Il Cefalo (Famiglia Mugilidae, Ordine Mugiliformes).
Tra le famiglie dei Mugilidae si possono distinguere diverse specie che, a grandi linee, possono essere individuate come :
CEFALO COMUNE (Mugil Cephalus) (Fino a 70cm. per 8 kg)

CEFALO LABBRONE (Mugil Chelo) (Fino a 60 cm per 2.5 kg)

CEFALO CALAMITA (Mugil Ramata) (Fino a 60 cm per 3 kg )

CEFALO DORATO (Mugil Auratus) (Fino a 45 cm per 2 kg)

CEFALO MUSINO (Mugil Saliens) (Fino a 30 cm per 1.5 kg)

Questa grande varietà di specie, tuttavia, può essere accomunata sotto delle caratteristiche peculiari quali un' ottima tolleranza ai cambiamenti di salinità e di temperatura delle acque e una dieta onnivora e detritica, prediligendo alge, plancton, piccoli molluschi. detrito e materie organiche e vegetali in decomposizione.
Si raggruppa in branchi non troppo numerosi, in cui possono essere trovati esemplari di specie e grandezza differente.
-Dove Trovarlo.
In Linea di Massima, viste le sue grandi doti di adattabilità, il cefalo può essere trovato sulle coste rocciose come a diversi km dalle foci, senza distinzioni. Tuttavia, si dintingueranno, in questo, gli spot dove sarà possibile praticare la suddetta pesca con la pasta, quali :
-Le coste rocciose basse, con fondale misto a scoglio e sabbia/fango
-Le zone portuali e preportuali
-Canali ad acque ferme.
-Quando Trovarlo
Questo tipo di pesca è effettuabile durante tutte le stagioni durante le ore successive all'alba e precedenti al tramonto, con preferenza per le ore pomeridiane più calde poichè, con il riscaldamento dell'acqua, la nostra pasta avrà un'azione attirante maggiore, grazie al maggior rilascio di molecole odorifere nell'acqua.
Unicamente, durante il primo periodo della primavera, il Cefalo entra in amore e si raggruppa in enormi branchi, effetuando gli accoppiamenti a galla a distanze variabili fra i 40 ed i 100 m. dalla costa.
Ovviamente, dovremo avere mare calmo, preferibilmente successivo alla scaduta e, se in canale, acque non troppo torbide.
- La Preparazione dell'esca e della Pastura.
Gli ingredienti per la preparazione dell'esca sono :
•500 gr di Pane bianco in cassetta
•150 gr di pecorino grattuggiato
•1 spicchio d'aglio
•1 Bustina di Vaniglina
(Raddoppiare le dosi per quantità maggiori di esca)
Privato il pane in cassetta della crosta, più scura, riempiremo una bacinella d'acqua tiepida e vi immergeremo le fette, non più di 5 alla volta, facendole pregnare mediamente d'acqua (al tatto, dovranno essere morbide ma non dovranno "sfracellarsi" fra le dita).
Effettuata questa operazione, impasteremo in una bacinella asciutta il pane con 125 gr. di pecorino, amalgamando il tutto affinchè risulti morbido e malleabile, tanto da poter plasmarvi una pallina da 1cm di diametro.
Nel caso l'impasto risulti troppo asciutto, aggiungeremo gradualmente, e con attenzione, altra acqua tiepida. Nel caso risulti troppo bagnato, lo asciugheremo con un panno in cotone.
Completato l'impasto, aggiungeremo lo spicchio d'aglio diviso in 4 e la vaniglina, continuando ad impastare il tutto per circa 5 min, fra le mani.
Con le croste levate poco prima, ripeteremo la stessa operazione, aggiugnendo la rimanenza del pecorino. Questo, costituirà la nostra pastura.
- La Montatura.
Dovremo dotarci, per questa tecnica, di canne fisse ad azione di punta, rigide, dai 4.5 ai 7 mt.
Pescando dalla scogliera, armeremo la nostra fissa con lenza madre dello 0.18 e galleggianti dai 2.5 ai 3 grammi, preferibilmente a sfera e dai colori scuri, che dovranno essere egregiamente tarati tanto che, dalla superficie dell'acqua, esca il corpo per 1/5.
La piombatura, accorgimento fondamentale, non dovrà essere a scalare ma raggruppata, per evitare che, durante la calata dell'esca, la minutaglia accorra numerosa.
Il Finale verrà composto da due braccioli dello 0.14, con preferenza per colori neutri e fluorocarbon (il Cefalo è un pesce sospettoso e, talvolta, disdegna esche che non vengano presentate naturalmente), di lunghezze differenti, su cui monteremo ami dal 10 al 12, a gambo corto e pancia stretta.
La lenza sarà omonima pescando nei porti e nei canali, se non che, vista la maggior tranquillità delle acque, è preferibile adottare galleggianti a pera rovesciata dal corpo allungato.
- L'azione di Pesca.
Che si peschi dalla scogliera, in porto o canale, l'azione di pesca si svolgerà sempre allo stesso modo, ossia :
Appena sul posto, iniziate a pasturare intensamente con un buon fondomare la cui azione attirante sarà aumentata da un disgregante.
Aperta e montata la canna, sarà importate sondare la profondità dello spot, dal bracciolo più lungo, tanto che, nell'azione di pesca, esso sia radente al fondale. Questo è un accorgimento FONDAMENTALE che, se tralasciato, prevalicherà senza speranze le possibilità di catture.
Avviata la pesca vera è propria, sarà importantissimo effettuare la posa della lenza sempre nello stesso punto, così che non si uscirà mai fuori pastura (in mancanza di abboccate, la pasta innescata lascerà l'amo e fungerà da pastura). Non lasceremo la lenza in acqua per più di 2 minuti e, nel momento di tirar su', effettueremo una finta ferrata, questo proprio per staccare l'esca dall'amo e rimpinguare la nostra azione di pastura, pastura che sarà effettuata con l'impasto a base di croste al ritmo di una noce ogni 5 o 6 lanci.
Non scoraggiatevi se le prime volte non riuscirete a vedere le mangiate, perchè è veramente difficoltoso. Il galleggiante affonderà appena o, nel caso il cefalo mangi dal basso verso l'alto, si alzerà e sarà questo il momento d'effettuare una ferrata pronta, decisa e di polso. Una volta accertata la presenza del pesce in canna, non abbiate fretta. La fuga del cefalo è caratterizzata da testate continue e stancarlo non è cosa facile. Starà a noi essere abili, ammortizzandone le sfuriate con l'azione della canna che è importante tenere sempre alta.
- Qualche Consiglio.
Questa è una pesca di costanza, poichè ci vorrà tempo per portare i cefali sotto di noi. Non abbiate fretta e continuate, pur non vedendo mangiate, ad effettuare la pasturazione, assiduamente.
Per una pasturazione più precisa, vi consiglio di attaccare la pastura a base di croste attorno la piombatura della lenza che, una volta calata, libererete dalla stessa con una falsa ferrata decisa.
Il mio consiglio, per cogliere al meglio le mangiate, è quello di modificare i galleggianti, in questo modo:

A sinistra, quello adottato per la pesca in porto e canale, il quale è stato accorciato superiormente, così come è stata accorciata l'astina. A destra, quello adottato per la pesca in mare, sul quale è applicata un'astina decisamente accorciata.