To be continued.........
30 anni fa non c'erano problemi di pesci, a Ostia lido dove abito anche dietro o davanti a casa c'erano ottimi spot per catturare qualcosa, davanti a casa mia c'e' il pontile, allora davanti c'era un ottimo fondale, ricordo che in certi punti c'erano anche 5 mt d'acqua come si muoveva un po' il mare si prendeva la pala si andava a fare due vermi d'arenicola e con i cannoni lerc e il mitchell 498 si beccavano belle marmore e tanti corvizzoli le ombrine di sabbia, ma poi ci si allontanava di un po' e si beccavano tante spigole, mi ricordo di un giorno ero ragazzino credo intorno ai 16 anni, insieme ad un mio amico che aveva il motorino e si chiamava Corrado ci recammo ai cancelli verso Torvajanica alla spiaggia del Presidente davanti a Capocotta con le canne da surf e una cassettina di arenicola fatta da me il giorno prima e con un mare di scaduta da panico azzeccammo una pescata di spigole da capogiro, tutte belle tutte sopra il chilo, ricordo che per tornare a casa riempimmo il mio zaino di spigole che fuoriuscivano con le code dallo stesso e il nostro rientro fu l'apoteosi perche' poi passammo da tutti i miei amici per farli rosicare, e dovetti pure sottostare ad una fila di sganassoni di mio padre che non voleva che andassi in motorino sia pure come passeggero.
Ricordo altre fantastiche pescate a fiumara grande alla foce del tevere dove sia a mare calmo che a mare mosso con grossolane montature usciva sempre il big fish e comunque c'era sempre la mangiata spettacolare e tra amici comunque fosse il pomeriggio passava sempre bene.
A Ostia lido c'era un vecchietto simpaticissimo si chiama il sor Augusto, Augustarello per gli amici, era un mito, col suo tornio in un garage faceva di tutto, ci facevamo fare i piombi che squagliava in un pentolino, ci faceva i pedoni delle canne da surf, ci legava gli anelli sulle canne e ogni fissa che c'avevamo lui la risolveva e chiedeva veramente poco, a volte toccava litigarci per fargli avere qualche soldo. Poveraccio un giorno mori' e la preoccupazione dei suoi parenti fu quella di vendersi subito i suoi attrezzi del mestiere.
Ivano era uno di noi, con la sua bravura e con quella sua pala assurda lunga lunga che poi sapemmo come si era fatta, lui da ottimo carpentiere marino qual'era si era incollato lunghe strisce di legno e con quelle si era fatto quella pala da marziano.
Da sopra le scogliere con quella forza da toro che aveva tirava fuori grappoli di arenicola e la sua pala era rossa di esca, quando eravamo in difficolta ce ne regalava sempre un po'.
Passati gli anni si comincio' a fare l'esca con le mani rivoltando gli scogli, e quando a furia di rovesciarli non se ne trovava piu' allora cominciammo a metterci la muta e ad andare dietro le scogliere con 4/5 mt d'acqua e a farla dove non ci arrivava nessuno. Si scendeva con le pinne e i piombi e in questo c'era un grande pescatore della cricca di Ivano che era un mito, si chiamava Carlo Bencivenga e con una fodera di cuscino scendeva e in mezzora con poche immersioni la faceva per tutta la squadra. Che mito che era Carlo, simpaticissimo e disponibilissimo quando mi incontrava le ultime quattro manciate me le regalava sempre. Grande Carlo l'avevo perso di vista e pochi giorni fa il mio amico Silvio mi ha detto che gestisce uno degli stabilimenti del comune che sono ai cancelli tra Ostia lido e Torvajanica, voglio andarlo a trovare e' tanto che non lo vedo, chissa' se mi riconoscera'......
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