Questo report non aveva nessuna caratteristica per meritare di essere postato.
Tranne una.
Il sudore.
E in virtù di questo ho deciso di tediarvi qualche minuto.
In sintesi: uscita di un'ora nell'ora peggiore. Spot semi-nuovo ma vicino a casa. Assetto minimal che di più non si può, anzi si può... dovrei andare in giro nudo. Arriva un cavedanello in un modo che non mi era mai capitato. Piccolo e inutile, ma intenso come una puntura.
Dopo la moria strana in centro a Monza, salgo un po' a monte sul mio Lambro. Tratto calmo, Lancio nelle zone d'ombra. Nulla.
Arrivo ad una buona cascata che promette lo scappotto. Lancio come un forsennato che ha poco tempo e deve fare gli ultimi lanci della sua vita di pescatore. Nulla. Il martin sembra cadere nel deserto.
Verso la fine sotto un giro di schiuma bianca ossigenata sento un arresto e ferro. Incaglio. Ecco già, ci mancava. Ero mollo di sudore già da prima, dall'automobile infuocata, dalla tensione di aver poco tempo, dalla paura del cappotto, dall'afa che veniva su dall'acqua, anche se ero all'ombra.
Tiro sperando in un rametto. Nulla. Tiro forte, ma nulla. Prendo in mano il filo e forzo per rompere e porre fine a quel bagno di liquidi corporei esponenziale.
Si smolla qualcosa. Penso: "il solito straccio mer**osetto"...
L'esca pare venire riprendo in mano la canna... maaaaaaa..........
Che succede... c'è attaccato un cavedanello!
Oh santo cielo... ma come è possibile? Me ne frego di tutto e recupero. Foto e rilascio senza nemmeno toccarlo (è roba sacra di questi tempi...) e me ne torno tra i rovi verso la macchina, pieno di una felicità interiore che non provavo da tanto, incorono il mio sudore e il mio strano cavedanello "incagliato" a prìncipi del giorno...
ah già... oggi è San Giacomo!!!
Ola
20180725_Cavedano by Giacomo Nucci, su Flickr
Questo post è stato modificato da Piscis piscis: 25 July 2018 - 17:25 PM