Postato 06 March 2009 - 11:55 AM
Sempre in quel di fiumara ovvero all'idroscalo di Ostia oltre al faretto verde c'erano ottime altre postazioni di pesca sia per la pesca a fondo che susseguentemente per il bigattino, all'inizio della seconda meta' degli anni 80 piu' o meno la magica larvetta comincia a prendere posizione anche in mare, io la conoscevo poco visto che l'avevo vista usare solo in fiume e lago, e passare da un sistema pesante come il surf casting ad uno molto piu' leggero come la pesca a bolo e bigattino non fu' una cosa relativamente facile, comunque cominciai a seguire la doppia corrente che mi portava con il mare mosso a proseguire sul mio vecchio amore ovvero il surf e con il mare calmo piano piano ad andare a rompere le palle ai pescatori piu' scafati che pescavano a bolognese e bigattino. Mi comprai una bolognese di 2° mano in misto carbonio ricordo mi pare fosse della Faps ed era di 6 mt completa del mio primo full control della mia vita il 6510 che ancora conservo come una reliquia e con tappi e ami piccoli e fili capillari cominciai a prendere confidenza con i pesci da bigattino all'inizio furono pescetti, diciamo che cominciai nello splendido scenario della centrale nucleare di Montalto di Castro dove un mio amico di Montalto che lavorava all'Enel e che si chiamava Elido comincio' a farmi prendere confidenza con la pesca leggera.
A Montalto era una meraviglia si pescava sui bocchettoni dell'acqua del raffreddamento delle turbine e sia in leggera trattenuta che in passata le spigole mangiavano e alla grande e poi c'erano i saraghi e le orate dentro al perimetro esterno della Centrale c'era parcheggiato un chiattone che in pratica di giorno faceva dei lavori di sbancamento in mare e di notte era ormeggiato all'interno della scogliera, noi ci eravamo fatti amici gli operai sul puntone e la sera facendo attenzione a non fare casino per svegliarli si faceva la mezzanotte ed era un gran bel pescare in acqua ferma sui 4 mt di fondo si prendeva di tutto, praticamente ogni sera si era al pezzo e con 1/2 kg di bigattino si faceva la serata, poi a seconda della settimana al lavoro facevamo il doppio turno e quindi si poteva dormire che pacchia che era.
Alla centrale comunque si poteva fare di tutto, sulle scogliere esterne si pescava a fondo ed erano marmoroni e spigole e poi da terra a portare i fili a distanza davanti al fosso Tafone davanti alla riserva del Marchese Guglielmi pescavamo le orate, portavamo le lenze a distanza sia con il canottino che a nuoto e che orate, in pratica si facevano un paio di cene a settimana con i colleghi e il tam tam si sapeva e tutti a cena col pesce che si beccava, una volta a settimana tornavo a Ostia per fare l'arenicola e poi con secchio e ossigenatore si manteneva l'esca a lungo.......
to be continued....
pesca e caccia sono parte della vita dell'essere umano.
IO ho conosciuto Mario Albertarelli e Giordaloco