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Un tempo lontano......19° parte


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#1 cicalone

cicalone

    Moderatore di Sezione

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  • LocalitàRoma
  • Tecnica: bolognese e canna fi
  • Provenienza: Ostia lido Roma

Postato 23 March 2009 - 11:35 AM

Nei tempi che sono solito descrivere avevo un grande amico malato quasi come me per la pesca dalla spiaggia che purtroppo diversi anni fa ebbe un grave male che ne porto' in brevissimo tempo alla scomparsa, era un po' piu' piccolo di me si chiamava Massimo Tomassoni ed era veramente un pezzo di pane, con lui ho condiviso tante pescate a surf e non solo e insieme sembravamo due fratelli nella pesca ma anche nella vita normale. Con lui ci siamo fatti pescate memorabili e purghe allucinanti, ma le prime superavano di gran lunga le seconde. C'erano due posti che lui prediligeva sopra tutti ed erano le scogliere di Marina di Cala Galera e la spiaggia di Pian di Spille, della seconda mi sono appena occupato, posto magico per la pesca a lanciare e a portare fuori dove a parte la pedalata a piedi che si doveva fare i risultati erano sempre di tornare a casa con bei pesci in particolare buone orate.
Di Cala Galera non ne ho ancora mai parlato, ma e' un posto di tutto rispetto che ci dava tanti pesci in particolare grosse marmore e in grande quantita', il posto si trova tra' la spiaggia della Feniglia e il porto di Porto Ercole e si raggiunge dalla SS Aurelia dove usciremo in direzione di Orbetello e poi passato il paesino si continua verso Porto Santo Stefano, passeremo in mezzo alla laguna e gireremo dopo poco verso porto Ercole, faremo ancora qualche chilometro costeggiando la laguna salata e prima di entrare a Porto Ercole ci sara' un bivio a sinistra che ci portera' dentro Cala Galera. Questo e' un bel porto privato dove ci sono ricoverate tutte bbarchette da poveracci, yact da mille e una notte, un tempo si lasciava l'auto al parcheggio e a pedagna si entrava e ci si dirigeva verso l'antimurale esterno, si saliva sulla passeggiata e si proseguiva a piedi, le postazioni migliori erano sia a meta' dove la passeggiata faceva la curva che in punta.
Il fondale era fatto di sabbia sul davanti, e appena sotto i piedi una franata di scogli permetteva ai pesci di trovare rifugi e tane al loro interno, le pescate venivano improntate sopratutto sulle marmore anche di buona taglia ma poi c'era sempre l'orata e anche pagelli fragolini e pure grossi cocci imperiali o gallinelle, e anche saraghi e qualche volta pure qualche discreta spigolotta.
Le condizioni ad hoc erano l'alzata di scirocco che coincideva con la mancanza di reti che altresi' con mare calmo venivano calate a tutte le distanze davanti alle suddette scogliere, con lo scirocco le marmore si avvicinavano in forma massiccia alle scogliere e con un paio di buone canne e un bel secchio di arenicola si faceva giornata con delle pescate memorabili. Ne ho fatte alcune che superavano anche i 40 pezzi che mettevo dentro un sacco di juta che veniva bagnato spesso per garantire la giusta umidificazione e freschezza ai pesci.
Andando avanti nel periodo mite entrava la grossa orata nell'ora calda, ricordo che ne guadinai una molto grossa a Massimo con il secchio dell'arenicola che vuotai sugli scogli perche' ero sprovvisto di guadino, il posto era anche la nostra palestra per gli scherzi salaci che ci facevamo uno contro l'altro nei vari momenti della giornata, con il caldo diminuivano le tocche e allora era il momento buono per farci una mezza pennica sugli scogli al calduccio e allora era la fine, bastava che uno chiudesse gli occhi per un minuto e appena li riapriva alzava gli occhi verso la canna e trovava il filo in bando oppure vedeva una toccata allucinante a cui seguiva un salto in avanti e appena si arrivava sull'attrezzo ci si accorgeva che un filo lungo di nylon era legato sulla lenza madre oppure che la frizione del mulinello era completamente allentata e che quindi la ferrata era completamente a zero e bastava girarsi per vedere uno di noi che sghignazzava in mezzo agli scogli e allora erano risate da parte di tutti......

to be continued......
pesca e caccia sono parte della vita dell'essere umano.
 
IO ho conosciuto Mario Albertarelli e Giordaloco


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