Molti anni fa lavoravo a Lucca in quel periodo conobbi la Corsica, mi ci porto' un amico Lucchese che non c'e' piu', c'ha lasciato alcuni anni fa per un brutto male nel pieno della sua gioventu', mi disse un giorno:
Mauro ti va di fare una pescatina in Corsica di 4 giorni, e ci prendemmo due giorni di ferie e si parti' da Livorno destinazione Bastia, erano circa 25 anni fa e dopo circa 4 ore di viaggio passata l'isola di Capraia ci venne in faccia la Corsica con la sua bellezza di montagne e mare e paesaggi incantevoli coasi' diversi dalla Sardegna sebbene le due isole confinino tra' di loro. La Corsica e' selvaggia la parte piu' bella secondo me e' quella che guarda verso la Spagna e che parte da Bonifacio e arriva a nord a Sain' Florent e fino al deserto degli Agriates, tutta una zona stupenda fatta di scogliere a strapiombo sul mare e di spiaggette nascoste e poi di canali e porticcioli.
Con Fabrizio si ando' a pescare a Portovecchio nel sud dell'isola a circa 120 km da Bastia, lui c'era gia' stato e si comincio' a pescare con la bolo e il bigattino, a quei tempi il bigattino era consentito e comunque nessuno ce ne fece questione, ricordo che montai una bolognese da sette mt a occhio feci la lenza sondai e poi sfiondai una manciata di bigattini, subito appresso lanciai e tempo di mettersi in asse il galleggiante ecco che affondo' repentinamente, calcolai di aver messo troppo piombo e ferrai per recuperare la lenza ma delle buone testate sulla canna mi fecero capire che avevo un ottimo pesce in canna che si rivelo' poi di essere un ottima spigola di oltre 1 kg di peso, quello fu' il mio battesimo della Corsica e a quella cattura ne seguirono molte altre sia nello stesso giorno che nei successivi. Spigole, orate e saraghi furono le prede abituali che insidiavo, ma anche pesci strani come trote di mare e alaccie riuscivo a catturare con la bolognese. Cominciai a frequentare in maniera massiccia l'isola de Beaute e conobbi anche qualche Corso, un popolo fiero come i Sardi a cui molto si assomigliano, l'isolano e' una persona dura abituata alla solitudine, pochi pescatori ma tanti cacciatori contraddistinguono queste genti, il cinghiale e' il loro vero amore e la pesca in montagna alle trote il loro secondo grande amore, con centinaia di chilometri di coste a disposizione non ho mai capito perche' preferiscono le trote a spigole, saraghi dentici o orate.....
to be continued.......
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