La spigola (nome latino dicentrarchus labrax) è senza dubbio uno dei predatori più ambiti dai pescatori salati le sue carni pregiate e il suo irresistibile modus operandi l’hanno fatta assurgere ai massimi livelli della classifica dei pesci più ricercati facendole meritare dai più il nome di “regina”.
Esemplare dalla presenza slanciata che può raggiungere il metro di lunghezza è riconoscibilissimo grazie ad alcune caratteristiche peculiari come le due pinne dorsali la prima con raggi duri e la seconda formata da un unico raggio più tenace e da una serie di raggi morbidi che le consente nervose e improvvise accelerazioni in fase di partenza, la bocca leggermente appuntita è caratterizzata da una mandibola marcata e dalla presenza di denti sottili ma aguzzi disposti in più serie.
Gli opercoli sono a loro volta caratterizzati dalla presenza di due spine è da una leggera colorazione scura all’altezza delle stesse. La sua colorazione cambia nelle varie fasi di crescita e anche in base al suo habitat, ha il dorso grigio piombo con sfumature verdastri, i fianchi argentei che schiariscono man mano che ci si avvicina all’addome dove presenta una colorazione biancastra, da piccola presenta dei puntini nerastri sui fianchi che perderà nell’età adulta. Da giovane ha un carattere gregante e preferisce restare in branco mentre col raggiungimento dell’età adulta la sua indole avrà il sopravvento spingendola ad abbandonare il branco per dare sfogo alla sua innata natura predatoria. La fase riproduttiva avviene nei primi mesi dell’anno da gennaio a marzo, quando i maschi adulti formano dei piccoli branchi all’interno dei quali fecondano le uova rilasciate nell’acqua da singoli esemplari femmina (una per gruppo).
La spigola predilige il sottocosta arrivando a cacciare fin’anche a qualche metro dalla riva con pochi centimetri di fondo soprattutto nei periodi invernali in presenza di moti ondosi sostenuti dove favorita dal movimento della risacca sferra i suoi micidiali attacchi a piccoli molluschi, gamberetti, cefalotti, sardine, aguglie, latterini, etc. Un’altra particolare caratteristica di questo serranide è la sua grande capacità di adattamento agli sbalzi di salinità dell’acqua che le consentono di cacciare in foce e in acque salmastre non è raro trovarle anche distanze importanti dal mare soprattutto quando si spinge all’interno predando piccole anguille e branchi di muggini.
Il suo comportamento non si può certo definire lineare ripudia la standardizzazione, riesce ad alternare fasi di stanca dove si comporta in modo apatico a fasi di caccia intensa dove riesce ad adattarsi ad ogni situazione che può offrire l’habitat circostante, la possiamo trovare su distese di poseidonia come su anfratti rocciosi, in ambienti sabbiosi così come sui classici fondali delle foci fatti di sassi e ghiaia. Concentra la sua attività soprattutto nelle ore notturne o in condizioni di acqua torbida e scarsa visibilità.
La regina non è sicuramente una grande combattente esprime il massimo della sua energia soprattutto nelle prime fasi del combattimento, ma riesce a regalare grandi emozioni grazie alle sue spesso generose misure.
PescaNetwork.it il sito di riferimento sulla Pesca Sportiva. Tutte le informazioni su: Tecniche, Itinerari, Attrezzature, Documenti e News sulla Pesca. | ![]() ![]() ![]() ![]() |