cosa vado?? A quello che si attacca!! 18 Anni
Utente a continuo rischio di ban...

#6 brunus

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Postato 11 December 2009 - 18:51 PM

GRAZIE MILLE DELLE SPIAGZIONEI DI VITA DEL LUCCIO , PERCHE' PER UN IGNORANTE COME ME CHE C' HA PROVATO SOLO UNA VOLTA , E SEMPRE BELLO SAPERE COME VIVE ,COME MANGIA, DOVE SI STABILISCE QUANDO FA FREDDO , MAGARI METTI ANCHE DELLE NOTIZIE SU TUTTI I PESCI D' ACQUA DOLCE CHE E' SEMPRE BELLO SAPARE , SAPERE DI PIU' ARRICCHISCE LA VITA DI OGNI PERSONA . GRAZIE.

#7 malone

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Postato 11 December 2009 - 21:08 PM

GRAZIE

con tanta ammirazione.....
Gianni

"..aspetta, l'ultimo lancio e poi andiamo..."    "Ezechiele 25;17"


#8 moreno77

moreno77

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Postato 03 November 2010 - 09:39 AM

ottimo post complimenti,
Catch & Release


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