Postato 13 March 2008 - 21:06 PM
..perchè non c'è altro da fare.
La mattina inizia presto, fra varie incombenze da sbrigare, di quelle che ti fanno arrivare subito l'ora di pranzo.
Il pomeriggio sembra libero e..io ci provo. Puntatina al solito spot in foce, che di pomeriggio qualche sorpresona l'ha regalata, di tanto in tanto. Oltretutto, è una vita che non metto a mollo la lenza..
Un salto al Mare per fare qualche gambero e via,sul fiume.
Stessa tecnica di sempre ; in trattenuta.La 11 mt. montata al solito e sembra anche ci sia una buona corrente, che ti permette di entrare immediatamente in pesca.
Rare fiondate di bigattino e passano un paio d'ore. Ma non demordo, un'altra mezz'ora me la faccio.
Basta poco, alle volte, e quella che sembra la solita giornata di pesca, si dimostra poi come tutt'altro.
Il galleggiante parte, sol solito e al solito ferro. Al solito, direte...
Dalla fuga è lei, la Regina. Però pesa, questa volta..pesa da morire.
11 mt. di traliccio flessi all'inverosimile, senza poter far nulla se non assecondare le voglie della sempre smorfiosa reginetta.
Il tempo passa e neanche me ne rendo conto. C'è quel calore nel petto che sembra lacerarti..perchè ormai mi sono reso conto della situazione. Lì sotto c'è un mostro, di quelli che vedi una o due volte in vita.
Sembra tutto in stallo e invece..si ferma..e quasi mi viene incontro.
Sì, eccola. Riesco a tirarla su, tanto da rivedere la sagoma del galleggiante che sale..e sale.."eccola", mi dico,...vedo la gobba!
Mi tremano le gambe. E' un "somaro", come direbbero dalle mie parti.
Sembra fatta, già penso a come guadinarla (il che, di per sé si presenta come un'impresa...non c'è anima viva in giro e non so proprio a che santo votarmi)... e invece...
E invece riparte. Insolito, ma lo fa.
Questa volta, indiscutibilmente, punta il fondo, dritto davanti a me.
Ed è proprio sul fondo che si ferma. Di ventre, probabilmente.
E da lì, non riesco più a smuoverla.
Il finale, anche se non proprio dall'esiguo diametro,non mi consente il tiro alla fune..ma provo a forzarla, piano piano, con tutta calma.
Sarà mezz'ora, forse più che io e lei ce le diamo di santa ragione. Si avvicina l'epilogo, me lo sento.
E, purtroppo, mi scopro un profeta decisamente funesto.
La 11 s'addrizza, ma il ritorno non mi suggerisce una rottura...quanto una slamatura.
Diffati, con incredibile amarezza tiro su e butto l'occhio al terminale..l'amo è ancora lì, ben legato.
Però, quando me lo porto fra le mani, vedo quel che non mi sarei aspettato. Sì è aperto. Leggermente, ma si è aperto.
Inizio a maledire qualsiasi cosa mi passi per la testa. Dalla fabbrica ai realizzatori ai maledetti gamberi che oggi sembravano aver mandato in libera uscita i figlioletti..tanto da obbligarmi ad innescarli su di un 8...avessi avuto un 4, mi dico, sarebbe stato diverso.
O magari, un altro gambero neanche se lo filava, lei...
Sembro atarassico. Scevro d'ogni espressione, riesco solo a soffocare un "Porc.." per contentezza della Sacra Rota. Meccanicamente, chiudo tutto e me ne vado, per la macchina.
Mi accendo una sigaretta, che mancava ormai da troppo e prendo la strada di casa.
Questo sarebbe il momento più giusto per piangere.
E invece,sorrido. Amaramente ma sorrido. Mi fermo, torno indietro sul luogo del "pasticciaccio brutto" (mi perdoni Gadda per la citazione, ma calzava a pennello) e mi siedo, proprio dov'ero prima.
Sorrido, e gliele prometto, alla regina. Sarà per la prossima, può starne certa.
Può starne certa...