ANGUILLINA 15 cm x 11 gr affondante
Come promesso nel prologo di qualche giorno fa ecco a voi una mia esca di vecchia data modificata nella paletta e altre piccole cose per far si che questa anguilla affondante diventi ancora più gradita sia a noi che ai pesci!!!!
Trovare in rete qualche tutorial di grandi costruttori di anguille è un po’ come trovare un ago in pagliaio.
Le anguille sono le esche per eccezione della tanto amata spigola,pesce strano e lunatico che popola un po’ tutte le nostre coste. Riproduzioni di uno dei loro cibi preferiti:le ceche di mare.
Come già accennato giorni fa,ho cercato di ottenere un nuoto “anguilloso”ma che tenesse un pochino meglio la velocità di recupero,cosa che esche storiche perdevano un po’ in pesca.
Purtroppo un nuoto che tenga bene la nostra esca in acqua và sempre a scapito del serpeggiare.
Questo mio artificiale volevo che mantenesse buone entrambe le due caratteristiche e proprio grazie anche al foro sulla paletta già accennato nei precedenti post ho avuto un piccolo aiuto.
Per quello che ho potuto testare io sulle mie esche il foro mi aiuta si,ma non ha fatto miracoli,nel senso che il nuoto lo avevo già ottenuto dopo mesi e mesi di prove in acqua e infatti,come potrete vedere nei due susseguenti video la differenza sarà minima(varierà a secondo delle caratteristiche costruttive di ognuno di noi penso), perché con la paletta senza foro il nuoto sarà leggermente più ampio dato che l’acqua spingerà molto sulla concavità anteriore del policarbonato,facendo pressione sul primo pezzo ma liberando di più i successivi tre pezzi.
Con il foro invece tutti e quattro i pezzi saranno più in sintonia con l’acqua ottenendo un movimento di tutte le sezioni (e perciò una tenuta leggermente migliore ad una velocità un pochino più elevata), ma un serpeggiare più stretto.
Voglio puntualizzare il fatto che quando parlo di velocità più elevate sto parlando di andature sempre molto basse ma che permettano all’anguillina di restare sempre in pesca.
In più,con un piccolissimo pezzetto di scoth telato (che resisterà meglio all’acqua)potremo avere entrambe le nuotate con un accorgimento banale!!
Si vede proprio che la differenza è minima,quello che mi interessava di più era il nuoto con la paletta senza il foro,ma così ho a disposizione due armi in una da poter adattare in base alle proprie esigenze!!
Con sezioni più grandi per il suo corpo o modellate più per favorire il flusso dell’acqua sui suoi fianchi,la soluzione finale sarà più abbordabile.Il problema mio era mantenere mantenere il vecchio progetto e lavorare poco il legno,partendo e finendo semplicemente con un tondino di 1 cm di diametro.
Per la realizzazione di quest’esca voglio ringraziare pubblicamente Mariano Randazzo,ovvero Dosanthos,esperto di anguille con le sue favolose Fabeel e altre realizzazioni fenomenali,che mi ha aiutato non poco con i suoi consigli!!!!Grazie Mariano!!!
Come sempre adesso veniamo ai suoi procedimenti costruttivi.
Tondino di legno di samba da 1 cm di diametro.
Tagliamo un pezzo di 13 cm.
Molto semplicemente arrotondiamo la testa e affiliamo la coda a mano,con una levigatrice,con una molettina da banco o con cosa vi trovate meglio!!
Con il lapis si segna dove andare a tagliare le sezioni,4 cm il primo pezzo e 3 cm gli altri.
Con un seghetto a ferro dividiamo i pezzi.
Fatto ciò disegneremo su ognuno la linea ventrale per lo scasso dell’armatura che faremo in tutti i pezzetti.
Nel pezzo di testa da 4 cm e il terzo faremo da cima a fondo anche lo scasso per la piombatura con il seghetto a lama tonda.
Sempre sul primo,a 1,5 cm dalla testa,si segna l’alloggiamento per la paletta che effettueremo sempre con il seghetto a lama tonda fino a poco più della metà in modo quasi verticale.
A questo punto il corpo è pronto per le successive lavorazioni.
Con l’acciaio inox 316 da 1mm si fa l’armatura passante sempre con una dima precedentemente preparata.
Per avere un armatura perfettamente in linea gireremo di 90° sempre l’occhiello posteriore,l’ultimo di coda è a vostra discrezione per un possibile amo singolo.
Appiattito il tutto e perfettamente in asse si inserisce l’armatura nel legno facendo attenzione a non rovinare i pezzetti di legno e si fissa ogni cosa con il cianoacrilato(attack) e i punti di uscita degli occhielli con con l’epossidica bicomponente per irrobustire di più la nostra struttura interna.
Insieme allo scheletro mettiamo anche il piombo in filo da 2mm nelle fessure effettuate e sempre con la colla lo bloccheremo.Ricordo che nel secondo e quarto pezzo la mancanza di piombo viene bilanciata dal peso delle due ancorette che metteremo alla fine.
Il successivo passaggio è la stuccatura che effettueremo con il classico stucco da legno
Nell’attendere la sua asciugatura facciamo la paletta che avrà una base un poco meno del diametro del legno e andrà ad allargarsi leggermente nella parte sottostante.
Policarbonato da 2mm che lavoreremo con la molettina da banco e lisceremo con carte abrasive.
Con dado e biglia d’acciaio si fa la concavità e il seghetto a lama tonda ci aiuterà per fare quello scalino per inserirla perfettamente fra il legno e l’armatura interna.
Prima però lisciamo perbene il grezzo dall’eccesso di stucco ,rendiamola perfettamente liscia e smussiamo i suoi angoli per facilitare il suo movimento.
Un bel bagno nella vernice turapori ci evidenzierà le sue imperfezioni, lisciamo ancora e successivamente si potrà fissare la paletta con l’epossidica bicomponente.
Daremo il fondo per immersione
e infine potrà essere colorata a nostro piacimento.
Protezione finale con resine trasparenti (da carrozzieri,KK1 o quello che volete) per renderla adatta anche per la salsedine e finalmente possiamo andarci a pescare!!!
Per finire,spero di essere stato utile al forum e a tutti gli autocostruttori,specialmente chi è alle prime armi,per far sì che tutti possano andare a pescare con una vera e propria “anguillina”!!!!
Ciao!!
Tiziano
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... W The Catch and Release! 
